La lettura è una delle mie attività preferite, una delle poche cose che ho iniziato da bambino e che non ho mai smesso di fare da adulto, complice una natura introversa e timida che nel leggere a trovato ristoro e spesso una valvola di sfogo.
La mastodontica pila di libri da leggere, di cui ci promettiamo di leggere tutto prima di acquistare altro e che costantemente non rispettiamo acquistando un altro volume. Help! |
Ogni passione si sa porta a sviluppare una serie di comportamenti che alla fine diventano una parte di noi stessi e questa non fa eccezione: la paura di non avere nulla da leggere (che ai tempi della scuola mi portava a caricare due o più libri nello zaino perché non si sa mai quando finirai il libro attuale, e che spesso si trattavano dei corposi e pesanti Mammut Newton. Che mannaggia a loro avevano la copertina che si piegava solo con lo sguardo); sviluppare un odio totale per le etichette dei mercatini dell'usato, che probabilmente sono studiate apposta per essere difficili da togliere senza lasciare aloni o danneggiare la copertina; lo sviluppo di una capacità quasi diabolica di trovare il libro giusto in libreria, quello che dalla quarta di copertina sembra una cosa super interessante, e che assolutamente non puoi lasciare lì; perdere l'autobus/treno perché troppo preso dalla storia che stai leggendo ecc.
Far bagnare il libro? Giammai! Meglio beccarsi una febbre da cavallo! |
Debbie Tung è una fumettista inglese che spiega in poche vignette alcuni atteggiamenti e stranezze tipici del bibliofilo medio, con un pizzico di ironia e molta dolcezza. Il suo tratto è molto semplice e leggero, si concentra sull'essenziale e non ha particolari guizzi artistici, ma va dritta al cuore. L'impostazione originale è decisamente pensata per i blog e cellulari, con una divisione a quattro o sei vignette massimo.
Una lettura decisamente piacevole, anche se sconsiglio di leggere il tutto in un fiato, visto che altrimenti si rischia di finire il tutto in poche ore.
Sicuramente è un libro pensato per il bibliofilo duro e puro, di quelli che per intenderci guardano gli ebook con la stessa comprensione di Bernardo Gui per le teorie di un eretico (tanto che in tutto il libro l'ebook reader viene citato due volte e pure in aspetti accessori o negativi). Poi sarà un mio difetto ma non ho mai capito l'estasi che provano molti lettori e la protagonista nell'odorare un libro, l'ho sempre trovata una esagerazione di un aspetto tutto sommato accessorio (non ho mai sentito lodare l'odore del pallone nuovo da un appassionato di calcio per dire).
In una pagina il mio superpotere di trasformare i soldi in libri ogni volta che mi trovo in una libreria |
In definitiva a mio giudizio Debbie Tung scrive una serie di vignette divertenti e in cui ogni lettore ci si può rispecchiare. Sicuramente si presta moltissimo come idea regalo per i vostri amici divora libri. Io personalmente mi sono divertito molto a leggerlo.
Le etichette adesive noooo! Nooo! (fugge via urlando maledizioni in antico stigiano) |
Io sono un'annusatrice di libri, invece. In particolare quelli scolastici. Hanno una colla profumatissima e dolciastra da impazzire. :)
RispondiEliminaMolto carino questo fumetto, piace anche a me questo tratto semplice. È efficace.
Il libro è come un elemento a sé, a volte prescinde perfino dal suo contenuto.
Ci sta, sono gusti. Io personalmente sono attirato dalle vecchie illustrazioni in stile Fantacollana della Nord dei bei tempi.
EliminaIl problema è quando l'esteriorità del libro ha più importanza del contenuto. Ho visto gente comprare libri solo perché adorano quel particolare stile illustrativo delle copertine o perché la forma e il colore si adattano alla loro libreria. Poi il libro fa polvere sugli scaffali e non viene mai aperto.