lunedì 30 marzo 2020

Dieci piccoli indiani di Agatha Christie - Recensione -


Dieci piccoli indiani è uno dei massimi capolavori del romanzo giallo, forte di una trama praticamente perfetta e dal suspense riuscita. Un piccolo libro, che si può riuscire a completare in una giornata, dove il tema dell'enigma della camera chiusa viene portato ai massimi livelli. Non sorprende quindi che il capolavoro di Agatha Christie sia uno dei romanzi più venduti di tutti i tempi (oltre 110 milioni di copie).

I protagonisti del romanzo trasposti in una recente miniserie tv
La trama vede Anthony Marston, John Macarthur, Emily Brent, Lawrence Wargrave, William Blore, Edward Armstrong, Philip Lombard e Vera Claythorne venire invitati in una piccola isola da un certo signor Owen, per passare qualche tempo nella sua villa. Arrivati sull'isola il gruppo scopre che del proprietario non c'è traccia e che gli unici abitanti sono i domestici, nonché coniugi Thomas ed Ethel Rogers. Un misterioso messaggio però informa che tutti gli abitanti della villa hanno commesso un grave crimine nel corso della loro vita e che tutti saranno puniti per tale colpa. Perseguitati da un sciocca filastrocca infantile ognuno dei protagonisti dovrà fare i conti con le proprie colpe.

lunedì 23 marzo 2020

...più forte ragazzi! - recensione -


Durata: 115 min (edizione originale)
90 min (edizione ridotta)
Genere: Commedia, Avventura, Azione
Regia: Giuseppe Colizzi
Soggetto: Giuseppe Colizzi, Amedeo Pagani
Sceneggiatura: Giuseppe Colizzi, Amedeo Pagani, Barbara Alberti

I film di Bud Spencer e Terence Hill non sono probabilmente delle gemme del cinema, di quelle che ogni appassionato "vero e puro" deve vedere almeno una volta nella vita, ne offrono sceneggiature o inquadrature di altissimo livello cinematografico, ma nella loro semplicità e bontà sono dei film sempreverdi. Film che possono essere rivisti 100 volte e avranno sempre la capacità di farvi sorridere ed essere ricordati con profondo affetto. Cosa non da poco a mio giudizio.

La trama del film vede le picaresche avventure di due piloti d'areo, Salud e Plata, amici litigiosi e soci alla "pari". Dopo una serie di avventure, compreso un tentativo di truffa per incidente aereo poi sfortunatamente accaduto per davvero, i due organizzano nella giungla un giro di affari che non fa piacere al boss criminale della zona.

domenica 22 marzo 2020

Noi della compagnia dei sogni di Filomena Impicciatore - recensione -



"Cosa potrebbe succedere quando si incontrano un vispo bambino che vuole realizzare i suoi sogni e quelli di coloro che ama, un cervo, un pastore ragazzino, un uomo grosso e muscoloso, uno alto e ossuto e il più anziano dei boscaioli? Inizia questo avvincente viaggio insieme al piccolo Poseidone e lo scoprirai! …“a te, Vita, assegno il compito di custodire gli astri del firmamento. Nel corso dei secoli, chi riuscirà a far incontrare una Stella Alpina con una Stella Marina avrà la possibilità di raggiungere la propria Stella del Cielo e, dall’unione delle tre, potrà ricevere in dono la realizzazione di tutti i suoi sogni. Ma ricorda: se non sarai una guardiana attenta e sensibile, destinerai te stessa a non capire…”.

Noi della compagnia dei sogni è un piccolo libricino che mi è capitato di leggere recentemente grazie alla pregevole iniziativa della casa editrice che ha permesso ai lettori interessati di scaricare in formato pdf (qui il link).

