Nel lontano 3000 il mondo ha finalmente trovato pace e prosperità in ogni luogo del pianeta. L'umanità vive in gigantesche città ipertecnologiche, gli stati nazionali sono stati superati, i contatti con i marziani sono frequenti e il lavoro è un orpello quasi totalmente desueto. Il tutto grazie anche all'energia atomica, pulita e praticamente quasi infinita. Purtroppo un giorno, inspiegabilmente, il moto di rotazione della Terra rallenta sempre di più, fino a fermarsi: una parte del mondo cade nel buoi e nella morsa del gelo; l'altra è costantemente bersagliata dal sole e dal calore estremo. Solo una piccola striscia di terreno nella zona crepuscolare è abitabile, scatenando la guerra tra i vari popoli del mondo, che dimenticandosi della loro avanzata cultura sono ricaduti nelle barbarie per prendere con la forza gli ultimi pezzi di terra ancora vivibili.

Calogero Ciancimino nacque a Sciacca (AG) il 14 marzo 1899. Intraprese gli studi umanistici per la volontà del padre di farne un dottore, ma il suo rendimento scolastico si rivelò molto scostante, sopratutto in quanto insofferente della rigida disciplina che vigeva nella scuola. Per punizione, seconda la prefazione al romanzo scritta dal suo editore dopo la morte dell'autore, venne imbarcato dai genitori come mozzo su una nave mercantile diretta nell'America del sud. La nave fece naufragio lungo le coste della Guyana francese e Ciancimino fu uno dei pochi membri dell'equipaggio a sopravvivere. Da quella tragica avventura l'autore sviluppo paradossalmente una grande passione per il mare, tanto da diventare Capitano di lungo corso a 20 anni. La sua carriera come scrittore si può racchiudere nel brevissimo arco di pochi anni (dal 1932 al 1936), ma coronati da un ottimo successo di pubblico; sia come autore singolo, sia collaborando con Luigi Motta (di cui fu anche ghost writer per alcuni dei suoi romanzi). Autore di stampo salgariano, riuscì a crearsi un proprio stile grazie alla sua passione per il genere spionistico e la tecnologia (molti dei suoi romanzi, come il qui presente "Come si fermò la Terra", si possono tranquillamente inserire nel genere della protofantascienza).