lunedì 16 novembre 2020

La storia fantastica - Recensione -

Titolo originale: The Princess Bride
Paese di produzione: Stati Uniti d'America
Anno: 1987
Durata: 94 min
Genere: avventura, fantastico, commedia, sentimentale, azione
Regia: Rob Reiner
Soggetto: dal romanzo "La principessa sposa" di William Goldman
Sceneggiatura: William Goldman

Avete presente quelle iniziative che cercano in tutto i modi di farti vedere come è bello e divertente leggere, ma che alla fine falliscono tutte nell'obbiettivo? Ecco secondo me "La Storia Fantastica" riesce benissimo a farti comprendere la bellezza nel trovare un libro così emozionante da lasciarti immergere totalmente nella storia, ma sopratutto ti mostra molto chiaramente che se non sei il primo a dare l'esempio leggendo una storia come fa il nonno del film ai tuoi pargoli/parenti non puoi aspettarti che essi lo facciano da soli per magia. 

In una stanza che trasuda anni 80 il tenente Colombo (Peter Falk) racconta una storia a Brian di Piccoli mostri. Avete la mia attenzione più totale.

Vittima dell'influenza un bambino passa il tempo giocando ai videogiochi, cosa che non fa molto piacere al suo nostalgico nonno, che gli propone invece di leggerli una storia. Nonostante la sua iniziale perplessità, il bambino decide di accettare la proposta, sia per accontentare il suo vecchio sia perché in fondo è sempre più incuriosito dalla storia d'amore tra il garzone Westley e Bottondoro e dei tentativi del viscido principe Humperdink di separarli. 

Il titolista colpisce ancora (una citazione in più non fa mai male)

Il fatto che il titolo nostrano ricordi vagamente un titolo più famoso dimostra tutta la fiducia nella pellicola che gli importatori avevano qui in Italia (tanto da metterci per non lasciarsi sfuggire nulla anche un Conan il barbaro al centro della locandina, che poveraccio cerca imbarazzato di nascondersi dietro alla sua spada). Complice forse il fatto che in originale il film e il libro da cui è tratto si intitolassero "La principessa sposa", sicuramente non il titolo più azzeccato per conquistare il pubblico amante del genere. Evento che assieme alla riposizione praticamente inesistente in tv lo ha relegato a una piccola nicchia di fan che ebbero la fortuna di vederlo in sala o per qualche evento fortuito in tv/vhs. Un vero peccato considerando come questo film riesca ancora ad emozionare e divertire nonostante i suoi più di tre decenni sul groppone. 

Rob Reiner che questo film lo voleva dirigere fin da quando era un attore ancora senza grandi successi alle spalle fa un lavoro egregio. Sopratutto mi piace come riesca a ricreare perfettamente quella simbiosi magica tra lettore e storia narrata, con il piccolo protagonista che abbandona pian piano ogni pretesa logica e si lascia cullare dagli eventi del libro, anche se ogni tanto il suo io torna a galla per dimostrare scontentezza o rabbia per le scelte della storia, o semplicemente preoccupazione per i protagonisti (cosa che ogni lettore duro e puro ha provato almeno una volta nella vita e che ti costringe a continuare a leggere a oltranza, fino a continuare a notte fonda, per sapere se il nostro eroe ce la farà a superare la prova). 

Chi non vorrebbe un gigante groenlandese come Fezzik come amico?

La Storia fantastica è una fiaba (genere molto diverso dal fantasy, anche se per certi versi affine) molto semplice e rapida, ma non per questo da denigrare, anzi... Tutti gli elementi per emozionare ci sono: Lotte all'ultimo sangue, cattivi esagerati, mostri, pirati, principesse, giganti, magie, romanticismo. Il tutto però rivisto con una sottile vena ironica, che continuamente spunta fuori dalla trama, tanto che da un momento all'altro ti aspetteresti di vedere una battuta tratta da "Robin Hood – Un uomo in calzamaglia" (un elemento che oggi nelle produzioni del genere è quasi completamente scomparso dopo il successo del Signore Degli Anelli,  e che ha trasformato il genere in qualcosa di super serio e ipercomplesso). Basti pensare allo scontro tra tra il gigantesco Fezzik e il nostro eroe, dove il gigante riflette che il modo di combattere proposto dal suo capo è poco "sportivo" e decide di uccidere il suo avversario "come persone civili", oppure la scena dove invece di annunciare un nome epico o terrificante per le creature della palude Westley e Bottondoro se ne escono con un assurdo "RTF" o Roditori Taglie Forti. Neanche i cattivi non scherzano con le esagerazioni, il principe Humperdink per esempio con i suoi capelli cotonati e l'atteggiamento pomposo ricorda il principe Giovanni della Disney o l'antagonista del primo Shrek.

