Di Samurai Jack mi ricordavo pochissimo, solo qualche scena qui e la, e il fatto che veniva trasmesso da un l'allora giovanissima LA7 (Vi ricordate del brevissimo periodo in cui trasmetteva i cartoni di Cartoon Network e addirittura Ken il Guerriero? Pensare a cosa è diventata oggi quel canale fa sorridere). Alla notizia di una nuova serie ero perplesso, ricordavo che la serie era molto episodica e dal finale aperto. Dopo ben tredici anni il mitico samurai dal kimono bianco torna con una storia che mi sorpreso per l'alto livello narrativo e tecnico, che metterà fine una volta per tutte al girovagare del nostro Jack con una storia lineare. Ho deciso quindi dedicare uno spazio settimanale (che spero di riuscire a mantenere) in cui parlare di questa serie davvero interessante. Spero vi piaccia. Qui sotto potete trovare intanto i primi tre episodi usciti.
Episodio 1
L'episodio inizia con la visione di un pacifico villaggio, ma l'illusione è di breve durata e diverse esplosioni squassano il paesaggio. Le truppe robotiche di Aku devono obbedire alla loro programmazione volta a conquistare e distruggere tutto ciò che si trovano d'avanti. Quando ormai tutto sembra perduto assistiamo all'arrivo di un misterioso estraneo in sella a un poderoso chopper, con una pesante corazza da samurai, che usando armi da fuoco e una lancia estensibile fa facilmente fuori le truppe del dittatore. Finita la propria missione il misterioso salvatore se ne va come era venuto, mentre una bambina salvata dal massacro riconosce nell'oscuro cavaliere il nostro vecchio e caro Jack, trasandato e con il volto solcato da profonde rughe di preoccupazione e da una incolta barba (cosa che disturba molto visto che Jack non indossa ne il suo iconico kimono bianco ne si vede da nessuna parte la sua mitica katana), ma non fa in tempo a ringraziarlo.
Veniamo a scoprire che sono passati ben 50 anni dall'ultima avventura narrata, anni che sono passati senza intaccare minimamente il corpo del samurai (che gode di una sostanziale eterna giovinezza), ma che hanno lacerato profondamente la sua anima e i valori in cui crede, lasciandolo demoralizzato per un compito che sembra impossibile da portare a termine nonostante i suoi sforzi e lacerato da dubbi e incubi per il proprio fallimento.
Nel frattempo veniamo a conoscenza che un gruppo di donne ha creato un culto basato sulla figura di Aku e sulla speranza di un suo ritorno. Con una cerimonia che ricorda molto un rito satanico, con i colori che virano tutti sul rosso e il nero, assistiamo alla nascita di sette bambine, sette future assassine. Tutte le donne sono vestite di nero e con il volto coperto da una maschera (a significare la perdita di ogni tratto umano),
Jack si ferma in una foresta per riposare, ma non esiste riposo per il nostro eroe, che si ritrova ad affrontare in una scena dal forte impatto emotivo. Infatti gli spiriti dei genitori che lo accusano di non aver portato a compimento il proprio dovere. Mi ha davvero colpito il fatto che gli spiriti dei genitori sembrino fuoriuscire dalle foglie che si staccano da un albero, probabilmente una similitudine della morte, per poi rivelarsi solo una volta che foglia è caduta nel fiume, in una sorta di trasposizione in terra del fiume Stige. La scena diventa con il trascorrere del tempo sempre più spaventosa e angosciante, con il fiume che si riempe di morti urlanti, mentre il povero Jack non può che guardare angosciato l'evento. Questo ci fa comprendere come il nostro samurai sia dilaniato dai dubbi che lo hanno fatto rinchiudere in se stesso. Qui assistiamo per la prima volta alla comparsa di un samurai a cavallo ricoperto da una minacciosa aura verde e dalle corna simili a quelle di Aku, forse la rappresentazione del lato oscuro di Jack che sta per prendere il sopravento? O che forse rappresenta le sue nevrosi che si incarnano in un nemico immaginario sempre pronto al minimo cedimento a distruggerlo definitivamente nella pazzia totale? non lo sappiamo. Il culmine viene raggiunto poco dopo quando il nostro Eroe viene raggiunto dalla figura del proprio padre avvolto dalla fiamme e dalla postura che ricorda molto la figura del Cristo sulla croce, che al culmine dell'accusa diventata totalmente una figura composta da sola fiamma (con il fantasma samurai verde che rifa di nuovo la sua comparsa a uno spaurito e sconvolto Jack, che decide di scappare per andare nel villaggio in fiamme che fino a quel momento aveva evitato).
Intanto le bambine vengono addestrate nella caverna a perdere ogni sentimento e umanità dai loro cuori per diventare delle perfette macchine assassine. Emblematica la scena dove una delle gemelle trova un pertugio nella roccia dove è possibile ammirare il bellissimo paesaggio esterno ma viene scoperta e costretta a comprendere che per lei e le sorelle non può esserci bellezza o altro di positivo prima della morte del samurai perché ne sarebbero altrimenti indegne.
