domenica 14 marzo 2021

Kid Cosmic (serie 1) - Recensione -

 

Per quanto l'animazione sia da sempre un settore dell'intrattenimento che mi piace esplorare, quando si parla di animazione americana moderna sono sempre in difficoltà. Conosco all'incirca cosa va per la maggiore in questo periodo ma è difficile che gli dia una visione approfondita, anche perché di solito non trattano argomenti che mi possano piacere. Di fatto i cartoni americani si potrebbero dividere generalmente in due grosse aree: I cartoon appositamente pensati per gli adulti, di solito con tematiche comiche (che puntano spesso molto sulla volgarità e black humor), e quel gigantesco calderone di produzioni per bambini/preadolescenti in cui si può trovare di tutto: Dai prodotti ben scritti e piacevolmente complessi come "Adventure Time" o "Lo straordinario mondo di Gumball" ai prodotti infantili tipo Paw Patrol. 

Queste citazioni ai fumetti di fantascienza anni 30- 50 mi sono piaciute molto.
Kid Cosmic fin da quando Netflix me l'ha inserito tra i suggeriti mi ha dato sensazioni contrastanti. Da una parte lo stile volutamente retrò del cartone mi attirava (ho un debole per le storie di fantascienza anni 50), dall'altra il protagonista non mi convinceva, quindi per diverso tempo l'ho tenuto in forse. Visto però l'enorme successo su Twitter mi sono detto che magari una possibilità la meritava. Dopo aver finito di vedere i dieci episodi della prima stagione devo dire che rispetto a "Gli Acchiappaglitch" la serie non mi ha deluso, non si tratta di un capolavoro ma ha uno stile piacevole, divertente e molto colorato.

Kid Cosmic è l'ultima serie creata da Craig McCraken, che molti di noi si ricorderanno per essere il papà delle Superchicche (questa serie deve qualche spunto narrativo dalle eroine fatte con "zucchero, cannella e ogni cosa bella"), prodotta da Netflix e distribuita sul suo servizio di streaming a partire dal 2 febbraio 2021. La serie è stata realizzata in CGI ma con le animazioni che ricalcano volutamente lo stile di fumetti vecchia scuola come "Tintin".

La trama è incentrato su Kid, un strambo ragazzino che sogna di diventare un eroe simile quelli che trova nei vecchi fumetti di fantascienza. Tutto procede come sempre nella sua pacifica cittadina nel New Mexico, fino a quando la caduta di una navicella spaziale permette al protagonista di trovare cinque strane gemme, ognuna di esse da al portatore incredibili poteri, e che lui ribattezza per questo le Gemme del potere. Ovviamente Kid non è il solo ad ambire alla potenza delle pietre e da tutto lo spazio arrivano diverse razze aliene interessate ai loro effetti. Sta a Kid Cosmic, il nome da battaglia del protagonista, e la sua scapestrata banda di compari affrontare la minaccia aliena.


Le famose pietre del potere
La trama come si può vedere non è particolarmente originale e si riprendono molti canovacci della formazione dell'eroe: Come per esempio la costruzione della propria squadra o lo scoperta dei propri poteri. Non mancano poi durante la serie varie strizzatine a fenomeni pop moderni (basti pensare al fatto che le cinque pietre ricordano molto le Gemme dell'Infinito o la breve presenza in episodio di un cacciatore di taglie, ma molto meno ligio al suo dovere della sua controparte più famosa ecc). L'elemento sui cui la serie da il meglio di se è sullo sviluppo dei personaggi, soprattutto nel protagonista, che ha un arco narrativo che mi ha piacevolmente colpito (nonostante il basso numero di episodi a disposizione).

Una famiglia di eroi
Kid è il personaggio più interessante dello show. Si tratta di un bambino che nasconde nella sua esuberanza e nei comportamenti energici una profonda insicurezza di sè e la paura di rimanere per sempre un ingranaggio fuori posto. L’occasione rappresentata dalle gemme sembrerebbe il coronamento della sua ricerca di un mezzo per ottenere forza, coraggio e la dimostrazione del proprio valore. Il momento per esprime tutte le sue qualità. Peccato che Kid nonostante ci metta tutto l'impegno e la volontà che ha in corpo, non può cambiare in un lampo la sua natura di ragazzino impacciato, e l'uso improprio e a tratti sbadato delle gemme lo porterà spesso nei guai (disastri che spesso potrebbe tranquillamente evitare se non si facesse prendere dal desiderio di dimostrarsi eroico e super a tutti i costi). Nella seconda metà della stagione il fatto che sia rimasto l'unico ad non aver preso dimestichezza con i poteri della propria gemma, lo farà calare in un forte complesso di inferiorità rispetto agli altri membri della squadra, dalla quale uscirà solo dopo qualche difficoltà alla fine della stagione, comprendendo i propri errori e in gesto di maturità accatterà di non essere ancora pronto per il ruolo di leader.

Da sinistra: Papa g, Rosa, Kid Cosmic, Chuck e Jo
Mi è piaciuto vedere come lo show rifiuti di mettere in campo il solito cast di eroi e nemici perfetti e carismatici. Tanto è vero che la banda di eroi è composta da una accozzaglia di personaggi scapestrati: abbiamo infatti una bambina di nome Rosa, la cameriera Jo, il vecchio Papa G e un gatto dal nome evocativo di "Panino al Tonno"). Si vuol far passare che più che un gruppo di eroi si tratti invece di elementi di una famiglia, dove ci si supporta a vicenda e i difetti del singolo analizzati e accettati. I nemici hanno una motivazione interessante per i loro attacchi (e se dico il distruttore di mondi molti alla fine dello show capiranno dove si voglia andare a parare) e hanno un character design molto carino. Anche la super squadra messa in campo dal governo, che in questo caso svolge il ruolo di antagonisti, non ne esce benissimo visto che a parte la tutta scintillante si tratta di normalissimi quarantenni (chi ha la pelata, qualcuno porta gli occhiali, uno non brilla per intelligenza) non proprio il massimo per dei soldati iper-addestrati dal governo.   

In definitiva uno show carino, con un bel messaggio di fondo, che nonostante una trama non molto originale sa giocare molto bene le sue carte e non annoia mai. Adatto sia per gli adulti, che rimarranno piacevolmente colpiti dalla crescita del protagonista, sia dai bambini, che troveranno nelle disavventure di questo gruppo di eroi molto divertimento.  

4 commenti:

  1. Di Craig McCraken ti sugerisco la serie, prodotta dalla Disney, Wander over yonder (da noi uscita semplicemente Wander) e durata un paio di stagioni proprio per colpa della Disney.

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    1. Grazie per la segnalazione. Ne avevo sentito parlare per la canzone "I'm the bad guy" ma il fatto che fosse tronca di un finale mi aveva fatto desistere dall'iniziarla.

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  2. Beh anche io amo le serie con una estetica volutamente retrò, diciamo anni 30 \50's quindi mi hai segnalato una cosa che mi produrrà un enorme godimento nel vederla.

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    1. Mi fa molto piacere, è una serie molto carina e ricca di potenziale. Poi i rimandi alle serie di fantascienza anni 50 mi hanno mandato in brodo di giuggiole.

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