sabato 19 gennaio 2019

Spider-Man: Un Nuovo Universo - Recensione -


Titolo originale: Spider-Man: Into the Spider-Verse
Paese di produzione: Stati Uniti d'America
Anno: 2018
Durata: 117 min
Genere: animazione, azione, fantascienza, avventura
Regia: Bob Persichetti, Peter Ramsey, Rodney Rothman

Per quanto non sia un grande fan dei fumetti americani all'epoca la trilogia di Sam Raimi mi piacque molto (nonostante i suoi tanti difetti) ma poi le successive uscite filmiche mi lasciarono decisamente indifferente (anche perché la versione filmica dello scala-muri è affetta da continui rivolgimenti di trama o reboot senza che però la sostanza differisca granché dall'uno all'altro). Spider-Man: Un Nuovo Universo non avrà certo una trama originalissima, ci troviamo ancora a narrare le origini molto lineari dell'uomo ragno di turno, ma perlomeno lo fa con uno stile e una voglia di prendersi in giro davvero interessante e divertente da vedere. 


La trama si sviluppa in un mondo dove Spider-Man è da tempo l'eroe della città, un eroe che in dieci anni ne a viste di cotte e di crude (il suo racconto cita perfino la trilogia di Raimi), compreso un orripilante gelato a sua immagine e perfino un disco di canzoni natalizie per non farsi mancare nulla. Tra i suoi tanti protetti c'è anche Miles Morales, giovane insicuro ma dotato di ottime capacità intellettive, che un giorno per caso viene prima morso da un ragno radioattivo e poi salvato da Peter Parker durante uno scontro con Kingpin (e poi noi ci lamentiamo delle nostre giornate movimentate). Purtroppo il vecchio Spider-Man muore e tocca Miles e ad altri quattro spider provenienti da altre dimensioni alternative fermare Kingpin e salvare la città dal pericolo incombente. 


Come già detto la trama è molto semplice e lineare, ma Morales si rivela un personaggio che ha molto in comune con i ragazzi che assisteranno sullo schermo alle sue gesta, sopratutto perché si trova in quella fase di smarrimento che ogni ragazzo/a prima o poi sperimenta quando deve decidere su come indirizzare i propri passi nella vita. Decisamente più interessanti sono gli elementi aggiuntivi messi in campo per questo film, come il multi-verso (che qui viene per la prima volta implementato in una pellicola) e il discorso della resa più comic e pop nella grafica del film. 

Spider Noir
Il primo elemento strombazzato e pubblicizzato in ogni spot si rivela un enorme quantità di materiale a disposizione della pellicola, purtroppo non sfruttato benissimo. Gli Spider alternativi si rivelano altalenanti: Il Peter Parker alternativo, con una B in più e sugli inusuali 35 anni di età, sovrappeso, stufo del proprio ruolo, un po' cinico e tracotante della propria abilità e seprato da Mary Jane, sostituisce il perfetto Peter Parker di questo universo come padre "ragno" putativo per Miles, un eroe fuori forma e menefreghista che ti conquista in cinque secondi netti; Spider-Gwen è molto piacevole come personaggio e il suo rapporto di amicizia con Miles è molto divertente, peccato che il personaggio puzzi spesso di deus-ex machina per le fasi più concitate; Il resto il resto del cast ragnesco è purtroppo lì solo per occupare spazio sullo sfondo visto che il loro apporto è praticamente nullo ai fini della trama, un vero peccato perché personaggi come il mio preferito Spider Noir e Peni Parker potevano essere usati meglio (c'è anche Spider-Ham, strizzatina d'occhio a Peter Parker, Porky Pig e il mondo dei cartoons anni 50, ma ha ancora meno spazio dei suoi due comprimari). Molto più riuscito è l'elemento stilistico a metà tra un fumetto animato e sequenze aggressivamente pop/neon/underground (passatemi il termine) che visivamente sono spettacolari (guardate i titoli di cosa e ditemi che non ho ragione). 

Lo stile molto pop del film
Molto interessante è vedere la cura per i dettagli che traspare in molti punti del film, che cerca in ogni modo di rispettare il materiale originale o di omaggiarlo. Per esempio in una scena l'intero gruppo degli Spider-Man è aggrappato al muro per sfuggire agli occhi del compagno di stanza di Miles e si può chiaramente vedere come siano i suoi compagni a sostenere Peni Parker, visto che la ragazza non ha i poteri di ragno ma solo un legame telepatico con il suo robot ragno; in una altra scena si può vedere brevemente una onomatopea originale quando uno scienziato del laboratorio di Kingpin viene colpito da un dolce lanciato dal vecchio Spider-Man

In definitiva si tratta di un film rivolto a un pubblico di ragazzi, ma con qualche elemento molto interessante e piacevole da vedere anche per il fan più stagionato, sicuramente originale.

3 commenti:

  1. Dal trailer sembra una cacata in CGI e invece.
    Gli darò una possibilità in TV tra qualche mese 👍🏻

    RispondiElimina
    Risposte
    1. È un film molto carino e divertente, e te lo dice uno che di comics americani apprezza veramente poco.

      Elimina
  2. Sono d'accordo è un bel film, la trama è molto semplice ma funziona alla grande. Sopratutto lo stile grafico è spettacolare.

    Non veda l'ora di leggere il tuo post e scoprire il tuo spider preferito (anche se una mezza idea di chi sia ce l'ho già).

    RispondiElimina