Arrivato al villaggio Jack scopre di essere arrivato tardi e che ormai tutti gli abitanti sono stati uccisi. Qui incontra Scaramouche, uno spietato robot jazzista che fa del suono la sua arma. Grazie al robot abbiamo la conferma che il samurai ha perso la sua amata spada e comprendiamo che per questo fallimento ha incoscientemente abbandonato il bushido usando armi da fuoco e una lancia (un rifiuto palese di usare le armi tradizionali dei samurai) e si è rinchiuso in una pesante armatura di ferro al posto del suo kimono (quasi per proteggersi dal pesante senso di colpa che sente premergli addosso). Una volto sconfitto il nemico con la sua stessa spada Jack riparte. Nello stesso periodo le sette assassine hanno completato il proprio addestramento e sono pronte per la caccia.
Episodio 2
Se la puntata precedente si era chiusa con uno spirito oscuro e angoscioso, il secondo episodio si apre con la comicità mostrandoci la giornata tipo di Aku. Un cattivo che fa cose divertenti, come mettersi le fiamme sugli occhi come se fossero lenti a contatto o sgridare i proprio sudditi che gli sono venuti a rendere omaggio perché hanno sporcato il pavimento che aveva appena finito di lavare. Con un espediente comico ben riuscito, in cui Aku si confessa a se stesso in versione psicologo, ci viene rilevato che egli ha ormai ha perso totalmente la voglia di sconfiggere il samurai, complice una routine che da ormai cinquant'anni lo sta opprimendo senza non avere sconvolgimenti di sorta nonostante i continui attacchi di Jack (che ormai non può più scappare perché ogni passaggio verso il passato è stato distrutto).
Con il proseguo della storia assistiamo a uno sdoppiamento del piano narrativo, che si divide tra Jack e un lupo bianco, animale che sembra la guida spirituale del samurai e dal destino simile. Di fatti il lupo si troverà ad affrontare delle tigri verdi giganti, mentre Jack si trova nello stesso periodo a combattere le gemelle assassine.
Jack e il suo spirito del passato |
Spettacolari i combattimenti in questo episodio |
Certi sfondi sono spettacolari |
Una tragica scoperta. |
Episodio 3
Jack è ancora vivo, seppure gravemente ferito. Il nostro samurai cerca di scappare dalle feroci assassine, ma è più stanco e ferito che mai, con la foresta tinta di un colore bluastro che lo avvolge in una cappa di paura. Rifugiatosi in una grotta, a causa della stanchezza e dal dolore causatoli dal coltello dell'assassina che si era estratto senza antidolorifici di sorta cade svenuto. Vittima del freddo e della febbre incontra di nuovo il suo alter ego, questa volta denotato da un ghigno che man mano che la discussione va avanti diventa sempre più spaventoso e disgustoso, quasi si trattasse di uno squalo o peggio di un demone. I due discutono sull'omicidio della ragazza, con l'altro che si domanda cosa farà Jack. Sarà disposto a combattere e ucciderà o cedere le armi e si farà uccidere?
La puntata non lo dice ma Jack aveva già affrontato già esseri umani in una puntata di una serie precedente, ma essendo forse morti fuori dallo schermo non vengono conteggiate come canoniche per l'economia dello show.
Forse una delle espressioni facciali più espressive in Samurai Jack |
Grazie a un sogno rivelatore (in cui vediamo il piccolo jack assistere a un tentativo di assassinio nei confronti del padre) il nostro eroe riesce a comprendere che la via del bushido può essere anche fatta di morte ("sono le nostre azioni a dirci chi siamo e dobbiamo accettarle per vivere" gli dice infatti il padre nel sogno). Tra il lupo e Jack si forma un sodalizio che permetterà ad entrambi di recuperare le forze per le battaglie future.
Nel frattempo le gemelle hanno ritrovato le traccie del samurai e si apprestano allo scontro finale. Arrivate nei pressi del luogo dove Jack ha trovato rifugio, possiamo grazie a una scena esplicativa assistere allo sconvolgimento delle assassine per una scena di affetto tra un cervo e una cerva, facendoci comprendere come le gemelle per colpa del loro addestramento (la grotta in cui sono addestrate assume i connotati di un mondo chiuso e impenetrabile) siano incapaci di comprendere il mondo esterno, tanto da rifiutarlo perché visto come alieno e incomprensibile. Le gemelle assassine sono piene solo di concetti falsi, precostituiti per farle diventare macchine, che non possono non sgretolarsi alla luce del sole, perché non hanno la capacità di discendere la verità, in quanto privi di qualsiasi strumento di analisi che ogni persona sviluppa con le iterazioni con il prossimo e con il mondo esterno.
Arrivati allo scontro finale, un Jack che ha ritrovato la fiducia in se stesso offre loro una possibilità di salvezza e redenzione, ma le ragazze accecate dall'odio sono incapaci di cogliere l'occasione. Di fatti se nel precedente scontro grazie alla forza del gruppo erano riusciti a battere facilmente Jack, qui grazie alla mancanza di sentimenti sono incapaci di aiutarsi a vicenda, soccombendo una volta negli scontri, fino alla sconfitta finale. Quando tutto sembra volgere al meglio anche il protagonista cade nel burrone.
Cosa accadrà? Jack prenderà una delle assassine come sua allieva e gli insegnerà i valori del bushido come penso? Lo scopriremo solo nella successiva puntata.
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