domenica 25 ottobre 2020

City Hunter Special 5 - La Rosa Nera - recensione -

 

City Hunter: La rosa nera (titolo decisamente più brutto rispetto all'originale "Goodbye My Sweetheart") è il primo special uscito dopo la conclusione della serie tv nel 1991. Questo special è uscito in Giappone nel 1997, mentre in Italia è arrivato in tv solo nel 2004. 

Questa volta Hunter dovrà vedersela con Professor, un criminale di fama internazionale, caratterizzato dal fatto che sceglie solo i colpi che possano mettere alla prova le sue abilità e non per il semplice compenso. Il criminale si trova attualmente a Tokyo dopo essere sfuggito da una retata della polizia. Allo stesso tempo Emi, una famosa ballerina, chiede ai nostri eroi di ritrovare suo fratello, scomparso durante il suo diciottesimo compleanno. Le due storie finiranno per scontrarsi, con tutte le spiacevoli conseguenze del caso. 

Questo character design più maturo e realistico non mi dispiace. Peccato che cozzi molto nelle scene comiche.

Fin dalle prime scene si vede benissimo che lo special punta molto a replicare gli stilemi del cinema action americano. Un nemico e una trama più seria "costringono" Ryo a dare il meglio di se, sopratutto nelle scene dove la sua fisicità e abilità con la pistola brillano assai. 

Il cattivo con il suo cinismo, intelligenza e una spiccata dose di sociopatia lo rendono la perfetta nemesi di Ryo Saeba. Rispetto ai tanti cattivi da operetta visti precedentemente la sua totale mancanza di scrupoli morali lo rendono un avversario molto pauroso e a tratti realistico (con tanto di background che per una volta da i giusti elementi per spiegare la sua rabbia contro il mondo).

Molto belli i background di questo film
 Molto bello il fatto che lo special mostri il rapporto affettivo tra City Hunter e il suo quartiere (Shinjuku), tanto che alla fine Ryo ne rappresenta sia i difetti che i pregi. Un affetto corrisposto dalla grande fiducia che i suoi abitanti hanno in Ryo, arrivando al punto di non abbandonare il quartiere fiduciosi delle abilità del loro paladino, nonostante Professor abbia minato l'intero quartiere con potentissimi esplosivi.

Non altrettanto si può dire della Hunter-girl di turno Ami, che risulta decisamente anonima e che serve principalmente per far avvicinare i due avversari. Il resto del cast dei comprimari è decisamente poco sviluppato e si limita a fare il loro solito compito (Kaori castiga le voglie perverse di Ryo, Falcon è la spalla dell'eroe ecc). L'unico personaggio che spicca è Erica, una transessuale, che aiuta Ryo nella sua missione (doppiata in Italiano dalla pornoattrice Maurizia Paradiso). 

Le gag comiche rimangono (altrimenti che Ryo sarebbe?) ma questa volta ho avuto la sensazione che il loro ruolo fosse più di contorno e principalmente volto a spezzare i momenti troppo seri. 

Peccato che la scelta non premi i personaggi femminili, fin troppo mascolini nelle forme.

Il Character design subisce anch'esso una svolta più matura, con un tratto più realistico e proporzionato. Un cambiamento alla fine molto piacevole.

Molto carina anche la colonna sonora, alcuni pezzi decisamente incalzanti e una bella riproposizione della sigla Get Wild in chiave femminile. 

L'unico elemento negativo del film, al di là delle scene altamente improbabili ma che rientrano comunque nello stile dello show (Per esempio Ryo che becca un segnale luminoso con la sua fidata pistola a centinaia di metri di distanza) è il combattimento finale tra Hunter e Professor. Uno scontro divertente ed emozionante nella sua evoluzione ma che si conclude con un momento melodrammatico che fa letteralmente a pugni con la situazione pregressa (con il cattivo che si lancia in frasi sentimentali quando fino a pochi secondi prima non si era fatto problemi a uccidere decine poliziotti e minacciare di far saltare in aria l'intero quartiere di Shinjuku). Bisogna dire che il film cerca di farci capire che tra lui e una determinata persona ci sia stato di più che un semplice rapporto dettato dalle circostanze, ma non bastano poche scenette decontestualizzate per risolvere il problema.

In definitiva City Hunter - La Rosa Nera è uno special decisamente carino e divertente da vedere, con un cattivo finalmente degno del suo ruolo. C'è qualche difetto, sopratutto nella conclusione, ma non ci si può lamentare.

6 commenti:

  1. Esatto, il charades molto più tendente ai volumi finali del manga.
    Ottimo film, adrenalina a gogo e un nemico che davvero mette in difficoltà tutti, per una trama che comunque è uguale a quella di sempre ma ai fan piace così.

    Moz-

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    1. Sì, la trama non si discosta molto dal canovaccio classico di City Hunter, ma si sa che con i fan bisogna andare sempre cauti con le novità.

      In effetti mentre scrivevo la recensione per l'ultimo special stavo pensando su come sarebbe bello vedere una storia sulle origini di Ryo (quando non era ancora diventato il soggetto che conosciamo) o una trama più in stile hard boiled, ma dubito ciò accadrà. Anche se il mio sogno sarebbe un crossover tra City Hunter e Lupin...

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  2. Ottima recensione Caro Silver.
    Very good 👍👍👍

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  3. Zero carbonella anche per questo, forse giusto la scena con la trans ma quelle si vedono spesso anche nelle serie. Non avevo riconosciuto la voce di Maurizia Paradiso, eppure quegli anni era in voga 😁
    A me il character design più realistico non piace, anche nei manga più recenti di Hojo, ma più che quello sono i colori più cupi, o spenti, a non farmi impazzire.

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    1. Peccato, questo assieme al primo è a mio giudizio quello più riuscito e divertente della serie (di quelli che per intenderci faresti vedere a uno che non ha mai visto nulla di City Hunter).

      Diciamo che i colori più cupi rispecchiano il tono della storia, più adulti e melodrammatici del solito, ma capisco che possa non piacere.

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