domenica 28 febbraio 2021

L'inferno di Topolino - Recensione -



L'inferno di Topolino è stato pubblicato inizialmente nell'ottobre del 1949, diventando in breve tempo un classico della produzione nostrana targata Disney (conosciuta anche all'esterno nonostante le difficoltà di adattamento del testo, scritto interamente in rima).

In questa edizione sono presenti anche "L'inferno di Paperino", pubblicato su Topolino nel 1987. In appendice viene aggiunto un episodio della serie "Messer Papero e il ghibellin fuggiasco" sempre pubblicato sulla rivista del topo nel 1983.

La prima storia vede Topolino e Pippo coinvolti nella recita della Divina Commedia, ottenendo un clamoroso successo di pubblico. Ovviamente Pietro Gambadilegno non è contento della notizia e grazie all'aiuto di un suo sgherro ipnotizza il nostro duo, facendoli credere di essere veramente Dante e Virgilio. Nei loro panni medievali ovviamente non riescono a trovare pace nel nostro caotico mondo e decidono di trovare pace in un biblioteca. Lì finiscono per addormentarsi mentre stanno leggendo l'opera di Dante, e in una sorta di assurdo contrappasso finiscono per venir trascinati all'interno del libro.

Ai due non rimane altro da fare che percorre il periglioso cammino che dall'inferno li porterà verso la salvezza (Con Topolino nei panni di Dante e Pippo nel più buffo e goffo Virgilio che sia mai visto).
Scoperto per caso grazie a una segnalazione di un canale telegram devo dire che si tratta di un lavoro di adattamento veramente sopraffino. Martina riesce nell'arduo compito di riprendere lo stile dantesco nella sua opera (nel testo si usano terzine di versi endecasillabi in rima incatenata come nell'opera originale), non sfigurando e rendendo allo stesso tempo perfettamente chiaro il testo (anche per un ragazzo), riuscendo spesso anche a strappare un sorriso di simpatia. I gironi hanno subito spesso una modifica per non cozzare con lo stile Disney ma Martina si dimostra bravissimo a trovare valide alternative, spesso altrettanto pungenti degli originali e con lo stesso intento denigratorio (Per esempio il girone dei lussuriosi passa dai peccati sessuali alla goduria per la cura del corpo. Con tanto di Minosse che da novello parrucchiere elargisce con generosità pece e correnti elettriche). Anche la famosa regola del contrappasso è ben rappresentata, anche se non mancano alcune eccezioni (come i nipotini di Paperino, che in uno slancio di altruismo salvano Pipo/Virgilio dal finire arrostito come un pollo allo spiedo).

La scena più bella del fumetto

Interessante la critica al sistema scolastico e di molti aspetti della società del tempo, segno evidente che certi problemi hanno una natura assai più vecchia di quello che pensiamo (Scommesse calcistiche, truffe, inquinamento, ingordigia ecc). Forse alcune oggi potrebbero risultare decisamente vetuste e di difficile comprensione (i fiammiferi statali che non si accendo mai).

Il fumetto non esita a sbeffeggiare molti vizzi della nostra società, in alcuni casi contrappassi decisamente dissacranti nella loro crudezza (Tanto che due vignette in cui il naso di Pippo e alcuni dannati finivano a pezzi sono oggi state censurate). Altre sono invece state stranamente conservate (Per esempio il Lupo Ezechiele che viene letteralmente scarnificato come contrappasso per la sua bramosia di cibo).

L'idea più bella rimane a mio giudizio quella di mettere Paperino tra i personaggi infiammabili, persone dall'indole facile all'ira (anche se in realtà sarebbe il girone degli eretici). Con i nostri due eroi che in nome "dell'amicizia" chiudono l'amico inferocito in un sarcofago per evitare grane.

Molto bello anche il finale dove un inviperito sommo poeta sta per punire gli autori della storia in quanto colpevoli di non aver svolto bene il loro lavoro, per poi tornare a più miti consigli dopo gli accorati appelli dei piccoli lettori che si sono divertiti e appassionati al suo libro grazie a questo fumetto.  


In definita una bellissima riduzione a fumetti che ognuno di noi dovrebbe leggere (Al netto di un Topo sempre odioso. Io sono per i paperi sia ben chiaro).

"L'inferno di Paperino" l'ho trovato un sorta di remake del precedente, con la sola variante che in questo caso Paperino è vittima dei peccati altrui e all'inferno ne vede la punizione. A livello tecnico le vignette sono veramente ben fatte, con paesaggi decisamente più arditi (perlomeno artisticamente parlando), nonostante gli sfondi un po' vuoti.

Una delle vignette più belle

10 commenti:

  1. Martina lo chiamavano il professore perché era uno dei pochi sceneggiatori dell'epoca ad essere laureato e ha continuato a lavorare per la Mondadori fino agli anni 70 s, discorso diverso per il disegnatore Angelo Bioletto, diventato famoso un decennio prima per aver realizzato le famose figurine Perugina (quelle del Feroce Saladino per intenderci) che oltre a questa realizzò solo altre due storie di Topolino, "L'Inferno di Topolino" presenta molti inside Jokes, tanto per dirne una quell'Eulalia che viene citata di tanto in tanto pare fosse una segretaria di redazione famosa per la sua bruttezza e cattiveria. Ci sono anche dei riferimenti a personaggi oggi dimenticati, come quel Cosimo (un nipote di Clarabella protagonista di una manciata di storie negli anni 40 ) o Ely Squick un propotipo di strozzino che poi fu abbandonato per motivi di politically correct.

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    1. Molto interessante, sei come al solito un pozzo di cultura. Mi piacerebbe recuperare altro di Disney, soprattutto la Saga di Paperon de' Paperoni, di cui ho piacevoli ricordi.

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  2. Non sono mai riuscito a leggere questa storia. Devo assolutamente rimediare. Sapevo della sua esistenza ma per un motivo o per un altro non c'ho mai fatto un pensiero. Provvederò.

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    1. È una bellissima storia, mi ha piacevolmente colpito. Poi Dante è un nostro pezzo di cultura che purtroppo troppo spesso dimentichiamo.

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  3. Vero, quella vignetta con Paperino è sicuramente più moderna e ardita, come dici.
    Sembra artistica, quasi dechirichiana/daliniana... Mai letta, però!
    Da qualche parte dovrei avere la storia col Topo (e non sapevo delle censure ai nasi... devo controllare!)

    Moz-

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    1. Vero? La storia è veramente interessante su questo aspetto, peccato che tutto il resto sia decisamente meno piacevole.

      Ho trovato l'immagine su internet
      https://1.bp.blogspot.com/-1eL3gdNo7VE/Un6V3yUswjI/AAAAAAAAJcY/HkXLtAY5fE8/s1600/01+originale.jpg

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  4. Pensa che per anni ho conservato il fumetto fino a quando non mi si è allagato il box...

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    1. Immagino la frustrazione, soprattutto quando sono oggetto a cui leghiamo ricordi piacevoli.

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  5. Bellissima opera!
    Io ho un volume he raccoglie i due inferni, le analisi e la storia di Dante più Messer Papero e il ghibelin.
    <bisogna ammettere che l'autore dell'Inferno di Topolino è un opera molto bella!
    Anche le terzine avvicinano i giovani lettori alla lettura di un capolavoro unico della storia della letteratura italiana!

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    1. Sono d'accordo, nonostante la vetustità del fumetto rimane una ottima introduzione all'opera del sommo poeta.

      È buffo pensare a quanto considerassi la divina commedia noiosa ai tempi della scuola e quanto oggi l'abbia rivalutata.

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