sabato 21 dicembre 2019

Quando il cartone dei Ghostbuster (The real Ghostbuster) incontrò i mostri di Lovecraft (41 - Un libro pericoloso)


Ma quanto era bella serie cartoon dei Ghostbuster?

Oggi la figura di Lovecraft è più popolare che mai, tra videogiochi e film in prossima uscita che ne hanno ampliato la fama e arrichito il suo pantheon immaginario. Ma se vi dicessi che nel 1987 gli sceneggiatori del cartone dei Ghostbuster avevano già realizzato una puntata Crossover con i mostri di H. P. Lovecraft? Per di più rimanendo molto più fedeli all'opera originale di tanti prodotti moderni? Ovviamente Target per ragazzi permettendo.

Mostri lovecrafitiani
La trama vede la Miskatonic University prestare il Necronomicon alla libreria nazionale di New York (evidentemente la lezione con Wilbur Whateley è stata completamente dimenticata), un prestito bibliotecario che equivarrebbe al prestito di una bomba atomica da parte dell'esercito a un museo di scienze per fare un paragone spicciolo. Ovviamente tempo zero e il libro viene rubato. I nostri eroi preoccupati della cosa decidono d'indagare sul caso visto il possibile pericolo che si scateni la fine del mondo (Carino il siparietto comico dove il sarcastico Venkman zittisce tutti indovinando che la notte speciale per risvegliare Cthulhu e soci ci sarà proprio in quei giorni).


Alice Derleth
Dopo aver tentato fallendo miserabilmente di usare i loro vecchi metodi su dei mostri lovecraftiani (devo dire realizzati veramente bene. Sopratutto considerando il fatto che lo show era indirizzato a un pubblico di ragazzi), Egon e Venkman chiedono l'aiuto della bella ricercatrice Alice Derleth, una esperta del Necronomicon alla Miskatonic University. Il personaggio di Alice è interessante per due fattori: Il primo è che il suo nome è una citazione a August Derleth (Grande amico di Lovecraft e creatore del termine "Miti di Cthulhu").


Il Necronomicon in tutto il suo terrificante splendore

Il secondo invece è il fatto che la coprotagonista potrebbe essere tranquillamente un eroe lovecraftiano al femminile. Sopratutto considerando la sua freddezza nei confronti del sesso e dalla vita sociale (ovviamente lo show sorvola su argomenti come la paura di cadere vittima della follia o di morire a causa di qualche accolito del culto come accade a molti protagonisti dei racconti di Lovecraft). Alice dimostra anche una grande conoscenza dei culti e delle magie oscure, cosa che le permette di affrontare i vari mostri con relativa tranquillità (di certo non la si può etichettare come una damigella in pericolo).

La puntata è piena di richiami e strizzate d'occhio ad amici e conoscenti di Howard Phillips Lovecraft. Una cosa che ho particolarmente adoro è stata quella di cercare di cogliere ogni possibile citazione tra i tanti campioni di Weird Tales.   

Uno Shoggoth!
Mi ha colpito positivamente che nell'universo dei Ghostbuster non solo la figura di Lovecraft sia esistita veramente, ma abbia svolto un ruolo attivo attraverso i suoi racconti per mettere in allerta l'umanità dei pericoli del Necronomicon e dei culti ad esso associati (arrivando perfino a studiarne il testo per capire come battere tali creature. Ogni appassionato dell'autore di Providence sa benissimo quali rischi si corrono nel leggere il testo maledetto).

Molto carina la scena dove gli acchiappafantasmi trovano la soluzione per combattere Cthulhu all'interno di un racconto di Weird Tales (rivista dove Lovecraft ha pubblicato una buona parte dei suoi scritti). Che poi la rivista viene fornita da un certo signor Howard, che sia un sottile riferimento a un certo Two-gun Bob?

E poi dicono che leggere i romanzi di fantascienza e fantasy non serve a nulla
La soluzione della puntata è molto carina, con Cthulhu che una volta evocato si comporta come un gigantesco Kaiyu e comincia distruggere la città di New York a suon di pugni e pedate (o sarebbe meglio dire tentacoli?). Scelta comprensibile visto che ridurre mezza città alla follia e trasformare l'altra metà in un bagno di sangue non sarebbe stata una scelta molto sensata per lo show.

