martedì 16 marzo 2021

Così parlò Rohan Kishibe - Recensione -

 

Le bizzarre avventure di JoJo è una delle serie manga/anime che apprezzo di più, soprattutto grazie all'utilizzo di archi narrativi complessi e ricchi di colpi di scena, personaggi sfaccettatati per quanto permettano gli Shonen (soprattutto nei protagonisti) ma in special modo nei combattimenti vero e proprio cavallo da battaglia della serie. 

Una serie che nel solo Giappone ha venduto più di 100 milioni di copie. Una storia che partita nel 1986 continua a mietere successi senza sosta ancora oggi, composta da ben otto saghe (Phantom Blood, Battle Tendency, Stardust Crusaders, Diamond Is Unbreakable, Vento Aureo, Stone Ocean, Steel Ball Run e JoJolion, attualmente in corso d'opera). 

I protagonisti delle varie saghe di JoJo
L'elemento che ha reso così iconico il manga di Hirohiko Araki e ha profondamente influito nel mondo dell'animazione giapponese è l'idea di far affrontare i due contendenti usando principalmente gli "Stand", nome dato nella serie alle manifestazioni dello spirito combattivo dei contendenti. Proiezioni che possono manifestarsi in entità di varie forme e poteri (umanoidi, oggetti comuni, liquidi e molto altro ancora. Entità a volte dotate di volontà propria e a volte semplici manifestazioni con effetti vari), capaci addirittura di modificare la realtà o in casi limite di sopravvivere allo stesso portatore. Altra tematica interessante è che ogni personaggio, stand, potere è una citazione a musicisti/band/dischi/canzoni realmente esistenti. E se volessi potrei continuare a lungo con tutte le fantastiche idee che hanno  giustizia al nome della serie (per esempio lo stile volutamente esagerato di pose e vestiti che si rifanno all'alta moda).

Dal 2012 è iniziata la riproposizione in chiave animata delle avventure dei componenti della famiglia Joestar (ogni saga delle avventure di JoJo ha come protagonista un membro di tale dinastia), cosa che ha riportato nuova popolarità al brand (recentemente si è concluso la riproposizione della quinta serie:  Vento Auro).

 

Rohan Kishibe
Il protagonista di questo spin-off è Rohan Kishibe, vero e proprio alter ego di Araki, ed coprotagonista della quarta serie Diamond is Unbreakable. Il personaggio in questione è un famoso mangaka ed è portatore dello stand Heaven's Door. Il suo potere gli permette di leggere ogni persona come fosse un libro e modificarne o rimuovere un aspetto della sua esistenza (che riguardi un suo comportamento, ricordo o addirittura costringerlo a fare un'azione contro la sua volontà o personalità). Di carattere scontroso e arrogante, questo artista, dimostra un suo personale senso della giustizia e un rispetto per le persone che apprezza. Il suo obbiettivo principale è quello di realizzare opere con il maggior realismo possibile, tanto da non badare alle spese o al tempo necessario pur di realizzare il suo progetto.

I poteri di Heaven's Door all'opera
I quattro episodi della serie sono tratti dai capitoli 3, 2, 1 e 9 del manga omonimo (iniziato nel 1997 e che al momento attuale vede l'ultimo capitolo pubblicato nel 2018).  

Sicuramente non si tratta della migliore opera ispirata dalle storie di Araki, ma si difende decisamente bene, complice il fatto che non essendo una capitolo tratto della storia principale l'autore si può sbizzarrire con trovate narrative inusuali. Sono partito con l'idea di assistere a combattimento esagerati e cervellotici, per poi finire invece piacevolmente colpito dall'approccio paranormale e weird/horror delle storie (per certi versi mi ha ricordato la serie tv "ai confini della realtà"). In alcuni casi si arriva ad assistere a veri e propri racconti body horror o di orrore psicologico, veramente ben fatti, tanto che solo l'aiuto dello stand permetterà a Roahn di farla franca in più di una occasione (soprattutto considerando il fatto che la serie principale è uno Shonen. Per chi non è avvezzo al mondo giapponese lo potremmo definire un fumetto per ragazzi). 

L'unico episodio che non ho gradito è stato il penultimo (e in parte l'ultimo), che ho trovato decisamente forzato e a tratti illoigico nel suo sviluppo, nonostante delle premesse abbastanza carine. Veramente carino invece il primo episodio, che grazie a una storia oscura e "diabolica", mi ha intrigato assai (poi vogliamo il fascino indiscusso di Venezia come base per una storia di vendetta e tradimento?) 

L'edizione italiana del primo volume del manga

Roah poi rispetto ai personaggi della famiglia Joestar, ha sì un certo senso della morale, ma rispetto a loro fino a quando la sua ricerca o la sua vita non sono in pericolo non fa nulla per intervenire e raddrizzare la situazione (anche quando è palese che la situazione non sia propriamente positiva). Questo lo rende un personaggio più sfaccettato e per certi versi interessante rispetto a quanto si

Il protagonista in Italia
 

L'adattamento delle storie è quasi sempre molto fedele, e le animazioni sono di alta qualità e cali di sorta, complice il fatto che la produzione degli episodi è andata avanti dal 2017 fino al 2019 e non ha subito quindi il caotico movimento creativo della serie tv (mentre da noi Netflix ha mandato gli episodi tutti in una sola occasione nel febbraio nel 2021).

Il doppiaggio italiano è molto buono e non fa rimpiangere quello giapponese. Soprattutto il lavoro sul protagonista è ben riuscito.  Non pervenuti gli altri personaggi principali che hanno un minutaggio troppo scarso per valutare le prestazioni dei doppiatori italiani. 

 


In definitiva è un prodotto caldamente consigliato per i fan di JoJo qui troveranno una piacevole novità in attesa della nuova stagione. Non è sicuramente il pezzo che consiglierei per i novi che si vogliono approcciare alla serie ma potrebbe rappresentare un piccolo assaggio alle meraviglie che vi aspettano nel seguire le avventure della famiglia Joestar.

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2 commenti:

  1. Quanto amo Jojo, eppure non ho mai avuto voglia di guardare una qualsiasi delle serie animate. Più che altro perché avendo letto il fumetto so già come vanno a finire...

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    1. Può essere un utile ripasso per una serie che non guardiamo da tempo. Poi Dio Brando che giogioneggia nella terza serie vale oro.

      P.S. scusa il ritardo ma per qualche motivo google non mi caricato la risposta.

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