venerdì 29 giugno 2018

The Builders di Daniel Polansky



Un occhio mancante. Un'ala rotta. Una nazione rubata. L'ultimo lavoro non è finito bene.Gli anni passano, e le cicatrici sbiadiscono, ma i ricordi diventano più duri.Per gli animali della Compagnia del Capitano, sopravvivere ha significato mantenere un basso profilo, costruirsi una nuova vita, e cercare di dimenticare la guerra perduta.Ma ora i baffi del Capitano stanno vibrando all'idea di saldare i conti in sospeso.



The Builders di Daniel Polansky è una storia pulp con un miscuglio di western-dark fantasy a fare da contorno (con strizzate d'occhio qui e la a film storici come è I Sette Samurai/I magnifici sette. Il mondo del romanzo sembra riflettere una versione distorta del nostro 800 e la tipica ambientazione da western americano.

Quello che subito colpisce è il mondo del romanzo è composto interamente da animali antropomorfi, dotati di intelligenza e carattere che rispecchiano in parte la loro parte animale (per esempio le salamandre sono capaci di muoversi a velocità fulminee, i Tassi sono forzuti e possono portare grossi carichi ecc).

La trama è molto interessante e appagante, con molti colpi di scena, con un mix tra una storia di vendetta, una di avventura e una di rivalsa. Il tutto condito da una atmosfera western perfettamente ricreata. Una storia che non ci risparmia sangue, distruzione e morte; in una spirale di violenza senza sosta per tutto il racconto, con un Humour nero azzeccatissimo e qualsiasi forma di buonismo è buona solo per concimare il terreno dove il proprietario è caduto. Per certi versi sembra di trovarsi di fronte a uno strano mix tra la la "lega degli straordinari gentlemen" di Moore, un qualsiasi fumetto di Frank Miller e Tex Willer (ma anche dei film di Sergio Leone).

Quello che ho apprezzato di più è il riuscito cast di personaggi che accompagnano il Capitano (un topo) nella sua folle avventura sia il cast dei nemici. Tutti ben tratteggiati e ricchi di sfaccettature che si dipanano in tutto il romanzo, tanto che sarà decisamente impossibile rimanere indifferenti e si finirà per trovare un nostro personale beniamino. Il mio personaggio preferito è Bonsoir (un ermellino dal caldo cuore gallico); ma nella squadra del capitano ci sono Cinabro (una salmandra), Elf (un gufo), Reconquista (un ratto), Gertrude (una talpa), Buodica (un opossum), Orzo (un tasso), tutti dotati di un proprio personale arsenale e moudus operandi nell'affrontare il nemico.

La trama è molto breve, ma si tratta più di un punto di forza che di debolezza, visto che allungare troppo il brodo della vicenda avrebbe rovinato il ritmo indiavolato e incalzante della storia senza portare nessuno costrutto.

Anche la copertina inglese
spacca il deretano
Forse il punto debole del romanzo è un POV fin troppo ballerino nel passare da un personaggio a un altro e la marcata tendenza dell'autore nel mostrare la vicenda piuttosto che raccontare gli avvenimenti, elementi che non tutti potrebbero apprezzare.

In definitiva è un romanzo che straconsiglio, divertente e appagante come pochi. Spero che prima o poi Polansky scriva una nuova avventura con il capitano.

martedì 26 giugno 2018

Lupin III PART V - Episodio 12 - The Extravagance of Goemon Ishikawa XIII (La stravaganza di Goemon Ishikawa XIII) - Commento -



Decisamente in ritardo parliamo di questa dodicesima puntata. La cosa interessante è che avevamo lasciato l'ultima puntata con un filler e ci ritroviamo con una puntata a meta strada tra un filler e il classico episodio incentrato su Goemon (la giacca rossa di Lupin mi fa propende per la prima soluzione). In parole povere una puntata dove Goemon fa la figura del tonno mentre Lupin gigioneggia a tutto gas tra Sicilia e Francia con suo sommo divertimento.

L'inizio dell'estorsione
La puntata si apre con Lupin e Jigen che convincono un titubante Goemon a rubare un diamante che appartiene a Chloé Cazal, che l'aveva ricevuto a sua volta dal miliardario deceduto André Regnie. Ovviamente Lupin e co non sono i soli a interessarsi al gioiello infatti anche gli originari proprietari russi sono interessati a riottenere la pietra.

