Lupin III - La lampada di Aladino - Recensione -

Regia: Tetsurō Amino

Char. design: Satoshi Hirayama

Musiche: Yūji Ōno

Studio: TMS Entertainment

Rete: Nippon Television

1ª TV Jap: 25 luglio 2008

Durata: 90 min

1ª TV It: 14 marzo 2009 (Hiro)

Davanti a certi spettacoli si fa tutto, anche tentare di rubare
la Gioconda usando solo un apriscatole. 

Lupin è di nuovo alla ricerca di un oggetto prezioso da donare a Fujiko (anche se bisogna dire che le armi di persuasione usate dalla ladra sono così potenti da giustificare gli intenti del re dei ladri), in questo caso la famosa lampada di Aladino. Trovata la lampada, Lupin evoca il genio, che ovviamente si palesa sotto le forme di una bellissima ragazza e chiede come premio un bacio. Il Genio però lo avvisa che per realizzare il suo desiderio si prenderà metà della sua vita, Lupin accetta e perde coscienza. Quando si risveglia si accorge di non avere alcuna memoria di quanto gli è successo nella notte passata. Il ladro non fa in tempo a rielaborare i pochi punti chiari della vicenda, che scoppia il finimondo visto che tutti sembrano essere alla sua ricerca, ma forse la bella Drew potrà mettere fine al mistero. 

In questo special Zenigata is on fire. Peccato che duri quanto
un fiammifero.

La lampada di Aladin è un classico special moderno, a buone idee si contrappongono una trama non all'altezza di sfruttarle e fin troppo confusionaria nello sviluppo. Gli elementi più riusciti sono il rapporto romantico tra Drew e Lupin (che per certi aspetti visivi mi ha ricordato Nicole Collard di Broken Sword), il finale decisamente azzeccato e una prima parte della storia davvero appassionante visto che si svolge come una sorta di giallo dove Lupin deve collegare tutti i pezzi della storia per comprendere cosa gli sia successo. Altra idea interessante è il tema della memoria, visto che Lupin ha una sorta la maledizione a tempo, che consiste nel perdere tutti i suoi ricordi che vanno dalle 7.00 di sera alle 7.00 di mattina di ogni giorno a causa di un chip inserito nel suo collo (e che lo porterà alla pazzia se non trova il meccanismo per fermare il processo), peccato che l'idea sia più usata come banale pretesto per far andare avanti la trama che per una reale riflessione su cosa possa comportare la perdità di un bene così prezioso (idea che anzi sembra essere ripresa dall'anime/manga Cinderella Boy dello stesso Monkey Punch, dove i due protagonisti si alternano ogni 24 ore nello stesso corpo, cambiando nel processo sesso e personalità ma senza ricordare nulla del giorno prima). Elemento di tristezza il fatto che a causa di questo meccanismo il povero Lupin non ricorda nulla della notte passata in un motel con una Drew praticamente nuda se non fosse per un asciugamano che ne circonda le forme (Lasciando il fan nel dubbio se il ladro abbia combinato qualcosa oppure no). La trama dello special si sviluppa quindi in modo poco chiaro, con buchi di logica non indifferenti (Per esempio il discorso della Lampada o perché solo Lupin abbia un chip a tempo e non abbia semplicemente perso al memoria).

It's time to kick ass and chew bubble gum... and I'm all outta gum. cit

Anche il Villan di questo special è decisamente atipico per il mondo di Lupin (con tanto di colpo di scena incluso). Un utopico sognatore che vuole togliere ogni pulsione umana per evitare che vengano commessi crimini di ogni sorta e creare quindi una specie di Eden in terra. Peccato che come accaduto nello special La lacrima della Dea gli sceneggiatori facciano i salti mortali per evitare che Lupin affronti direttamente il cattivone perché legato in un determinato modo con la Lupin-girl di turno. Cosa che comporta la comparsa del "cattivone di scorta" dal nome assurdo di Colonnello Aglio, che da buon clone brutto di Duke Nukem ha il solo compito di far saltare tutto in aria e concludere i pochi elementi della sceneggiatura altrimenti irrisolvibili. 

Drew e Lupin

Il resto dei comprimari della banda ha un basso profilo e si vede che gli sceneggiatori non avevano molta voglia di cercare un reale motivo per metterli in scena: Fujiko ha il solo compito di fare i soliti cambi di bandiera fini a se stessi e si rende interessante solo per una piccola scena iniziale, mentre Jigen non va oltre il ruolo di spalla. Leggermente più interessanti sono: Goemon e Zenigata, il primo che ci fa comprendere come senza i suoi "pensieri oscuri" sarebbe un samurai ridicolo, mentre il detective mostra nella prima parte dello special una capacità tattica nel contrastare ogni mossa di Lupin davvero ammirabile, peccato che per il resto dello special sia ridotto al ruolo di senzatetto smemorato (non sto scherzando!). 

Le animazioni di questo special sono veramente di una qualità infima, segno di una scelta dei produttori di puntare più sulla quantità (con produzioni praticamente annuali) che sulla qualità delle storie proposte. Come accade spesso in questo genere di operazioni post 2000 il Char. design moderno dei personaggi creati per la storia cozza con quello più caricaturale e classico della banda Lupin, rendendo il tutto spesso troppo caricaturale. 

Non siamo ai livelli de "il diamante penombra" ma perlomeno
quel furbone di Goemon ci regala "per sbaglio" una scena memorabile.

In definitiva una special che si lascia guardare per qualche idea interessante, a patto di sorvolare sui molti errori e incongruenze di cui è composta la trama. La Lupin-girl tranne per blanda atmosferica romantica non si fa ricordare, un vero peccato perché qualche spunto interessante c'era. Il risultato finale è così sufficiente da non brillare mai in nessuna parte e rendere questo special facilmente dimenticabile.