Miti e Leggende - Imprese epiche - Recensione -

La copertina è decisamente fuorviante rispetto al contenuto ma attira sicuramente l'attenzione

Una delle cose mi piacciono di più è quella di andare in giro per i mercatini dell'usato alla ricerca di libri e riviste di mio interesse, se poi riesco a prenderli a poco è tutto di guadagnato. Un giorno in un angolo di una bancarella, in stile spada della roccia della Disney, su una pila di libri vedo una rivista seminascosta con in copertina due barbari che se la menano di santa ragione (non proprio disegnati benissimo, ma il sottoscritto se ci sono i barbari è disposto a perdonare qualche incertezza). Complice un prezzo decisamente basso e il mio sesto senso di bibliofilo che vibra potente decido di prenderlo con me. Soldi devo dire ben spesi.

Si tratta infatti dell'ottavo volume della serie "Miti e Leggende" della Hobby & Work. Un volume che mi ha piacevolmente sorpreso sia per la qualità grafica, sia per la ricchezza testi proposti. La serie venne pubblicata tra il maggio del 98 e l'aprile del 99 in 21 volumi (ripresi interamente dalla serie "The Enchanted World" del 1980 della Time Life Books) a circa 15000 lire a volume.

Piccoli dettagli grandi emozioni

Il testo del volume si concentra principalmente sulle leggende inerenti il grande eroe celtico/irlandese Cúchulainn e le sue avventure nelle terre dell'Ulster, ma non mancano ottimi apprendimenti su Re Artù e Sigfrido (ma non mancano piccoli testi dedicati all'eroe greco Perseo e al cavalleresco Rolando). In sole 140 pagine circa ci vengono spiegati le origini dell'eroe celta (per esempio che gli eroi erano di solo sangue reale), la vita (gloriosa e ricca di avventure ma breve e spesso dal finale tragico. Legate ai voti di vendetta e a "crudeli richieste d'onore"), dalle incredibili capacità guerriere (nei momenti di massimo sforzo eroico la sua testa era avvolta da una sorta di aura dorata).

La seconda parte è invece dedicata alle geste di Re Artù e dei suoi cavalieri, narrandone gli effetti moralizzanti della cavalleria e dell'operato di Artù, ma anche il lento declino di quei stessi ideali. Le azioni più famose dei suoi cavalieri (dal famoso Lancillotto allo sconosciuto Erec). Arrivando a parlare delle sleali macchinazioni del figlio bastardo figlio del re, proprio quel Mordred che porterà alla rovina il regno.

Da bambino avrei adorato questa immagine (ne che oggi cambi molto)

Interessante notare come il tema dell'eroico re tradito e sconfitto ma che promette di tornare per aiutare il suo popolo in pericolo quando ci sarà la necessità di un suo intervento nel futuro, ritorna in entrambe le tradizioni.

Sono rimasto colpito dalla ottima qualità dei testi, ricchi di dettagli ma senza risultare pesanti o fuorvianti. Si nota che il curatore (Brendan Lehane) ha conoscenza della materia. Per esempio sa che la spada nella roccia ed Excalibur non sono la stessa spada (la seconda infatti viene data al re dalla dama del lago).

Le illustrazioni sono veramente fantastiche e ben ricercate (molte non sfigurerebbe anche prese singolarmente).

Non mi dispiacerebbe trovare altri volumi di questa serie. Sicuramente meriterebbero una recensione su questo blog.