Il tutto si conclude con la sconfitta del mostro, ovviamente non per sempre (nessuno ovviamente può fermare Cthulhu). Forse la cosa più brutta sono i cultisti, che hanno un costume orrendo, sembrano più i seguaci pezzenti di Krang dello show delle Tartaruge Ninja che del grande Cthulhu.

Il terrificante Chùlu
Il doppiaggio italiano è discreto, complice un adattamento discutibile. Per fare un esempio Cthulhu viene pronunciato "Chùlu" per qualche strana ragione e alcuni passaggi non sono chiarissimi.

Le animazioni della puntata devo dire che sono veramente buone.

In definitiva una puntata da recuperare per ogni cultista che si rispetti. Lovecraft è trattato con il giusto rispetto e alcune idee dello show sono veramente azzeccate (per esempio il personaggio di Alice Derleth).

12 commenti:

  1. Ciao.
    Vidi la puntata a suo tempo e devo ammettere che fu uno degli elementi che mi convinsero ad approfondire la conoscenza di Lovecraft (già da tempo conoscevo Howard ed il suo Conan e Lovecraft era uno dei nomi che ricorrevano spesso negli articoli delle riviste dell'epoca in collegamento all'opera del grande scrittore texano)
    P.s
    Il nome dello scrittore amico di Lovecraft è August Derleth non Derelith. ;)

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    1. È una puntata veramente ben fatta, poi zio Lovecraft lascia sempre il segno ;)

      Ho corretto. Grazie.

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  2. Avrò visto sicuramente la puntata, ma all'epoca ero ancora totalmente ignorante in materia e non deci nessun collegamento visto che l'incontro con le opere di H.P. era ancora al di là di venire.

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    1. Succede, non è sicuramente un autore dal facile approccio.

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    2. Successivamente lo lessi, comunque.
      Ho tutte le sue opere, e lo amo per le sue idee e i suoi racconti, ma allo stesso faccio fatica per via della sua verbosità che mi rende un po' indigesta la lettura anche nei racconti più brevi.
      Però ho letto tutto ciò che ha prodotto, apprezzandolo comunque. :-)

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    3. Si è un po' pesante, ma il suo stile di scrittura era volutamente ricercato ed asettico (niente sesso o elementi che lui considerava accessori). Sicuramente è stato un genio del suo campo, il mondo da lui creato è ancora vivo e voracemente "tentacolare".

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  3. Quel refuso di August Derleth te l'hanno già fatto notare...
    Sì, forse oggi Lovecraft è più noto, per un lungo periodo è caduto nel dimenticatoio, però per esempio sempre del 1987 è il film La Fattoria Maledetta, tratto dal racconto Il Colore Venuto dallo Spazio.

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    1. Si, ho visto...

      Sì, come Tolkien il solitario di Providence ha avuto periodi di oscuri (sopratutto da vivo rimase praticamente sconosciuto). Interessante, non lo conoscevo.

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  4. Eh si, ogni tanto negli Acchiappafantasmi saltavano fuori citazioni o ispirazioni/omaggi (come l'episodio dove si scontravano col Dio marino Nexa e la sua progenie, omaggio a Dagon), però questo episodio è forse il più esplicito di tutti.
    Comunque nemmeno in lingua originale lo chiamavano esplicitamente Cthulhu, ma Cathulhu

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    1. Hai ragione, era un cartoon veramente ben fatto, sopratutto a livello di sceneggiatura.

      Che comunque è sempre meglio di Chùlu. Poi sarebbe interessante capire la ragione di tale scelta, aveva paura di creare un vero culto di Cthulhu?

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    2. No, credo che fosse per una questione prettamente legale. "Cathulhu" è letteralmente una delle pronunce di Cthulhu, ma scritto così era probabilmente diverso quel tanto da evitare di pagare i diritti, un pò come Shuggoth invece di Shoggoth.

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    3. Hai ragione, sopratutto considerando che i diritti delle opere di Lovecraft (come quelle di Robert E. Howard) erano decisamente incasinati da ottenere.

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