giovedì 22 ottobre 2020

Dampyr 246-247 ("I sussurri nel buio" e "Il segreto di Robert Howard") - Recensione -

 

Non sono una grande esperto della saga di Dampyr (devo ammettere che la cosa un po' mi dispiace perché leggendo tempo fa il primo volume della saga ne ho notato tutto il potenziale, ma purtroppo il mio difetto è che non amo molto le saghe che teoricamente possono durare all'infinito) ma leggendo sul web che per due volumi la storia sarebbe stata incentrata sul mio caro zio Bob sono corso in edicola ad acquistare il fumetto (aspettando di averli entrambi prima di leggere la storia, in modo da non morire di ansia per l'attesa dello sviluppo della trama nel successivo capitolo). Che poi sicuramente tra un po' mi ritoccherà riprendere a breve Dampyr perché i miei sensi salgariani vibrano per una vicina uscita, ma ne riparleremo. 

Quando un personaggio di un fumetto esprime perfettamente il tuo pensiero.
Il fumetto riprende la parte finale della vita di Robert E. Howard, uno dei più grandi scrittori pulp e fantasy che abbia mai camminato su questa terra. Sicuramente un grande bardo della forza e del coraggio, che infondeva molto di se nei suo personaggi e per questo ancora oggi le sue storie non annoiano e affascinano per la vividezza delle trame (spesso inserendoci riflessioni e temi così importanti da sorprendere il lettore più smaliziato). 

Passi per Lovecraft, che oggi sta rivivendo una seconda giovinezza presso il pubblico* (un successo che in vita come lo stesso Howard non riuscì mai ad ottenere), mi ha molto stupito vedere una storia incentrata sullo scrittore texano. Onestamente non ci avrei scommesso un soldo ma ovviamente la cosa ovviamente mi fa molto piacere.

La trama è davvero affascinante e gli elementi di fantasia si incastrano benissimo con quelli tratti dalla vita reale, tanto che paradossalmente potrebbe spiegare meglio della storia ufficiale il motivo del suo suicidio o perlomeno dargli una patina romantica (anche se in quel caso io credo che zio Bob avrebbe affrontato gli alieni a suon di colpi di pistola e cazzotti, fino a quando uno dei due non avesse spirato l'ultimo rantolo di vita, in uno scontro epocale che nulla avrebbe da invidiare a quello uno dei suo personaggi). Mauro Boselli e Nicola Genzianella poi si dimostrano dei ottimi conoscitori della produzione howardiana (Non solo dei personaggi famosi come Solomon Kane o Conan, ma anche di personaggio più sconosciuti e tradotti in italiano solo in tempi molto recenti come Steve Costigan). In più punti del fumetto si nota un omaggio al bellissimo film biografico "Il Mondo Intero" (The Whole Wide World), cosa che ho apprezzato moltissimo. 

Quando un personaggio dei fumetti... parte 2 che poi è zio Bob in persona

Purtroppo se non si ha una buona conoscenza in generale del fumetto come il sottoscritto molti elementi della storia sfuggono o non sono chiarissimi, ma la storia scorre veramente bene e si fa perdonare anche queste piccolezze. Anche se mi piacerebbe capire meglio cosa voglia il"viandante nero" da zio Bob. Bello anche il collegamento a Lovecraft e al gruppo di alieni ostili (Un vero peccato che non conosca la storia incentrata su Lovecraft, sembra un pezzo veramente interessante). 

Molto carino che nel secondo siano presenti solo Robert E. Howard e Novalyne, l'ho trovata una scelta molto azzeccata, anche perché esprime bene il profondo senso di vuoto e minaccia dei due soggetti.


Una piccola frecciatina ai suoi esecutori testamentari
 In definitiva è stata una piacevole esperienza, che riprende con tatto e amore tutto il mondo creato da Robert E. Howard e la sua sfortunata esistenza(se volete potete approfondire qui e qui). Sicuramente un bellissimo assaggio della produzione howardina e che spero che porti molti a scoprire o riscoprire un grande del fantastico.

* anche se bisogna dire che i suoi mostri oggi sono un pochino inflazionati. Praticamente sono diventati il prezzemolo dell'horror.

6 commenti:

  1. Sai che anch'io conoscevo Howard di fama ma non sapevo nulla della sua vita, sono stati veramente due ottimi albi del Dampyr. Per quanto riguarda la continuity, è talmente vasta che anche chi lo sta seguendo dall'inizio a volte fa fatica a capirci

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    1. Ti consiglio di recuperare qualcosina dei suoi scritti, sopratutto Conan e Solomon kane, che si trovano abbastanza facilmente.

      In effetti è un elemento che non amo tantissimo, perché mi da la sezione che manchi qualcosa. Però è anche bello vedere come gli autori riprendano vari elementi della trama lasciati in sospeso in altri volumi.

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  2. Beh, da leggere proprio per il grande Rob, che adoro.
    Anche io conosco poco di Dampyr, quindi mi perderei molti rimandi e dettagli.
    Mitica la frecciatina sul baule pieno di roba... immagino che lì stia andando a fare quello che ha fatto, nel deserto...

    Moz-

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    1. Sì, Howard ha lasciato un tesoro ai suoi esecutori testamentari tra storie complete e trame in vario stadio di produzione. Sopratutto grazie al fatto che i suoi datori di lavoro spesso rifiutavano le storie che si discostavano un minimo dal canovaccio classico o per semplice capriccio, oltre che essere costantemente in ritardo con i pagamenti.

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  3. Io sono uno di quelli che segue "Dampyr" sin dall'inizio, è uno dei pochi personaggi Bonelli che continuo a comprare (l'altro è "Zagor" più che altro per motivi affettivi, anche se ogni tanto come l'attuale storia in due parti sugli zombi, arrivano ancora delle belle zampate) . Certo le prime storie avevano più mordente ma questa credo che sia la caratteristica comune di tutte le serie che si prolungano nel tempo. Certo la continuity ed anche i vari comprimari sono aumentati a dismisura nel tempo, alcuni come Anneke la poliziotta fiamminga, che pareva in predicato di diventare la fidanzata "ufficiosa" di Harlan Draka non si vedono più da anni però finora gli autori sono riusciti a gestire bene (sicuramente meglio di tanti altri) la coerenza della narrazione. In quanto all'immissione di Lovecraft ed Howard sono convinto che non sarà l'ultima volta che ritroveremo i "Miti" all'interno delle storie di Harlan Draka & soci.

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    1. Verissimo, si sente che la trama è decisamente corposa ma coerente all'interno della storia. Purtroppo io ho il difetto di non amare la tendenza del fumetto italiano di funzionare come in una sorta di limbo, dove tutto si muove ma poi i veri sviluppi ci mettono anni ad arrivare, tanto che dopo una enorme infatuazione per Diabolik ai tempi delle medie l'ho abbandonato proprio perché la trama latitava di eventi importanti e una possibile conclusione della vicenda era impensabile.

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