venerdì 21 ottobre 2022

Lupin III - Una storia senza fine - Ep 06 (ex episodio 12) - Lestrade e il tesoro - Commento

 

Fa veramente male al cuore vedere come una storia con così tanto potenziale sia stata risolta un modo così fiacco e svogliato, lasciando veramente l'amaro in bocca per le sue potenzialità sprecate se invece di buttarsi in dettagli secondari (come una marea di filler e personaggi totalmente inutili e dispersivi) ci si fosse concentrati direttamente in un singolo arco narrativo (visto che la formula da 24 episodi porta a quanto pare una estrema difficoltà nel gestire un mix di generi diversi. Forse a questo punto sarebbe meglio puntare a un stagione di 12 episodi e usare saghe più corte ma più concentrate su un singolo progetto). 

A farci capire la svogliatezza degli sceneggiatori basti pensare che la puntata si apre con i nostri eroi completamente illesi dall'esplosione accaduta nella puntata precedente (non viene neanche data l'accortezza di us
are qualche trucco scenico tipo una botola nascosta o anche solo un tavolo robusto che possa giustificare l'apparente indistruttibilità dei nostri protagonisti. Che escono giusto un po' anneriti dall'evento e poi sono di nuovo pronti all'azione). 

Ad Albert invece il clima inglese deve fare malissimo visto che sembra totalmente avulso dagli eventi della quinta serie, arrivando a proporre a Lupin di mettersi sotto l'ala protettiva del governo francese in cambio dei segreti della Raven. Cosa che ovviamente Lupin non accetta.


Nel frattempo Holmes dopo il suo momento da trans investigativa capisce che: non era la locandina, non era la stanza in se ma un accessorio di Faulkner ad essere importantissimo per il recupero del tesoro. Quale direte voi? L'investigatore più abile del mondo ci dice essere il suo anello, peccato che in barba a qualsiasi legge usata per scrivere un buon giallo (che vorrebbe che tutti gli elementi per risolvere il caso siano disponibili per il lettore) tale oggetto sia stato in realtà mostrato per pochi secondi nel primo episodio e poi subito dimenticato. 

Tale conoscenza, grazie ai poteri del collegamento forzato nello script, era invece a disposizione del tizio bendato del MI6, che s
ottratto l'anello riesce a penetrare all'interno del rifugio della Raven. Peccato che sia così "professionale" da farsi seguire da chiunque in questo show abbia avuto più di 25 secondi di presenza in primo piano. Quindi Lupin e Fujiko, Zenigata e Lestrade, Sherlock e assistente rivelano la loro presenza a Eliot (il tizio del MI6), facendo scoppiare la classica lotta da risoluzione dei conti in cui il cattivo ha le ore contate. 

Nel caos dello scontro Lily ricorda improvvisamente che Lestrade era stato l'ultimo a vedere suo padre prima del suo omicidio. Messo alle strette l'ispettore cerca a malincuore di eliminare la bambina; peccato che tutto fosse in realtà un mega trappolone di Sherlock per mascherare l'ex amico e dimostrare la sua colpevolezza nonché l'appartenenza alla organizzazione terroristica. 

Un personaggio fino a quel momento irreprensibile, molto in linea con la sua controparte cartacea onesta e diligente, si dimostra la peggior canaglia criminale... ok (ma in fondo la rosa dei personaggi spendibili era ormai finita e tocca usare quello che passa il convento... perlomeno se non si voleva usare la carta di Miss Hudson genio criminale). 

Messo alle strette, Lestrade declama che userà delle bombe per eliminare tutti i suoi avversari, per poi scappare con il tesoro. Peccato che il fantomatico "tesoro" sia, come rilevato da Lupin, nient'altro che un deposito di esplosivi della seconda guerra mondiale ormai corrosi dal tempo e quindi totalmente inutili. Infatti il potere della Raven si basava sull'aver raccolto dopo la seconda guerra mondiale le bombe sganciate su Londra dai tedeschi, per poi usarle come minaccia contro il governo inglese, in modo da piegarlo alla sua volontà. 

Tralasciando il piccolo dettaglio che trasportare e stoccare degli ordigni inesplosi non sia la migliore delle idee (anzi si tratta di una delle cose più pericolose e stupide che una organizzazione terroristica possa fare) ci troviamo in soldoni davanti alla versione snob e imborghesita delle brigate rosse. Con il plus di essere una organizzazione talmente dispersiva e frammentaria da non riuscire a fare neanche un comunicato per far comprendere che il gruppo si è sciolto (ma considerando che alcu
ni suoi membri sono rimasti per decenni a fare il loro lavoro senza farsi domande la cosa forse ha più senso di quello che sembra a una prima occhiata). 

Fatto sta che Lestrade è talmente frustato e deluso dalla sua organizzazione da scappare per poi suicidarsi con le bombe che si era portato appresso, ma non prima di aver chiesto perdono a Lily (i più cinici diranno che la cosa è servita alla sceneggiatura per evitare che Lupin ammazzasse un povero cristo vittima del sistema idiota di cui era affiliato). 

Quindi tutto finisce male
per non dire malissimo. Lily è felice come una pasqua perché Sherlock l'ha nominata novella Watson (sperando che non segua il triste destino di suo padre), Lupin e soci se ne vanno da Londra con le pive nel sacco (senza aver fatto neanche un furticino) ma siccome ci mancava un colpo di scena super maga ultra fotonico in quello che fino ad adesso è il finale di ciclo più insipido di sempre, scopriamo l'identità del professore. Sto "genio" del crimine si rivela essere un ragazzino biondino, cortese e affabile, ma per il resto talmente sciapito che lo stesso Yata ha più personalità di lui. 

Questa prima parte della sesta serie si dimostra veramente una costante serie di delusioni: 

Lo scontro tra Lupin e Sherlock si risolve senza grossi scossoni in tre episodi, senza che ci sia mai un vero scontro ma piuttosto un sorta di sgarbo tra amici, nonostante per tutto il tempo ci venga fatto annusare l'idea di un epico duello di abilità e orientamenti tra i due. 

Lily è un personaggio sostanzialmente inutile, con poca personalità e senza un qualcosa di originale che la faccia emergere. Con che Lupin e soci che si ostinano a mettere sotto protezione per una assurda promessa fatta a Watson (che non l'aveva richiesta neanche a loro). Come Lupin girl (o in questo caso è meglio Sherlock girl?) è completamente da dimenticare.

Il resto del cast è usato veramente male, sembra che gli sceneggiatori non sapessero proprio che fargli fare, tanto che alcuni come Goemon e Fujiko sono costantemente sullo sfondo della vicenda (la ladra addirittura dimostra una fedeltà alla banda che non si era mai vista prima, complice anche il fatto che non ha mai una occasione per usare le sue forme per conquistare il villan di turno o semplicemente per fregare la banda). Moriarty è addirittura fino a questo momento un personaggio totalmente inutile, messo lì perché non citarlo sarebbe stato brutto. 

Il discorso sulla Raven fa acqua da tutte le parti e molti elementi non combaciano tra di loro. Sembra quasi un nemico inventato per non scomodare altri più veri e pressanti.

Incredibilmente i filler pur non mostrando storie imperdibili sono un buon intrattenimento, a volte anche più delle storie principali. 

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