venerdì 29 maggio 2020
Fenomenologia di Diabolik di Andrea Carlo Cappi - Recensione -
Nel 1962 le sorelle Angela e Luciana Giussani portano in edicola un personaggio che ha fatto letteralmente da spartiacque nel modo di fare fumetti in Italia, non più legato ai principi dei buoni ma questa volta eroe dell'altra parte della barricata, quella dei cattivi (anche se con i dovuti distinguo). Diabolik diventerà in breve tempo un fenomeno di massa, tanto da dare sviluppo a tutta una serie di epigoni, tutti legati dalla lettera"K". Scatenando le feroci critiche dell'Italia per bene (arrivando a spingere le creatrici a spostare le avventure di Diabolik in posti immaginari, ma comunque con una certa verosimiglianza con le nostre regioni europee).
Un antieroe nel vero senso del termine, assassino e ladro, ma con una propria etica morale che lo rende paradossalmente superiore alle proprie vittime (che di solito sono criminali o ricchi affaristi della peggiore specie), tanto che spesso le sorelle Giussani si faranno araldi di numerose iniziative morali nelle sue pagine (la lotta con la violenza sulle donne, la pericolosità delle droghe ecc).
Il breve saggio di Angela e Luciana Giussani sviluppa agilmente in sole 120 pagine tutto il mondo di Diabolik, non tralasciando qualche interessante riflessione sul personaggio (per esempio di come i vari furti e piani del criminale alla fine sia un indotto importante per l'economia dello stato). Oppure il fatto che sono gli stessi crimini a dare l'identità al personaggio, in una costante sfida contro se stesso per affermare la propria identità e dimostrare che non è l'avidità a muovere le sue azioni. Azioni senza le quali non sarebbe nulla, tanto da non aver un nome proprio o un luogo di origine a cui tornare (da qui la sua inesauribile voglia di commettere nuovi colpi).
Interessanti anche i capitali dedicati alle sue varie trasposizioni sia in celluloide che nel mondo dei cartoni. Ho trovato molto piacevole la prefazione al personaggio, che spiega bene origini e tematiche legate al mondo di Diabolik.
Sicuramente una lettura adatta a chi legge il fumetto ma non da disdegnare per chi del personaggio conosce poco e nulla.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
L'etica morale è arrivata solo in un secondo momento, nelle prime storie Diabolik non si faceva nessuno scrupoli, per questo avevano inserito i personaggi di Gustavo Garian e di Ginko, era un tentativo di mostrare perlomeno un punto di vista di due personaggi dal lato giusto della barricata.
RispondiEliminaVerissimo, nelle prime storie era decisamente più criminale. Solo dopo l'arrivo di Eva si calmerà un po'. Ginko è la sua nemesi, tanto che in un volume bellissimo arriverà a chiedere a chiedere chi fosse in realtà (Diabolik, chi sei?).
EliminaHo lo stesso libro, ottimo l'autore e ottima la NPE.
RispondiEliminaVero, un bellissimo excursus diaboliko, utile a chiunque^^
Moz-
Sono d'accordo, mi ha piacevolmente colpito e fatto riaffiorare ricordi sopiti da tempo.
EliminaEh, magari fossero solo "gente che se lo meritava" le sue vittime. Non si fa scrupoli ad ammazzare anche innocenti poliziotti, quando è alle strette. Per carità, Lui È così, è solo una mia critica che nasce da un gusto personale. Forse ho letto per troppi anni Superman.
RispondiEliminaNon avrà una città natale ma non penso che gliene fregherebbe. Dell'isola dove tutto è iniziato, non mi pare abbia tutta 'sta nostalgia 😝
Diabolik è l'antieroe per eccellenza del fumetto italiano. Sul lato criminale ho ricordi vaghi, sono anni che non leggo qualcosa di suo, ricordavo fosse più pulito come criminale ma mi fido del tuo giudizio.
Elimina