martedì 20 ottobre 2020

Mister Link - Recensione -

Titolo originale: Missing Link
Paese di produzione: Stati Uniti d'America
Anno: 2019
Durata: 95 min
Genere: animazione, avventura, fantastico
Regia: Chris Butler
Sceneggiatura: Chris Butler 

Mr link è l'ultima fatica dello studio Laika, uscito lo scorso anno in America e arrivato da noi solo quest'anno. 

Come per tutti i film dello studio Laika si tratta di un film in stop motion diretto in questo caso da Chris Butler. È stato candidato agli Oscar lo scorso anno per la categoria animazione (purtroppo vinto ingiustamente dal quinto capitolo di Toy Story). 

La mia stessa espressione quando cerco di parlare delle mie passioni con dei perfetti sconosciuti.
La storia vede Sir Lionel Frost, un avventuriero scapestrato e sognatore, cercare di ottenere l'approvazione della rinomata "Society of Great Men", che però poco apprezza l'idealismo e il romanticismo che Mr Frost mette nelle sue assurde e fallimentari ricerche (che riguardano principalmente i criptidi, animali la cui esistenza è sostenuta da tradizioni e leggende, ma di cui mancano prove scientifiche). A dargli una possibilità di riscatto c'è una misteriosa lettera, che lo invita a cercare il famoso Sasquatch negli USA. Arrivato sul posto l'avventuriero scopre che la lettera è stata inviata dalla stessa mitica creatura, che spera ardentemente che Mr. Frost possa aiutarlo nella sua ricerca per ritrovare i suoi parenti tra gli Yeti, in Himalaya. Mr Frost e Mr Link (il nome dato alla creatura) partono per questa nuova grande avventura ma non tutti sono disposti a permettere che "l'evoluzione" faccia il suo corso. 

Ho sempre apprezzato il lavoro della Laika, ormai maestra indiscussa della tecnica della Stop Motion. Non è di certo il mio film preferito dello studio ma Mister Link si è rilevata una piacevole visione. 

 L'aspetto comico è decisamente più preponderante nelle tematiche rispetto ai film precedenti. Una comicità leggera ma che non sminuisce i messaggi di cui lo studio si è sempre fatto promotore (Anche se le gag sulla innocenza di Mister Link che gli fanno prendere lucciole per lanterne alla lunga stanca).

La storia è prettamente avventurosa, riprendendo temi e situazioni da romanzi come "Il mondo perduto" di Conan Doyle, ma con riflessioni molto interessanti come: L'accettazione del diverso, la xenofobia, non giudicare un libro dalla copertina ecc.

Mi è piaciuto molto che entrambi i protagonisti debbano imparare a confrontarsi con il prossimo. Mr Frost è il perfetto esempio dell'uomo vittoriano: vestiario impeccabile, parlantina forbita e mai volgare, freddo e distaccato (ricorda decisamente un James Bond o uno Sherlock Holmes) ma con il grande difetto di mettere al primo posto l'approvazione dei suoi superiori a discapito dell'affetto verso il prossimo (al punto di sfruttare tutto e tutti pur di raggiungere il suo scopo). Mr Link invece è una creatura semplice, incontaminata dalle logiche oscure della mente umana, e che finisce nei guai per la sua troppa gentilezza, spesso pasticcione e goffo (spera di trovare in Frost quella famiglia che ha sempre sognato).

La difficile strada verso la vera amicizia
Entrambi i protagonisti sentono il bisogno di essere accettati dal mondo e vedere i riconosciuti i propri sogni/diritti. Un desiderio che inizialmente li porterà a cercarli nel posto sbagliato (la società dei gentleman per Frost e gli Yeti per Mr Link). Arrivando alla fine a comprendere che la vera famiglia non è quella che ci viene data delle circostanza o dalla società, con i suoi valori e temi imposti, ma quella che ci creiamo noi con i nostri affetti (un tema che devo dire si vede spesso nelle ultime produzioni animate e che mi piace molto).

Il viaggio insieme gli permetterà di confrontarsi, di allentare la maschera che si portano addosso, in un mondo come quello della fine dell'ottocento e l'inizio del novecento sta assistendo a uno sviluppo tecnologico ed economico senza pari, rendendo il mondo un posto sempre più piccolo ma allo stesso tempo mostrandone le meraviglie nascoste.

Interessante su questo argomento la figura dell'antagonista, Piggot-Dunceby, che pur professandosi uno degli araldi della civiltà britannica in realtà è il più reazionario e conservatore tra gli uomini. Soggetti che vedono con disprezzo qualsiasi cosa diversa dal proprio sistema di valori e hanno paura delle novità, sopratutto da soggetti sognatori come Mr Frost, consci del fatto che l'evoluzione spezzerebbe via ogni elemento di vecchiume come lui. Bellissima la scena dove le torce (simbolo della luce del progresso) si spengano al passaggio di Dunceby, come a sottolineare la sua pretesa di oscurare ogni rinnovamento della società. Non altrettanto positivi sono gli Yeti, un gruppo sociale che si è rinchiuso nel proprio guscio, e che nonostante la somiglianza biologica e una condizione difficile simile alla loro guardano Mr Link con profondo disprezzo.

La qualità eccelsa delle animazioni nel film

Molto bello anche il personaggio di Adelina Fortnight, donna forte e intraprendente, che funge spesso per essere la coscienza di Mr Frost. Mi è piaciuto molto che il film ti faccia credere che tra Mr Frost e Adelina ci sia un certo sviluppo, per poi alla fine spiazzarti con una conclusione azzeccata e al passo con i tempi. 

Bellissime le animazioni, talmente perfette, che a tratti il film sembra realizzato in computer grafica talmente le animazioni sono fatte bene.

In Definitiva un ottimo film, sia per gli adulti, che apprezzeranno la morale di fondo, sia per i ragazzi, che rimarranno incantati davanti alle avventure di questo strambo duo. Siate la famiglia che volete essere e non quello che vi vogliono far diventare.

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4 commenti:

  1. Visto ai tempi degli Oscar, l'avevo trovato adorabile. La Laika è sempre una garanzia di qualità.

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    1. Sono d'accordo con te, è un piccolo gioiello. Peccato che in un periodo come questo pochissimi saranno andati al cinema a vederlo (sia per il film che merita una diffusione maggiore, che per gli esercenti che meritano tutto l'incasso possibile).

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  2. Io ho visto un film che ha proprio lo stesso nome! Ma il primate non era così rassicurante caro bucaniere!

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    1. In effetti il tema primate cattivo è altrettanto vasto, per esempio io ricordo su quel genere il film Congo.

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