Molto piacevole l'iniziativa di Providence Press che ha regalato questo volume a chi avesse prenotato l'edizione deluxe del primo volume delle avventure di El Borak. Secondo voi il vostro argenteo Johnny (sopranome creato dal mio amico e compare di blogger Nick Parisi) poteva sfarsi sfuggire la cosa? Sopratutto se l'opera è marchiata dalla penna fumante di Robert E. Howard? Ovviamente il sottoscritto non si è fatto scappare il tesoro e oggi nel compleanno di Two gun Bob siamo qui per parlarne.
Nell'ultimo periodo della sua vita Howard dovette dedicare totalmente le sue energie alla scrittura di storie western interrompendo qualsiasi altra saga di genere diverso, visto che era l'unico mercato che gli permetteva di far fronte alle sempre più costose e pressanti spese mediche per curare l'amatissima madre. Una ulteriore dimostrazione delle incredibili doti di uno scrittore come Howard.
Questo libro ruota intorno alla figura di Buckner Jeopardy Grimes, un cowboy pistolero molto sempliciotto, in un viaggio poco epico ma molto divertente verso la California. Il tutto perché Buckner è un tipo che prima spara e poi pensa alle conseguenza delle sue azioni (se mai ci pensa). Un eroe ironico e una calamita a sua insaputa di ogni sorta di guaio in cui possa imbattersi. Un western decisamente più comico di quello che siamo abituanti a pensare, che si unisce all'epicità howardiana per creare qualcosa di più esplosivo della dinamite. Un libro che mi ha ricordato moltissimo i nostri spaghetti Western e che rileva un Howard inaspettatamente comico ma molto piacevole da leggere quanto le pesche sciroppate ;) .
Buckner J. (che sta per Jeopardy) Grimes è probabilmente il personaggio più lento di comprendonio che Howard abbia mai creato, un personaggi ignorante e abile a fare a pugni ma come tutti gli eroi howardiani dotato di un suo codice morale semplice ma applicato con ferrea volontà come il miglior Galahad. Un personaggio che con la sua scarsa conoscenza del mondo finisce per combattere le più dure battaglie per poi uscirne sempre pesto ma vittorioso (e i nemici i più delle volte con i glutei pieni di piombo). Storie dove un colpo di pistole è sempre meritato, se ci scappa il morto è perché il tizio si è meritato tale trattamento, le donne sono trofei da adorare ma non toccare e gli uomini uomini virili e dai muscoli d'acciaio. Un eroe con tutto il fascino della "canaglia" innocente delle proprie malefatte e per questo irresistibile. Cosa si può volere di più da una storia?
Molto bella la postfazione presente nel libro che fornisce un interessante estratto da una lettera di Edgar Hoffman Price, che mostra in modo toccante e onesto quanto Howard mettesse anima e corpo nelle sue storie, anzi era lui stesso l'eroe delle sue avventure letterarie.
Sono presenti le seguenti storie:
l prodigo di Knife River: La prima storia di Buckner Jeopardy Grimes, molta carina e divertente.
Il jeopardo mangiauomini: Storia un po' simile al canovaccio della precedente, ma comunque molto divertente.
Il tornado furioso: La mia preferita. C'è di tutto una bella da salvare, botte da orbi, colpi di scena a non finire e tante sparatorie. Cosa si vuole di più dalla vita?
Il tesoro maledetto (di Otis Adelbert Kline): Davvero molto e intrigante, una storia di fantasmi a tema western davvero riuscita.
Il bar sul ciglio della strada (poesia di Robert E. Howard)
Tanti auguri al sommo bardo del Texas!
Tanti auguri al sommo bardo del Texas!
È sempre brutto quando ti devi vendere al mercato. In compenso non mi pare fosse una cosa troppo forzata se gli è uscita un'opera così, mezza comica e divertente 😁
RispondiEliminaI fantasmi nel far west mi intrigano da quando due decenni fa circa, lessi una storia a bivi su Topolino.
Howard era un grande scrittore, ma sapeva anche come vendere le sue storie al mercato (molte delle storie di Conan non hanno scene con donnine poco vestite per fini narrativi).
EliminaArgenteo Johnny mi piace come soprannome. ;)
RispondiEliminaMa chi sarà l'inventore di tale meraviglia! ;)
EliminaRobert Howard mi è sempre sembrato un uomo gentile e un animo fragile che cercava di nascondersi dietro una corazza da duro. La sua dedizione alla madre è commovente, a parte l'esito patologico dopo la morte di lei...
RispondiEliminaHoward era un gigante dai piedi d'argilla, ma aveva una forte immaginazione che lo aiutava ad andare avanti.
EliminaPurtroppo il rapporto con la madre dipendeva da una situazione famigliare disastrosa e da scelte personali sbagliate, magari se fosse uscito dalla sua piccola città avrebbe trovato un nuovo punto di riferimento.
Da un personaggio simile e tali storie, un BELLISSIMO Western all'italiana ne può uscire fuori... perchè ci siamo rincoglioniti, dico io??!!
RispondiEliminaPremetto che non sono un esperto di cinema ma credo che molto dipenda dal fatto che il cinema nostrano si sia adagiato su una serie di generi che danno profitto e abbia perso la voglia di rischiare in produzioni azzardate.
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