mercoledì 27 maggio 2020

Il maestro e Margherita di Michail Bulgakov - Recensione -


Bulgakov ebbe sempre un rapporto difficile con l'elitè culturale sovietica, che spesso censurava i suoi lavori pochi giorni prima della messa in scena, tanto da arrivare a mandare una lettera al governo per chiedere un permesso di emigrare all'estero (cosa ovviamente respinta ma che gli permise di ottenere il favore di Stalin). La prima stesura del romanzo risale al 1928, ma essa venne poi distrutta nel fuoco dallo stesso autore allo notizia dell'imminente censura del suo romanzo per i suoi contenuti cabalistici (un tema che nel romanzo ritornerà). L'autore però non demorde e nel corso della sua vita continuerà a riscrivere e rivedere l'opera (la quarta e definitiva stesura verrà completata dalla terza moglie dopo la morte di Bulgakov nel 1941).

Il romanzo venne pubblicato per la prima volta nel numero 11 del novembre del 1966 e nel numero 1 del gennaio del 1967 appare, sulla rivista Moskva in una versione censurata del romanzo (che ne decurtata un buon dieci percento del romanzo originale).

Il romanzo dal forte spessore satirico si svolge in due piani temporali diversi. Da una parte si parla della visita a Mosca di Satana nei panni di Woland, un sarcastico professore straniero di occultismo, con la sua assurda compagnia di assistenti (Da Fagotto al mitico e gigantesco gatto Behemot, dal temibile Azazello alla strega Hella). Il loro arrivo porta caos e incredulità nel MASSOLIT, una importante associazione letteraria sovietica, mostrandone tutte le ipocrisie e loro false pretese artistiche (oltre a portare scompiglio in tutta Mosca). L'altra parte del romanzo, che interrompe la parte principale del racconto, si svolge nella Palestina al tempo del procuratore Ponzio Pilato, concentrandosi principalmente sulle vicissitudini di quest'ultimo e del suo rapporto con il predicatore Jeshua Ha-Nozri (Gesù).


Il romanzo si presta a molteplici letture. Una su tutte il tema del romanzo e del dolore che il maestro subisce a causa della feroce e gratuita critica della elitè culturale del regime (un elemento fortemente biografico visto che lo stesso Bulgakov avrà un rapporto conflittuale con la censura sovietica, arrivando come il protagonista del romanzo ha bruciare il suo romanzo). Altro tema importante è quello della satira della società culturale sovietica, mostrandone tutti i difetti e il servilismo nei confronti dei potenti. Una satira che però è ad ampio raggio e non guarda con nostalgia a un passato idealizzato (ma è anche una riflessione sulla superficialità e vanità della vita moderna). Si parla anche della censura sovietica e del rigidissimo sistema di credenze razionali, a causa delle quali uno dei personaggi del romanzo farà una brutta fine (Mai dire di non credere al Diavolo se esso ti si presenta davanti). Altri temi trattati sono: l'amore, il tradimento, la curiosità e la redenzione (incarnata principalmente nel personaggio di  Ivan Bezdomnyj, che da mediocre ma allineato poeta del regime finirà per diventare il discepolo spirituale del Maestro).

Un personaggio di spiccato interesse è il Diavolo/Woland, un essere che non è totalmente associato alla figura classica del signore degli inferi, ma invece è spesso pronto a punire sarcasticamente le storture della società moderna (per esempio elargendo vestiti pregiati e contanti al pubblico in sala, ma che dopo poco si trasformano in foglie o etichette di bottiglia). Arrivando al punto, dopo essere stato colpito dall'amore di Margherita per il Maestro, a riconsegnare a quest'ultimo il suo manoscritto e a pronunciare la famosa frase "i manoscritti non bruciano" (a indicare che nessun potere oppressivo può distruggere totalmente l'opera di uno scrittore). Altro personaggio degno di menzione è il gatto gigantesco Behemot, dalla irresistibile simpatia e apparente goffaggine (ma è dotato di altrettante doti diaboliche). Molto belli anche i personaggi del Maestro e di Margherita, nei quali non è difficile scorgere lo stesso Bulgakov e la terza moglie Elena Šilovskaja.

Uno passaggi che mi sono piaciuti di più è stato quello dove la coprotagonista del romanzo, Margherita, dopo esserti cosparsi di un unguento datoli da Woland, ottiene i poteri di una strega e vola per la città di Mosca, poi finire nell'appartamento del critico critico Latunski, principale responsabile della sfortuna del Maestro. Dove si lancia in una orgia distruttiva che solo per un caso fortuito non coinvolge anche lo stesso critico.

In definitiva un romanzo caldamente consigliato, moderno e con molteplici chiavi di lettura. Vi consiglio di recuperare anche il bellissimo intervento di Barbero su questo libro, che mi ha stregato e spinto a leggere il romanzo.

8 commenti:

  1. Questo è uno di quei romanzi che devo assolutamente leggere, sarà fra i miei prossimi acquisti.
    Mi piace questa atmosfera fra il grottesco, il mistero, l'oscuro. E i contenuti sono stuzzicanti. Bel post. :)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie, e pensa che il post è partito da solo senza che io avessi intenzione di pubblicarlo, probabilmente c'è lo zampino di Behemot. Io l'ho scoperto grazie a un intervento del professore Barbero (ma che io umilmente chiamo Dominus)

      Elimina
  2. Letto, apprezzato, ma non amato.
    Paradossalmente preferisco Le Uova Fatali, un racconto che è molto più nelle mie corde.
    Però è palese che sia un limite mio, Bulgakov è un grandissimo!
    Infatti conto di recuperare il tascabile Newton di Cuore di cane, se riesco a beccarlo. :-P

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Quello mi manca, ma mi sono approcciato a Bulgakov da poco grazie a un intervento del sommo professore Barbero.

      Fai bene, ora la Newton pubblica schifezze ma fino a qualche tempo fa era una manna per chi voleva recuperare a basso prezzo i classici.

      Elimina
  3. Lo devo ancora leggere. Grande mancanza da parte mia

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Abbiamo tutti qualcosa da recuperare, ma sono sono sicuro che ti piacerà.

      Elimina
  4. Uno dei miei libri preferiti di sempre.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Benvenuto Jean Jacques! L'ho scoperto grazie a un podcast del professor Barbero e mi ha stregato! Prima o poi devo recuperare qualcos'altro di Bulgakov.

      Elimina