Il problema è che la ragazza potrebbe trovarsi in tre luoghi diversi e quindi la banda deve dividersi i compiti. Ovviamente a quel "genio" di Goemon tocca il luogo più faticoso e costoso dei tre, che  infatti ospita una fiera dell'animazione giapponese. Ad aggiungere ulteriore danno alla beffa il samurai incontra un bambino vestito da ninja (ma solo perché il costume da piazzista truffaldino era finito) che lo convince a soggiornare nella bettola della madre, dove non solo si paga la modica di 200 euri a notte, ma si deve ringraziare i santi che la padrona non faccia pagare anche l'aria consumata tra i vari elementi accessori aggiunti al prezzo iniziale, perlomeno dalla stanza fantozziana Goemon ha una buona vista della bistrot gestito della sua preda.

L'età adulta è l'inferno - Lettere di un orribile romantico (Lovecraft)


Lovecraft è uno scrittore oggigiorno famosissimo, anche se durante la sua vita non godette mai del successo che meritava, complice anche un mercato si ampio come quello dello Pulp Fiction ma che difficilmente permetteva agli scrittori di lasciare profonde tracce di se. Padre di un panteon mostruoso conosciuto e apprezzato da molti, di racconti e romanzi che ancora oggi procurano brividi di paura in ogni lettore (sfido chiunque a non rimanere elettrizzati per racconti come "Colui che sussurrava nelle tenebre" o romanzi come "Il caso di Charles Dexter Ward" o "Alle montagne della follia"). Certo anche lui come tutti gli scritttori famosi godeva e gode di leggende ancora oggi dure a morire, spesso false o travianti come per il suo sopranome più famoso "Il solitario di Providence". Infatti H. P. Lovecraft fu tutto in vita tranne che un solitario, come dimostra il suo sterminato epistolario (con questo ragazzone che arrivava anche a spedire lettere dalle 30-40 pagine) e una certa propensione allo spostamento per trovare amici o conoscenti (sempre però con il consenso di qualche famigliare).

giovedì 14 giugno 2018

Lupin III PART V - Episodio 11 - Get Pablo's Collection (Ottieni la collezione Pablo) - Commento -


Secondo Filler di questa serie, questa volta incentrato sulla giacca rossa e sul suo modus operandi, risultando alla fine un semplice esercizio di stile fine a se stesso e con una trama molto semplice e a tratti stupida. Perlomeno Fujiko questa volta ha un balcone che le assicura il galleggiamento.

Nel loro rifugio rifugio in terra gallica Lupin e Co si preparano a festeggiare il capodanno, come accade spesso in queste occasioni gli sceneggiatori usano questo periodo per far ricordare un particolare evento passato. Sopratutto grazie al ritrovamento di un cimelio del periodo della giacca rossa, lo stemma di Pablo, un ricco re del cartello della droga (un mix tra le fattezze di Pablo Escobar e il vestiario di Pancho Villa). La banda era stata attirata dalla leggenda del suo favoloso tesoro nascosto nella giungla brasiliana. Ovviamente i nostri non solo i soli a bramare le ricchezze della Pablo Collection, infatti anche gli ex appartenenti alla banda del re della droga sono interessati (Stranamente Zenigata non compare) e fanno di tutto per mettere i bastoni tra le ruote ai nostri, tanto da mettere in causa le corrotte forze armate brasiliane.

lunedì 11 giugno 2018

Bran Mak Morn - L'eroe oscuro di Robert E. Howard



Nella sua breve esistenza letteraria (poco più di dieci anni) Howard ci ha regalato diversi personaggi memorabili come: Solomon Kane, Conan il Barbaro, Kull il Valusia e tanti altri più sconosciuti come Dark Agnes. Rispetto a tanti autori contemporanei e anche moderni l'autore texano era convito (e io con lui) che non si potesse scrivere all'infinito storie con lo stesso personaggio, per quanto di
Disegno di Gary Gianni (Bran mak Morn)
successo, pena il rischio alla lunga di scrivere racconti vuoti e artificiali. Solo due personaggi fanno eccezione a questa regola: El Borak (Francis Xavier Gordon, il primo personaggio immaginato da Howard) e l'oscuro popolo dei pitti guidati dal loro re dal triste destino Bran Mak Morn, entrambi avranno vita lunga, ma il popolo mediterraneo avrà maggiore e più diffusa partecipazione, finendo addirittura per fare da special guest in molti racconti di Kull (di cui saranno alleati) e Conan (di cui saranno la trasfigurazione delle popolazioni dei pelle rossa) con una strizzata al mondo orrifico dell'amico Lovecraft.

