martedì 9 marzo 2021

Io sono una strega di Marina Marazza - Rensione -

 

Caterina Medici da Broni è stata una donna dalla vita complessa e molto triste. Un persona colta, infatti il padre le insegnò a leggere e a scrivere (conoscenza già molto rara per un uomo, figuriamoci in una donna del suo tempo) e dal discreto fascino. A tredici anni dopo ripetute violenze rimane incinta del signorotto locale e deve subire la prima di una lunga e interminabile serie di traumi, vedendosi portare via il suo bambino. Poco dopo finisce per sposare un uomo che prima la lusinga e poi la costringe a prostituirsi per vivere a sue spese. Caterina però ha un carattere forte e indomito, che non le permette di accettare il suo stato e alla fine trova l'occasione per fuggire. Da lì la povera donna nonostante i suoi buoni propositi dovrà combattere costantemente una battaglia persa in partenza contro le sue "macchie", che non le danno scampo, e la quiete tanto sognata rimane sempre una breve parentesi.

Caterina è una signora vittima delle maldicenze e della sfortuna, e la donna nel corso del tempo come il suo amato Po tende nel proseguo delle sue avventure a intorpidirsi e a perdere la lucentezza delle origini (e senza che nessun venga mai a prendere le sue difese). Diventerà tante cose: Prostituta, fantesca, concubina; ma una parte di sé cercherà sempre il riscatto dai propri soprusi. Soprattutto dai nobili, che nonostante la loro presunta superiorità per schiatta o per livello culturale molto spesso sono peggio dei loro sottoposti e vivono nella bambagia e godono del loro potere di fare qualsiasi sopruso impunemente sui loro cortigiani (spesso mascherando la propria ipocrisia dietro a un parvenza di buonismo). La Da Broni arriva a Milano dove la sua situazione precaria continua, passando al servizio di un padrone dietro l'altro, fino a quando l'ultimo padrone il senatore Luigi Melzi a causa di misteriosi dolori di stomaco l'accusa di avergli fatto un maleficio (più precisamente di averlo "affatturato"), dietro anche consiglio di due illustri medici come Lodovico Settala e Giovanni Battista Selvatico che non riuscivano a curarlo (è interessante notare che nonostante il "maleficio" l'illustre senatore vivrà ancora dodici anni dopo la morte di Caterina e che la sua fine sarà dovuta a una colica, segno che il suo stomaco non ne ha tratto nessun giovamento). Dopo un processo la Medici viene dichiarata colpevole di stregoneria e viene prima strangolata e poi messa al rogo.

Marina Marazza scrive un romanzo che mi ha piacevolmente colpito, tessendo la trama del romanzo storico con grandissima abilità, rendendo vividi e interessanti i vari personaggi.

La storia si dipana su due diversi piani temporali: Da una parte la storia di Caterina e dell'altra ci vengono narrate le vicende del mastro di giustizia Salem, in particolare il suo percorso evolutivo che lo porterà a dubitare di come la giustizia viene amministrata (ma in special modo se la "sentenza" che lui esegue non sia null’altro che uno strumento che i potenti usano per incatenare i più deboli). Alla fine le due storie si riuniranno in un tragico atto finale (a mio giudizio un tantinello melodrammatico). 

La protagonista è una donna intelligente e abile, che riesce a prendere dalle sue esperienze, anche quelle negative, vari elementi di forza (come la capacità appresa durante il suo periodo come prostituta di dare piacere agli uomini grazie al proprio corpo) ma non perdendo mai la capacità di amare il prossimo. Imparando a schivare o sopportare costantemente i soprusi di chi è più potente di lei (considerando il suo essere una femmina). Arrivando alla fine ad impratichirsi come tante donne prima di lei nella magia nera, che molto spesso nella loro formulazione riprendevano deformate o imbastardite molte pratiche pagane volte a ingraziarsi entità più terrene e quindi teoricamente più raggiungibili), spesso l'unico metodo per difendersi o aiutare il prossimo (infatti i primi rudimenti per "affatturare" vengo insegnati alla protagonista da una propria amica). Interessante notare che la donna non negherà mai il suo essere strega, anzi in un certo modo ne farà vessillo contro tutto il mare che la circonda.


Gran parte della storia di Caterina Medici da Broni ci è stata tramandata dagli atti del processo (o meglio da un riassunto degli atti del processo fatto da alcuni notai per uso del senatore Melzi) e fortunosamente scampati dai roghi dell'Inquisizione milanese che per volontà dell'imperatore Giuseppe II nel 1788 distrusse tutta la documentazione riguardante processi e roghi.

Il romanzo ci mostra una protagonista realistica anche nelle debolezze, per esempio è attratta dagli occhi azzurri (anche se spesso tale caratteristica sarà per lei causa di guai). La qualità della ricostruzione storica si vede nella descrizione dei piccoli passaggi quotidiani (per esempio come si stampavano all'epoca i libri, la saggezza popolare per gli imprevisti e le sue storture nel giudicare tutto quello che non era cattolico ecc).

Nelle pagine del romanzo traspare anche la profonda ignoranza non solo del popolino (che a tratti sarebbe anche giustificabile) ma come detto precedentemente dai potenti, che vivono spesso in un profonda cappa di superstizione e di superficialità. 

In definitiva un romanzo veramente piacevole, con una storia che mi colpito per il realismo e il rispetto con cui viene narrata da Marina Marazza. Un romanzo che ci mostra le dure vicissitudini di una forte e intraprendente, che deve affrontare una società pronta sempre a scaricare le colpe sugli ultimi e in special modo le donne (cosa che purtroppo ancora oggi in parte accade) e non è disposta ad accettare chi devia dal proprio ruolo.

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6 commenti:

  1. Questo romanzo mi attirava molto e ne avevo letto anche un articolo su un quotidiano. Per certi versi mi ricorda "La chimera" di Sebastiano Vassalli ambientato nel Piemonte del Seicento che pure narra la storia di una povera orfana sventurata violentata e processata per stregoneria, e infine condotta al rogo.

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    1. Te lo consiglio caldamente, personalmente sono stato catturato dalle tristi vicende di questa donna molto sfortunata ma capace di una grande forza di volontà e coraggio. Marina Marazza ha fatto un ottimo lavoro nel rendere al meglio la sua complessa personalità.

      Mi segno il titolo da te citato, è sicuramente un tema decisamente interessante.

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  2. Un paio di anni fa avevo iniziato un dossier dedicato alle Strghe di Milano, un progetto che poi avevo colpevolmente abbandonato ma che spero di riprendere presto. Mi ha sempre rammaricato ed anche fatto parecchio incavolare la decisione di Giuseppe II di bruciare la maggior parte degli atti processuali, chi lo sa quante perle storiche avremmo potuto trovare?
    Inutile dire che il romanzo m'interessa molto dato il tema narrato.

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    1. Ricordo con piacere il tuo dossier. Nel caso dovesse uscire qualcosa di nuovo lo leggerò ben volentieri.

      Secondo me la decisione di bruciare i registri processuali è stato in parte un tentativo di occultare la vergogna per aver avvallato tali processi.

      Te lo consiglio molto, personalmente mi ha "stregato".

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  3. Beh, la storia è interessantissima, senza dubbio.
    Mi piacerebbe leggerlo.

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    1. Non è un romanzo leggerissimo, ma se la lettura scatenata il tuo interesse non ti lascia più fino all'ultima pagina.

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