Hola. Mi nombre es Iñigo Montoya. Tu hai ucciso mi padre, preparate a morir

Ma poi vogliamo parlare delle vere tre star del film? Vizzini, Fezzik e Inigo sono tre personaggi che ancora adesso hanno legioni di fan che ne ricordano a memoria le battute. Il primo è un furbo e saccente siciliano (l'unico effettivamente cattivo), che parla con un divertente accento siculo; il secondo è un personaggio non particolarmente brillante ma amante delle rime, un vero gigante buono delle fiabe. Il terzo è quello più riuscito e accattivante del trio, alla ricerca di vendetta per il padre ucciso anni prima, tanto che ancora oggi la sua frase di presentazione "Hola. Mi nombre es Iñigo Montoya. Tu hai ucciso mi padre, preparate a morir" è emblema di virilità (vogliamo mettere che nel duello finale lo pronuncia ben 6 sei volte in un crescendo di epicità e sangue che alla fine se non ti trovi ad urlarlo anche tu sei una brutta persona). Poi vogliamo dire che la sua storia potrebbe aver ispirato un personaggio di JoJo (Jean Pierre Polnareff che ha uno stand spadaccino e che deve vendicare il misfatto causato da un tizio con la mano malformata) o che il suo combattimento con Westley ricorda per molti aspetti il combattimento ad insulti di Monkey Island? Io dico solo che dopo la spada atlantidea di Conan la mia seconda scelta sarebbe la spada di Iñigo Montoya. 

Mi sa che alla DreamWorks Animation qualcuno ha preso molti appunti durante la visione di questo film.
In definitiva La storia fantastica è un film veramente riuscito, con un cuore di modernità che non ha perso un colpo, complice il fatto che il suo continuo giocare con le aspettative del pubblico e delle regole della fiaba diverte e rendo tutto piacevole. Sicuramente uno dei film che meglio riesce a esprimere la magia della lettura. 

16 commenti:

  1. Io sono fra quelli che non ha mai amato particolarmente questo film da bambino. Oggi l'ho rivalutato e ne ho capito l'intento, ma da bambino mi era sembrato una sorta di "parodia" ed infatti in un certo senso ci avevo preso, cogliendo il sottofondo ironico, che non mi piacque affatto: io volevo una storia che si prendesse sul serio, non che facesse ironia su se stessa (avevo già mio padre in casa ad ironizzare sui generi che mi piacevano, quindi no "Storia Fantastica", tante grazie). Questo dettaglio mi ha praticamente rovinato il film, in barba a millemila elementi che in altre circostanze me lo avrebbero fatto adorare ( Andrè the Giant, la scena "Hola. Mi nombre es Iñigo Montoya. Tu hai ucciso mi padre, preparate a morir" che è meravigliosa, eccetera ).
    E' un bel film e lo rispetto sinceramente, però fra il vasto campionario di opere che associo alla mia cara infanzia, è sempre rimasto un estraneo.

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    1. In effetti dietro a scorza di serietà in questo film batte un cuore ironico e pronto a scherzare con gli archetipi del genere (e la DreamWorks ne ha compreso il potenziale).

      Ti capisco, a volte basta poco per rovinarci la visione di un film.

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  2. My nombre es Ignigo Montoya! Quante volte l'ho ripetuto così, a cazzo, perché sì. ��

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    1. In un eventuale colloquio di lavoro io ti assumerei a scatola chiusa dopo un frase del genere. Però mi devi vestire a tema altrimenti nulla.

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  3. Un film che ha fatto la nostra infanzia, almeno inpossibile non averlo visto. Robin Wright che biondona 💛

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    1. Eppure in tv è stato mandato pochissimo, e forse per questo oggi in Italia non è così apprezzato come dovrebbe.

      Robin Wright ;) anche se come attrice in quel film era veramente alle prime armi.

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  4. In casa lo adoravamo, era uno di quei film che -grazie alla VHS- riprogrammavamo spesso quando una delle mie sorelle o fratelli più piccoli erano malati.

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    1. Sì è un film invecchiato veramente bene.

      VHS che ricordi! Io avevo un accrocchio a forma di macchina che serviva solo per riavvolgere la pellicola e nell'operazione faceva pure un rumore infernale (però da bambini ci sembrava veramente una sorta di Ferrari in accelerazione).

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  5. Beh, è uno dei miei film preferiti in assoluto.
    Tempo fa lessi anche il libro, e mi piacque anche.

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    1. Se ami i libri è veramente difficile che questo film non ti piaccia.

      Il libro lo vorrei recuperare. Ho visto ch'è uscita una nuova edizione qualche anno fa, magari è il momento di farci un pensiero.

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  6. Mi manca ma è la prima volta che ne sento parlare così approfonditamente. Ci farò un pensiero.

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    1. Ti consiglio di recuperarlo è una piccola gemma nascosta nel panorama fantasy anni 80.

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  7. Il principe Humperdink l'hanno praticamente copiato con la carta carbone, ma sicuramente hanno preso molti spunti da questo film.

    Il punto è che imporre una cosa e renderla troppo seriosa fa scappare immediatamente ogni ragazzo. Bisogna saper stuzzicare la loro curiosità.

    Gli addobbi nei negozzi già ci sono, un piccolo anticipo ci sta tutto (considerando il periodo che stiamo vivendo)

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  8. Beh, hai fatto bene a puntare l'accento sul nome e sulla locandina italiana...
    Effettivamente, posso dire una cosa? La principessa sposa non rende molto -forse per abitudine, chissà- quel che è questo gioiellino del fantasy... Ma ovviamente, se l'avessimo conosciuto così non ci sarebbero stati problemi... ma forse non avrebbe nemmeno avuto successo diventando un cult! XD

    Moz-

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    1. Il titolo è molto particolare, ma "la storia fantastica" ha sicuramente una marcia in più.

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  9. Ottima recensione mio Caro Long John Silver, questo è uno dei mie film preferiti in assoluto.

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