sabato 30 aprile 2016

Primo anniversario del blog - Il ritorno di Kenshiro recensione special -



Incredibile ma vero è già passato un anno da quando presi il coraggio a due mani e creai questo blog che frullava da tempo nella mia testa. Forse non sarà granché, non dirà nulla che non sia stato detto, probabilmente ci saranno tipo 8000 errori di vario genere, ma è la cosa più appassionante e divertente che mi sia capita da anni e forse l'unico elemento che possa definire totalmente mio. Ben 66 post sono stati pubblicati, 6500 visualizzazioni uniche dall'apertura del blog non sono male, ma voglio migliorami ancora di più per rendere sempre più interessante e piacevole questo spazio per tutti voi. Voglio ringraziare tutti voi lettori per il supporto che mi date (anche con il semplice passaggio su questo blog). Vi avviso che ho creato un piccolo questionario in alto a destra (dopo cerca nel blog) per comprendere al meglio cosa dovrei migliorare del blog secondo il vostro parere. In special modo vorrei ringraziare i miei amici nella vita reale per aver supportato le mie recensioni e la mia amica blogger Nessie James per il costante aiuto datomi prima e dopo la nascita del blog (potete trovare il suo blog qui. Scrive  anche dei racconti molto piacevoli da leggere). Per concludere che dire? La strada da percorre è ancora tanta e ci milioni di cose da fare e da recensire ma come disse Antoine de Saint-Exupery nel Piccolo Principe: "Conta solo il cammino, perché solo lui è duraturo e non lo scopo, che risulta essere soltanto l’illusione del viaggio.". Quindi vediamo di fare ancora tanta strada insieme.

mercoledì 27 aprile 2016

Pang Adventures - Recensione -


Chi non si ricorda del mitico Pang (Noto come Buster Bros in America e Pomping World in Giappone, creato da Mitchell Corporation e Capcom)? Gioco uscito nel 1989 e protagonista assoluto d'intere giornate estive passate a sfidarci al cabinato per fare il record migliore.

Il gioco era denotato da un schema semplice ma accattivante, che vedeva due fratelli girare il mondo per distruggere delle sfere rimbalzanti che si dividevano se colpite dall'arpione o "Pungiglione" del protagonista in due fino alla dimensione minima possibile per poi scomparire. Il gioco prevede solo il movimento orizzontatale dei protagonisti, non è previsto il salto ed è possibile usare un solo arpione alla volta (cosa che può essere ovviata usando dei power-up di durata variabile presenti nei vari livelli). Se si viene colpiti dalle sfere ovviamente come in tutti i vecchi giochi c'è il game over istantaneo.

domenica 17 aprile 2016

Piccole recensioni in compagnia

Questo piccolo spazio mensile nasce con la volontà di parlare brevemente, come in una sorta di annotazioni su un diario di: libri, fumetti, anime che mi hanno colpito. Spero possa piacervi.


Dimenticami, Trovami, Sognami
La dimostrazione che scrivere di fantascienza con abilità in italia è possibile. Romanzo interessante per alcune soluzioni inusuali (//Spoiler// Il viaggiare nello spazio usando il sonno //Spoiler//). Il finale rovina per me il romanzo (ma probabilmente è dovuto ai miei gusti, piuttosto che alla negligenza dello scrittore), l'ho trovato indigesto e che rovina quanto messo precedentemente in campo. (maggiori info qui)
Lo specchio di Atlantide
Storia di stampo onirico, molto interessante e divertente da leggere. L'idea che gli specchi possano essere usati per attraversare mondi paralleli a quello del protagonista è molto interessante, cosi come che ogni mondo può essere simile al nostro ma per certi aspetti diventi totalmente alieno.(maggiori info qui)

giovedì 14 aprile 2016

Hardcore! - Recensione-

Titolo originale: Hardcore Henry
Paese di produzione: Russia, Stati Uniti d'America
Anno: 2015
Durata: 96 min
Genere: azione, fantascienza, avventura
Regia: Ilya Naishuller
Sceneggiatura: Ilya Naishuller
Will Stewart (sceneggiatore aggiuntivo)


A seguito di un incidente misterioso Henry rimane gravemente ferito e prossimo alla morte, grazie alle cure della moglie ottiene un nuovo corpo cibernetico che gli permette azioni incredibili. Attirati dalla sua tecnologia un gruppo di terroristi rapisce la moglie del protagonista. Harry allora dovrà correre al salvataggio della sua dolce metà. 

Ormai da tempo i videogiochi, in special modo quelli d'azione, ci hanno abituato all'azione giocata in prima persona. Sparare ad eserciti di fazioni opposte, salvare il nostro pianeta da una invasione aliena, risolvere un complicatissimo caso poliziesco ecc sono cose usali nel modo video-ludico. Era solo questione di tempo prima che qualcuno tentasse di replicare la formula attraverso la pellicola. Ma quello che funziona nei videogiochi può funzionare come mezzo visivo? 