venerdì 8 giugno 2018

Lost Tales volume 0 - recensione -


Chi mi conosce sa che sono un grande appassionato di fantastico, fantascienza e horror. Quindi una raccolta che propone perle del passato e nuove proposte di autori italiani di questo genere in una unica rivista non poteva sfuggirmi, sopratutto se come detto dallo stesso editore si propone di essere una versione moderna delle vecchie riviste pulp americane, un vero e proprio "Digipulp". Alcune proposte del passato sono totalmente inedite, mentre altre sono state riviste per questa pubblicazione. Inoltre a fare da cicerone ci sono tre ottimi e interessanti saggi che aprono la materia tratta (l’eroe solitario per lo Sword&Sorcery; androidi e uomini per la fantascienza: lo spettro messaggero per l’horror), con tanto di illustrazioni scaricabili anche come wallpaper (cosa che ho personalmente apprezzato moltissimo)

mercoledì 6 giugno 2018

Lupin III PART V - Episodio 10 - Thief and Thief (Ladri e ladri) - Commento -


Puntata conclusiva di questo secondo ciclo (o episodio 2), ricca di sangue e battibecchi, anche se per il materiale messo in campo mi sarei aspettato almeno un episodio in più. Episodio molto carino, anche se denotato da una certa furia nel concludere la vicenda, dove possiamo vedere in azione i due scapigliati mettere da parte i vecchi rancori (almeno in parte) e combattere insieme.

"Dalla Francia con Furore" Semi cit.
Lupin e AlbeLt usano il direttore del DGSE come bersaglio per le loro pistole, con il risultato che Mr mastro lindo confessa in due secondi netti che José si nasconde allo Château de Pouvier. Il nostro fidato duo parte al recupero del taccuino, non prima però di ricordare come una coppia sulla via della rottura i tempi "felici" passati insieme, con botta e risposta dello stampo di: "Ti ricordi quella volta in Messico in cui ti ho salvato da King di Tekken?" (la parte su King potrebbe essere non veritiera) o "Quel tizio con la barba sarebbe il tuo cavaliere in armatura scintillante?" (riferendosi a Jigen. Con Lupin che scherza sulla possibile reazione di una principessa al vista di un cavaliere di tal fatta). Il tutto mentre vengono attaccati dagli sgherri del Direttore Guillaume che proprio non ci sta a fare la figura del fesso.

lunedì 4 giugno 2018

Monster from the Ocean Floor - Recensione -


Titolo originale: Monster from the Ocean Floor
Paese di produzione Stati Uniti d'America
Anno: 1954
Durata: 64 min
Genere: orrore, fantascienza
Regia: Wyott Ordung
Sceneggiatura: Bill Danch
Produttore: Roger Corman
Casa di produzione: Palo Alto Productions

Quella di oggi è la prima pellicola del nuovo progetto "Arrivano i mostri" volto a riscoprire e far conoscere pellicola che nel bene o nel male sono interessanti in questo genere ormai quasi del tutto scomparso nel mondo del cinema. 


Julie Blair è una turista americana in vacanza in Messico. Mentre sta dipingendo la ragazza incontra Steve Dunning, un biologo marino dotato del più figo e virile sottomarino del mondo (del tipo che appena ci sali sopra ti crescono 5 kg di peli sul petto come minimo), un sottomarino a pedali. I due vengono a conoscenza delle varie leggende locali su un mostro marino a cui non danno inizialmente ascolto, fino a quando Julie non vede emergere dal mare una Ameba gigante risultato di alcuni test atomici svolti nell'aria circostante. I due organizzano una corsa contro il tempo per sconfiggere il mostro ma dovranno affrontare le paure ancestrali degli abitanti del posto che vogliono sacrificare la ragazza per placare le ire del mostro.