Se dovessi pensare alla prima parola che mi venisse in mente per descrivere questo volume sarebbe tristezza, mischiata con un po' di nostalgia per un tempo lontano e fantastico. Rispetto al precedente volume di cui avevamo parlato (Gesta eroiche) "Incantesimi e sortilegi" fa un ottimo lavoro nell'illustrare gli effetti negativi o positivi che la magia può portare agli incauti umani che ne fanno uso.
Apprenderemo del potere ambiguo che legò il coraggioso Tristano e la bella Isotta in una tragica storia d'amore. In cui i due dopo aver bevuto di una pozione magica provarono il più bel sentimento d'amore che l'uomo può manifestare, ma allo stesso tempo il gesto ne causò la morte per la gelosia del Re Marco di cornovaglia, zio del cavaliere e legittimo marito di Isotta.
La triste storia accaduta ad alcuni figli dei Túatha Dé Danann (una razza soprannaturale stanziata in Irlanda i cui clan erano uniti sotto il potere di un sommo re), che subirono gli effetti di un incantesimo lanciato per odio ci dimostra l’ineluttabilità dei sortilegi. Tutto accade perché Lir, potente signore locale, mosso dalla disperazione per la perdita dell'amata moglie Aeb (che gli aveva dato due coppie di gemelli: La forte e coraggiosa Fionguala e Hugh, poi due maschi, Fiachra e Conn) decise, come era uso al tempo, di sposare la sorella di sua moglie, Aoife. I primi tempi furono felici ma nella donna cresceva un odio sempre più forte per i figliastri, che pur rispettandola non ne riconoscevano il ruolo di madre. Tanto che un giorno quando il suo cuore non poteva più trattenersi, la matrigna, e in un impeto di rabbia, uso i suoi poteri magici per trasformare i ragazzi in quattro cigni. Nonostante si fosse amaramente pentita per il suo gesto la donna non poté fare nulla per sovvertire l'incantesimo (riuscendo solo a permettergli di non perdere la propria voce umana) e i ragazzi dovettero tenere le loro forme animalesche per 900 anni. La donna fu punita per il suo gesto venendo trasformata in un corvo, destinata a volare per sempre da sola nella buia notte. I figli di Lir sopportarono con tenacia le difficoltà e il freddo delle stagioni invernali ma non potevano fare nulla per modificare il loro destino. Infatti " una formula magica era una storia (la parola stessa significa "racconto") blindata. Una volta cominciata, la storia si avviava inesorabilmente alla conclusione annunciata dall'incantesimo stesso". Solo alla conclusione dei 900 anni un Re del Munster riuscì a liberarli, ma se pur liberati dall’incantesimo, i loro corpi avevano subito comunque il passare del tempo ed ormai diventati estremamente vecchi, tanto che pochi giorni dopo morirono.
Sentiremo di come gli dei, timorosi del potere umano, decisero più volte di punirli come accaduto nel famoso caso di Pandora. Dove Zeus confidando nella curiosità umana, regalò alla donna un cofanetto sigillato, senza rivelargli che al suo interno si celavano tutte le forze del male e della catastrofe. Una chiara dimostrazione di come gli antichi popoli della terra presumendo incoscientemente la futura vittoria della razza umana volessero a tutti i costi rendergli estremamente doloroso ogni conquista.
Tristano e Isotta |
Come impararono a loro spese gli abitanti di Hameln che non avendo pagando al pifferaio magico (un essere fatato) il prezzo richiesto per i suoi servigi si videro portare via i figli dal musicista usando gli stessi suoni inebrianti che aveva usato per catturare i topi in una sarcastica vendetta.
Un altro segno del pericolo di non rispettare gli esponenti del mondo magico (in questo caso fate) lo si trova nella famosa storia della "Bella addormentata nel bosco" (nel volume "Un magico sonno"), di cui esistono centinai di versioni, ma il tema centrale è credo conosciuto da tutti. Da segnalare i bellissimi disegni che accompagnano la storia che sono tra quelli che mi sono piaciuti di più.
I disegni che accompagnano la fiaba |
Un grande sacrificio |
In definitiva un ottimo testo, mi ha reso triste leggere queste storie, ma allo stesso tempo più affascinato che mai da un tempo ormai lontano dove grandi imprese, sia in negativo che in positivo, erano ancora possibili.
Le illustrazioni sono davvero bellissime! Mi piace in modo particolare l'illustrazione di Tristano e Isotta che è molto elegante. Non so se è una mia impressione, ma mi sembra che le fiabe e leggende del nord siano particolarmente tristi e disperate rispetto a quelle più "mediterranee". Mi sono venute in mente delle fiabe trentine che sono molto simili.
RispondiEliminaSono uno dei motivi che mi hanno spinto a recuperare questa serie.
EliminaSicuramente molto ha influito il clima, la religione (i rimandi alla teorie celtiche/nordiche sono numerosi), il contesto sociale e storico. Comunque bisogna dire che molte delle nostre storie hanno subito nel corso del tempo un alleggerimento delle tematiche più scabrose e pesanti (Cappuccetto rosso nella prima stesura muore, la bella addormentata nel bosco subisce uno stupro, in Cenerentola le sorelle si tagliano parte del piede per entrare nella scarpetta, Pinocchio nella prima stampa finisce malissimo invocando invano il padre mentre viene impiccato).