L'idea di fare un film in prima persona non è certamente merito di Hardcore!, ci sono stati vari film girati in quello stile, basti pensare a "Lady In The Lake" del 1947 con Robert Montgomery e Audrey Totter (qui il trailer).  Il merito principale di hardcore! è quello di aver usato le moderne tecnologie (l'uso delle Gopro per filmare le scene) e il massiccio uso di stuntman per le scene d'azione.

mercoledì 13 aprile 2016

Race - Il colore della vittoria - Recensione -

Paese di produzione: Canada, Germania, Francia
Anno: 2016
Durata: 134 min
Genere: drammatico, biografico, sportivo
Regia: Stephen Hopkins
Sceneggiatura: Joe Shrapnel, Anna Waterhouse


Visto che in questi giorni ci sono i cinema days ne ho approfittato per vedere qualche film. Se ne avete la possibilità vi consiglio di cogliere l'occasione.


Nel 1936 a Berlino stanno per svolgersi le undicesimi olimpiadi; mentre il mondo sportivo è dilaniato dal dilemma se partecipare ai giochi organizzati da un governo dittatoriale e xenofobo, Jesse Owens, giovane corridore di colore decide di partecipare alle olimpiadi per dimostrare che lo sport può vincere anche sull'odio razziale.

lunedì 11 aprile 2016

Il mondo dei fiori e dei salici. Autobiografia di una geisha - Recensione -



Il mondo dei fiori e dei salici. Autobiografia di una geisha 
Autore Sayo Masuda
173 p 
Traduttore Taddei S. 
Editore O Barra O Edizioni (qui la scheda dell'editore)


La Geisha ha ispirato  e inspira tutt'ora il mondo occidentale con la sua figura carismatica (basti pensare a Madama Butterfly, di Giacomo Puccini), fatta di arte e mistero, di fascino e di storie non narrate dietro le pareti di carta, ma effettivamente di tutto questo quando corrisponde alla realtà dei fatti? Il mondo dei fiori e dei salici ci permette di aprire uno scorcio sincero sulla triste e dura vita delle Geishe.

Con la caduta dello shogunato nel 1868, e la conseguente apertura al mondo occidentale dopo secoli di chiusura delle frontiere si diffonde in occidente una vera e propria febbre per il Giappone. Come si può anche vedere nel libro "Kiku-San La moglie giapponese", si dimostra vivo nella seconda metà dell'ottocento un forte interesse per la cultura e gli aspetti tipici della stessa. Tra questi sicuramente ha un posto privilegiato la figura della Geisha, vista dell'occidente come donna dal forte impatto romantico con decise tinte erotiche. Una donna che ha fatto del perfezionamento nell'arte e nella danza il suo unico scopo di vita. Tratti che poco si accomunano alla realtà dei fatti e che tendo ad enfatizzare una triste realtà. L'autrice riesce con un linguaggio semplice e privo di fronzoli a dipingere un quadro realistico della situazione, di una donna costretta contro la sua volontà a mercificarsi, a sfruttare ogni occasione utile per il profitto. Sicuramente un romanzo inusuale nel panorama giapponese, dove ancora oggi la donna ha ancora un ruolo per molti aspetti di margine nella vita della nazione.

lunedì 4 aprile 2016

Conan e la strada dei re



Robert E. Howard è stato uno dei più amati autori di fantasy nel periodo delle due guerre. La sua tragica morte alla giovane età di 30 anni ha lasciato un grande vuoto nella comunità di appassionati, vuoto che autori come Spreauge de Camp e Lin Carter hanno cercato di colmare scrivendo storie sul fosco cimerio usando bozze, accenni e scalette che Howard aveva prodotto nella sua attività di scrittore. Il lavoro prodotto non è stato quasi mai all'altezza dell'originale, ma permetteva di recuperare storie che altrimenti non avremmo mai letto nella loro interezza. Il problema di questi racconti o pastiches è il loro tentativo di seguire il pensiero howardiano per scrivere una storia, risultando nei migliori dei casi storie scopiazzate, che non brillano di certo in originalità.

Karl Edward Wagner è stato un grande autore di fantasy americano che si è cimentato in più occasioni nella scrittura di racconti tratti dai personaggi di Howard. La particolarità di Wagner è quella di aver tentato di narrare le storie del cimmerio in modo molto personale. Ammettendo candidamente che l'unico essere che potesse scrivere alla Howard era Robert E. Howard stesso. I racconti scritti da altri vanno presi come lavori in se, dove l'autore infonde i propri pensieri e stili. In uno stile che non vuole sostituire l'originale.