venerdì 27 novembre 2020

SpongeBob - Amici in fuga - Recensione

Titolo originale: The SpongeBob Movie: Sponge on the Run
Paese di produzione: Stati Uniti d'America
Anno: 2020
Durata: 83 min
Genere: animazione, commedia, fantastico, avventura, azione, musicale
Regia: Tim Hill
Sceneggiatura: Tim Hill
Produttore: Paul Tibbitt, Mary Parent


Dai i suoi esordi nei primi anni 2000 SpongeBob è ormai un personaggio affermato e amato dal grande pubblico, quasi al pari di Mickey Mouse o dei Looney Tunes. Non è un caso quindi che Nickelodeon e Viacom (che ha acquisito tempo fa la prima) stiano cercando in tutti modi di espandere ancora di più lo show con film e prodotti accessori (con tanto di una nuova serie dove il protagonista e compari sono in versione giovanile e ambientata in un campo estivo. Ma il trend delle versioni baby non era rimasto agli anni 90?). Ricordo con piacere il primo film ed ero curioso su questo terzo capitolo della saga, visto che era su Netflix a causa della pandemia Covid che ha chiuso i cinema, mi sono detto che poteva essere una buona occasione per dargli una occhiata (il primo completamente in cgi, anche se piacevolmente camuffata per assomigliare allo stile della serie animata). 

Lo stile di animazione è veramente spettacolare
Il film inizia con l'ennesimo tentativo fallito di Plankton di rubare la formula del Krabby Patty. Fallimento che lui attribuisce come sempre a Mr. Krabs, ma l'intervento di Karen, la sua caustica moglie robot, gli fa comprendere finalmente che il suo vero antagonista è sempre stato SpongeBob, in tutta la sua simpatica idiozia. Per sbarazzarsi della spugna Plakton inscena un nuovo piano che coinvolge anche Gary (la lumaca di SpongeBob) e l'odioso Re Poseidone (che però non ha nulla a che fare con quello del primo film e che vuole usare la bava di Gary per i suoi benefici effetti sulla pelle).

Le animazioni sono veramente ben fatte, sopratutto per uno stile che riesce perfettamente a mescolare lo stile del cartoon animato tradizionalmente ma con un impatto visivo decisamente più realistico e appagante. Sicuramente è l'elemento meglio riuscito del film e quello dove si è puntati di più a livello di sforzo produttivo. 

La mia espressione durante quasi tutto il film
Prima di parlare del problema grosso del film mi sembra doveroso fare una piccola premessa. 

Si sa che prima o poi tutti gli show raggiungono una fase di stallo: Una situazione dove i personaggi sono ancorati alle loro routine comiche, la trama non sembra offrire novità di sorta e in generale si sente che la brillantezza dello show si è opacizzata (come il vecchio adagio secondo cui la freschezza del pesce si vede dalla brillantezza dell'occhio del pesce). Quindi ci sta che lo show subisca dei cambiamenti o un nuovo corso, che permetta di prendere nuove strade a livello artistico e di trama, per renderlo più appetibile e interessante al grande pubblico (e permettere di vendere di più ovviamente). Show come il nuovo Ducktales o Teen Titans Go in questo si sono dimostrati ottimi esempi, rinfrescando la formula originale e conquistando l'interesse del pubblico nuovo e vecchio (ovvio non tutto è rose e fiori, certi cambiamenti nella formula non sempre sono graditi da tutti; ma è sempre meglio della putrescente esistenza di serie come i Simpson, che ormai da anni non hanno più nulla da dire e sopravvivono come nonmorti in tv). La nostra spugna gialla non è esente da questo fenomeno e di fatti il primo o il secondo film potevano essere un buon elemento per chiudere lo show e andare avanti, ma l'occasione di un terzo film era ovviamente troppo ghiotta per rinunciarvi.

Un meme che spiega bene la situazione
Il problema grosso del film è proprio nella trama. Da una parte il film riprende il canovaccio del primo film senza particolari guizzi creativi (introducendo il mondo e i personaggi dello show, gli intrecci narrativi ecc. Con tanto di viaggio formativo identico a quello del primo film, anche se decisamente meno riuscito), dall'altra parte l'intenzione è palesemente quella di trasformare la pellicola in un gigantesca pubblicità per il nuovo show di SpongeBob (un po' per intenderci come era "Il piccolo grande mago dei videogames" per la Nintendo). Il punto è che la sceneggiatura non riesce a mischiare le due trame in modo coerente, è per tutto il tempo ho avuto la sensazione di vedere due film uniti in malo modo tra loro, con tanto di scene messe ogni tanto giusto per allungare il brodo. Non mi spiego altrimenti lo spezzone ambientato in una assurda città Western, abitata pirati zombi ballerini e con Snoop Dogg, Danny Trejo  e Keanu Reeves (che poverino ci crede tantissimo e si impegna veramente tanto in ruolo scritto malissimo) buttati lì in qualche scenetta giusto per avere un nome grosso sul cartellone. Certo non è la prima che in SpongeBob c'è una gueststar, ma era un elemento che aveva sempre un certo collegamento marino e in un contesto volutamente esagerato. Per esempio chi non si ricorda la scena del primo film dove David Hasselhoff prima porta gli eroi sulle sue spalle come un novello motoscafo e poi gli scaglia in aria grazie ai suoi "possenti" pettorali? Qui boh, abbiamo Reeves nel ruolo di saggio perché è una testa parlante all'interno di una palla di saggina (è un saggio perché è fatto di saggina capito? Eh eh eh... Il sottoscritto scappa via)

Baby Squiddi è l'unica cosa adorabile degli spezzoni ambientati nel passato.

Il risultato è un film noioso e poco convincente, che sa di già visto, ma sopratutto sembra realizzato di fretta ripescando dal passato molte scene perché non si aveva tempo o fiducia nel realizzare un film ambientato totalmente nel passato. Su Netflix c'è sicuramente molto di meglio da guardare ma se siete in secca di titoli nuovi può essere un buon rumore di sottofondo mentre si fa altro.

6 commenti:

  1. Ne hanno fatto un altro? Non bastava il mediocre precedente?

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    Risposte
    1. Evidentemente no se ci puoi tirare sopra un po' di grano.

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    2. Ma QUANTO grano puoi mietere ancora da un terreno gia abbondantemente dissodato, neppure i germogli!

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    3. SpongeBob ha ancora una bella fetta di fan e si sa che i produttori vogliono spremere la mucca fino all'ultima goccia.

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  2. A livello tecnico nulla da ridire, ma a livello di trama sembra è un pastrocchio.

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  3. Quel film avrebbe acquistato E DI MOLTO se avessero messo la versione super-eroina super-gnocca di Sandy Cheeks dei disegni preparatori anziche quella banalissima di scoiattola-scoiattola.
    Ma ormai si sa... i ricchioni nel cinema regnano incontrastati!

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