martedì 23 marzo 2021

Drawer hobs - Recensione -



Kazuchika Kise è un animatore dalla grande esperienza  nel settore, avendo lavorato ad esempio a titoli come Ghost in the shell e Your Name. Nel 2011 decide di fare il grande passo e realizzare la sua prima opera, un corto intitolato Drawer Hobs (Tansu warashi in originale).

La protagonista al al lavoro
La trama vede protagonista Moeru, una giovane ragazza che lavora in un call center e vive in un piccolo appartamento a Tokyo, passando le sue giornate senza nessun stimolo. A scombussolare la sua esistenza un giorno arriva una vecchia cassettiera spedita dalla madre della protagonista. La donna è decisamente seccata per questo regalo inaspettato, anche perché come si sa le case giapponesi non offrono grandi spazi interni. Tornata a casa dopo una cena con una collega, Moeru a causa dell'alcool ingollato cade sul letto senza aver ripulito la stanza (mi ha stupito vedere che le serate alcoliche dei salaryman non sono prerogativa dei soli uomini). Al suo risveglio però la casa è in perfetto ordine e la colazione è pronta.

Dietro a questo mistero ci sono sei spiriti in forma di bambini. Ognuno di loro rappresenta un elemento della sua vita e l'aiuteranno a migliorare la sua esistenza e allo stesso tempo rendendola più sicura di se a migliorare la propria immagine nelle altre persone. Questi folletti sono da sempre associati alla cassettiera e sono da secoli legati alla famiglia della protagonista, aiutando le varie proprietarie del mobile nella loro vita. 
 
La protagonista e i folletti

Si tratta di un cortometraggio molto dolce e allegro, i suoi 24 minuti scorrono con piacere. Soprattutto vedere l'agire di questa strana famiglia e il loro vivere quotidiano mentre cercano di aiutare la ragazza, a volte prendendola in giro per i suoi sbagli, a volte premiandola quando fa la cosa giusta, è molto divertente. 

Gli spiritelli sono simpatici e visivamente accattivanti. Per alcuni come Masa (lo spiritello culinario) o Yuki e Tae (rispettivamente gli spiriti addetti alla cura del corpo e dell'educazione/etichetta) sono i personaggi con cui l'interazione funziona meglio e mostra una piacevole evoluzione. Il resto del cast sono purtroppo personaggi sullo sfondo che fanno cose (Hampei, lo spiritello del disordine poveraccio non ha neanche una battuta). Sicuramente a mio giudizio sarebbe stato meglio avere più personaggi femminili come spiriti guardiani nel cast, visto che in effetti sono solo solo due su sei, ma non è un difetto che rovina la storia. 
 
Le litigate di Moeru con gli spiritelli sono una delle cose più divertenti di questo anime.

Le animazioni sono di buon livello, con un character design dalle linee molto tondeggianti e pochi dettagli minimali per i volti. Molto belli gli sfondi, che hanno queste tonalità pastello veramente appaganti. 

La morale è carina, niente di eccezionale, ma da quel giusto sprint l'idea di non rimanere nella nostra piccola zona di tranquillità e cercare invece ogni giorno di miglirarci. Peccato che il finale svilisce un po' il messaggio, con una protagonista non molto diversa dall'inizio e con l'idea che si affaccia nella mia testa che tutto questo trambusto sia servito esclusivamente a renderla un buon partito per un matrimonio non va più via.
 
A volte basta crede un po' di più in noi stessi.

In Definitiva si tratta di un prodotto molto carino e divertente, adatto al grande come al piccolo pubblico. Una piacevole visione senza grandi pretese narrative. Alcuni elementi funzionano meglio ma rimane comunque un prodotto piacevole.

2 commenti:

  1. "... tutto questo trambusto sia servito esclusivamente a renderla un buon partito per un matrimonio..."
    Non mi stupirebbe se fosse davvero così. Il matrimonio in Giappone, se possibile, è ancora più importante che da noi (che abbiamo il Vaticano che ci martella con discorsi sul famiglia).
    La società giapponese tende ad emarginare coloro che non sono riusciti a mettere su famiglia, al punto che si arriva a portare all'altare delle perfette sconosciute solo per poter mantenere il posto di lavoro. Tanto poi si passano dodici ore in ufficio e si va a fare serata coi colleghi e i datori di lavoro. Praticamente marito e moglie iniziano a conoscersi quando lui va in pensione ed è per questo che la maggior parte dei divorzi in Giappone avviene quando si è anziani...

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    1. Vero, ricordo di aver visto in alcuni anime che esiste la pratica di far ai figli degli incontri matrimoniali organizzati dai genitori.

      Probabilmente è una delle cause per cui nel paese del sol levante si fanno sempre meno figli.

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