martedì 15 gennaio 2019

Space Jam - Recensione


Anno: 1996
Durata: 88 min
Genere: commedia, fantastico, sportivo, animazione
Regia: Joe Pytka
Sceneggiatura: Leo Benvenuti, Steve Rudnick, Timothy Harris, Herschel Weingrod

Space Jam è una sorta di tradizione per me e mio fratello più piccolo, formata dal complesso rituale di "se lo trasmettono in tv si guarda insieme. Punto" (nonostante lo si conosca a memoria). Certo non è il film perfetto o con una trama di quelle che lasciano il segno... ma dopo più di vent'anni è diventato una sorta di caro amico, di cui si sa un po' tutto e a tratti si rivela un po' banale, ma che sai non ti tradirà mai. Poi ci sono i Looney Tunes, sopratutto il mitico Daffy Duck, quindi sta benissimo così.

La trama vede une malvagio magnate alieno di un Luna Park in declino cercare nuove attrazioni per risollevare le sorti del suo parco. La scelta ovviamente cade sui mitici e divertenti Looney Tunes, che di fatti vengono sfidati dai piccoli e gracili sottoposti del proprietario del Luna Park. Sicuri della vittoria per via dello loro altezza e agilità, Bugs e soci decidono di sfidare gli alieni a una partita di pallacanestro. Gli alieni però vengono a conoscenza della NBA, e dopo aver rubato il talento ai migliori giocatori del campionato americano diventano essi stessi degli assi mostrousi in quello sport. Ai Looney Tunes non rimane altro che affidarsi all'ex campione Micheal Jordan, ora un giocatore di baseball, per cercare di salvare la situazione.


Squadra vincente non si cambia
Space Jam è un film d'animazione a tecnica mista (attori che si muovono affiancati da personaggi animati) non invecchiato benissimo. Se infatti le animazioni dei personaggi principali e gli sfondi si difendono ancora alla grande, non altrettanto si può dire per la CGI e dei personaggi secondari (sopratutto quelli presenti sulle gradinate, mossi da brevi cicli da 3 secondi di animazione ripetuti all'infinito). Il punto forte del film è sicuramente la trama, molto semplice ma accattivante, che fa scorre gli 88 minuti del film con piacere (sopratutto grazie a una marea di battute talmente riuscite che ci sono persone come il mitico Cassidy che li ricordano a memoria ancora oggi). Il cast dei Loony Tunes funziona alla grande e ogni personaggio ha il suo piccolo spazio per brillare. Forse l'unica interazione che non funziona alla grande è quella tra Micheal Jordan e Bugs Bunny, ma credo che li molto dipenda dalla recitazione "legnosa" (per essere gentili) del giocatore di pallacanestro.

Poi anni dopo la Warner Bros decise di correre ai ripari
è in "The Looney Tunes Show" trasformò Lola Bunny
in una svampita starnazzante con manie da Stalker nei confronti di
Bugs Bunny. Ooook 
Poi c'è Duffy Duck, il mio personaggio preferito, che con la sua logorroicità e manie di protagonismo è irresistibile, sopratutto quando si confronta con il sempre perfettino rivale/amico Bugs. Invece Lola Bunny è un personaggio purtroppo caduto in disgrazia perché tutti si sono concentrati sul fatto che avesse un generoso décolleté e non sulle sue buone qualità, visto che si trattava del primo personaggio femminile dei Loony Tunes con un carattere forte e intraprendente. Il suo inviperirsi ogni volta che qualcuno provava solo a sussurrare "bambola" in sua presenza era in modo divertente per dimostrare la forza delle donne. Chissà se in Space Jam 2 tornerà come personaggio. 

Non mancano poi piccole chicche visive che fanno la gioia di ogni fan dei Looney Tunes, come il famoso "regolamento" usato da Bugs Bunny che in realtà si rivela essere un trattato per disegnare cartoni animati (con il character design del coniglio presente in bella vista) e una marea di camei e citazioni di una marea di cartoon della serie.

Monstars è un nome accattivante oggi come ieri
Altro punto forte è la colonna sonora, veramente azzeccata. La canzone come "I Believe I Can Fly" è diventata assieme a "Posso farcela" di Hercules la colonna sonora di ogni studente/lavoratore in crisi.

Il doppiaggio italiano è discreto, ma dimostra benissimo che in Italia nessuno ha mai capito veramente questo sport con la palla arancione, visto che molti personaggi sono doppiati da commentatori sportivi come Sandro Ciotti e Giampiero Galeazzi (che doppia divinamente il cattivone del film. Sarà perché entrambi hanno una bella stazza...) che il rendono il tutto uno strano mix chiamato da sottoscritto calciobaskett.

La cosa bella è che tutto il film partì da una breve pubblicità della Nike con la stessa idea di fondo, anche se molto più semplificata.

In definitiva Space Jam visto con occhi cinici da critico è un film commerciale come molte lacune a livello di sceneggiatura ed invecchiato malissimo per effetti ed animazioni. Visto dal ragazzino che dimora in me non posso che apprezzarlo per il divertimento e la compagnia che ancora oggi riesce a darmi nonostante i suoi più di vent'anni sul groppone. Ogni volta mi sembra di tornare di nuova a casa.

3 commenti:

  1. Ma sì! Chissene! Ci sono film che si guardano per la trama e altri per il cuore, questo rientra nella seconda categoria.

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  2. I film dell'infanzia e della preadolescenza non devo mai essere rivisti con occhio cinico e tecnico!
    In Italia è sempre piaciuto prendere non-doppiatori per questo genere, da Luca Laurenti per il topo comesichiama a Tiziano Ferro in Shark Tale, dove il protagonista in originale aveva, oltre che l'aspetto, la voce di Will Smith, che è anche un cantante, come Tizianone nazionale ma soprattutto un bravissimo attore. Ma la lista è lunghissima.
    "con la voce di..." come se ai bambini importasse qualcosa.

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    1. Il nome importante da mettere in locandina è qualcosa che in Italia non si toglie nessuno. Per fortuna che spesso gli affidano ruoli secondari e non rovinano il film, altri tipo Monty Python e il Sacro Graal non sono così tanto fortunati.

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