venerdì 20 maggio 2022

Lupin III - Il segreto del Diamante Penombra - Recensione -

 

Regia: Gisaburō Sugii
Sceneggiatura: Hideki Mitsui, Gisaburō Sugii, Naoya Higashi
Char. design: Minoru Maeda
Musiche: Yūji Ōno, Takayuki Negishi
Studio: TMS Entertainment
Rete: Nippon Television
1ª TV Giap: 2 agosto 1996
Durata: 92 min
Rete it: Italia 1
1ª TV it: 24 ottobre 1999 

Oggi parliamo di uno degli special che apprezzo di più, con atmosfere e una storia molto particolare, in un periodo storico dove le pellicole rivolte al mercato televisive dedicate al ladro gentiluomo avevano ancora voglia di osare e non erano ancora piegate per esigenze di fretta e di mercato a riusare gli stessi canovacci. 

La trama vede il signore della criminalità francese Dolun affidare al suo "cucciolo" Lupin la metà di un diamante che dovrebbe dargli l'accesso ad un incredibile tesoro ubicato in Marocco. Tra Zazà in forma smagliante, "ribelli" Gelthi e società segrete interessate allo stesso tesoro per Lupin non sarà facile districarsi in questa avventura ricca di dettagli nascosti. 

Lupin il bianco
Uscito in Giappone nell’agosto del 1996 è arrivato da noi tre anni dopo su Italia 1 (con titolo che come da tradizione di quel periodo omaggia i film di 007: "Lupin III - Una cascata di diamanti"). 

Un titolo decisamente originale per molti aspetti, sicuramente quello che spunta immediatamente è l'inusuale giacca bianca nella sua unica rappresentazione in formato animato (forse un omaggio alla pellicola live action del 1974? In cui il ladro gentiluomo indossava un abito simile). Meno appariscente ma molto più interessante il fatto che la trama abbandoni lo stile corale usuale per concentrarsi su altri aspetti più intimi come: il rispetto per le tradizioni del proprio popolo,  la parola data, la tristezza per i conflitti etnici ma anche l'amore profondo che possiamo provare per persone e paesi molto lontani dal nostro modo di vivere e pensare quotidiano.

venerdì 13 maggio 2022

The Secret of Monkey Island - I Wanna Be A Pirate! - Recensione -

 

Nel profondo dei Caraibi, l'isola di Mêlée...
Guybrush Threepwood, un giovane aspirante pirata, approda sull'isola di Mêlée per ottenere l'agognato riconoscimento delle sue qualità piratesche. Per riuscirci dovrà affrontare tre prove (che dimostreranno la sua padronanza nell'arte del furto, del combattimento con la spada e ovviamente la caccia ai tesori). Come se non bastasse nel corso della sua avventura troverà nell'ordine: la compagna della sua vita, la bella governatrice Elaine Marley; il suo arcinemico per tutta la serie, il pirata fantasma LeChuck (anche lui invaghito di Elaine) e dovrà prendere parte (volente o dolente) a una serie di avventure pericolosissime. Riuscirà il nostro eroe a coronare il suo sogno di diventare un temibile pirata?

Se sei veramente un temibile pirata puoi sentire il tema del gioco solo guardando questa immagine.

The Secret of Monkey Island è uno di quei titoli che ogni appassionato di avventure grafiche ha provato o perlomeno sentito in qualche occasione. Non solo per la sua storia entusiasmante e divertente (ci sono tutti gli stilemi del genere avventuroso piratesco come: tesori da trovare, navi ed equipaggi da assoldare, riti voodoo da compiere, carismatici antagonisti da battere, romanticismo, isole da esplorare, combattimenti di spade in cui chi vince è il più abile con la parlantina e non quello con la spada, pirati fantasmi e una caterva di elementi comici uno più riuscito dell'altro) ma soprattutto per il suo riuscito game design.