sabato 21 marzo 2020

La città senza cielo di Jean Malaquais - Recensione -


Jean Malaquais nacque come Wladimir Jan Pavel Malacki in Polonia nel 1908, per poi emigrare successivamente in Francia praticando i più disparati mestieri pur di riuscire a mettere qualcosa nello stomaco (il minatore e lo scaricatore per esempio) e passando il resto del tempo alla Bibliothèque Nationale per stare al caldo e per apprendere al meglio la lingua del paese che era diventato la sua nuova patria. Il suo esordio letterario avviene grazie a André Gide che riconosciuto il suo talento letterario lo incoraggiò a dedicarsi alla scrittura. I due si erano incontrati grazie a una lettera furibonda di Malaquais in reazione a un articolo di Gide su una rivista letteraria, dove l'autore si chiedeva se la sua povertà passata avesse avuto un qualche effetto sulla sua prosa, cosa che ovviamente un letterato costantemente al verde come Jean Malaquais non poteva accettare. A nulla servirono le scuse dello scrittore e una lettera con 10 franchi (che jean strappò in mille pezzi e rispedì al mittente). Nel corso della sua vita scriverà pochi romanzi (tre per la precisione), ma elaborati con cura e ricchi di metafore. Nel 1953 pubblica Le Gaffeur, pubblicato in due occasioni in Italia, la prima in versione incompleta come "Il venditore di fumo" e solo recentemente grazie all'editore Cliquot in forma completa con il nome " La città senza cielo". Un romanzo che nonostante sia stato scritto quasi settant'anni fa è oggi più attuale che mai.

martedì 17 marzo 2020

Capitan Sciabola: Il tesoro di Lama Rama - recensione -


Ho sempre avuto la passione per le storie di pirati e quando ho visto su Infinity un film intitolato "Capitan Sciabola" ho deciso di dargli una possibilità a questo strano film ambientato nei caldi mari caraibici ma realizzato nella fredda Norvegia.

Capitan Sciabola (in norvegese Kaptein Sabeltann) è un personaggio che nei paesi scandinavi ha un ottimo successo di pubblico. Pensato inizialmente come spettacolo teatrale per bambini nei primi anni novanta, nel corso del tempo ha ottenuto sempre più successo, portando alla realizzazione di: Serie televisive, cartoni animati e libri a tema. Il film in questione è il penultimo prodotto realizzato e con con un budget di 6.970.000$ è stato il più costoso film norvegese per famiglie mai realizzato.

La trama vede Pinky, un ragazzo orfano, seguire le gesta di Capitan Sciabola e della sua temibile ciurma per i sette mari. Un giorno il capitano scopre la mappa per il favoloso regno di Lama Rama e il suo grandioso tesoro, sarà l'occasione per Pinky per intraprendere una grande avventura e ottenere qualche risposta su chi sia il suo vero padre (anche io se visto il nome di palta che gli ha rifilato lo avrei mandato alla malora).

venerdì 6 marzo 2020

Come si fermò la Terra di Calogero Ciancimino - recensione -


Nel lontano 3000 il mondo ha finalmente trovato pace e prosperità in ogni luogo del pianeta. L'umanità vive in gigantesche città ipertecnologiche, gli stati nazionali sono stati superati, i contatti con i marziani sono frequenti e il lavoro è un orpello quasi totalmente desueto. Il tutto grazie anche all'energia atomica, pulita e praticamente quasi infinita. Purtroppo un giorno, inspiegabilmente, il moto di rotazione della Terra rallenta sempre di più, fino a fermarsi: una parte del mondo cade nel buoi e nella morsa del gelo; l'altra è costantemente bersagliata dal sole e dal calore estremo. Solo una piccola striscia di terreno nella zona crepuscolare è abitabile, scatenando la guerra tra i vari popoli del mondo, che dimenticandosi della loro avanzata cultura sono ricaduti nelle barbarie per prendere con la forza gli ultimi pezzi di terra ancora vivibili.

Calogero Ciancimino nacque a Sciacca (AG) il 14 marzo 1899. Intraprese gli studi umanistici per la volontà del padre di farne un dottore, ma il suo rendimento scolastico si rivelò molto scostante, sopratutto in quanto insofferente della rigida disciplina che vigeva nella scuola. Per punizione, seconda la prefazione al romanzo scritta dal suo editore dopo la morte dell'autore, venne imbarcato dai genitori come mozzo su una nave mercantile diretta nell'America del sud. La nave fece naufragio lungo le coste della Guyana francese e Ciancimino fu uno dei pochi membri dell'equipaggio a sopravvivere. Da quella tragica avventura l'autore sviluppo paradossalmente una grande passione per il mare, tanto da diventare Capitano di lungo corso a 20 anni. La sua carriera come scrittore si può racchiudere nel brevissimo arco di pochi anni (dal 1932 al 1936), ma coronati da un ottimo successo di pubblico; sia come autore singolo, sia collaborando con Luigi Motta (di cui fu anche ghost writer per alcuni dei suoi romanzi). Autore di stampo salgariano, riuscì a crearsi un proprio stile grazie alla sua passione per il genere spionistico e la tecnologia (molti dei suoi romanzi, come il qui presente "Come si fermò la Terra", si possono tranquillamente inserire nel genere della protofantascienza).