lunedì 29 luglio 2019

Scuola di polizia (1984) - Recensione -


Anno: 1984
Durata: 96 min
Genere: commedia, azione, avventura
Regia: Hugh Wilson
Soggetto: Neal Israel, Pat Proft
Sceneggiatura: Neal Israel, Pat Proft, Hugh Wilson

Il cast delle reclute del primo film
Ispirato da un evento realmente accaduto (nel 1984 l'ingente aumento della criminalità costrinse la polizia di Miami ad assumere molti agenti per risolvere il problema) Scuola di Polizia è uno di quei film che Italia 1 replica continuamente e instancabilmente da decenni. Praticamente Mahoney, Hightower, Tackleberry e il resto della banda sono stati i nostri istruttori su come diventare ottimi poliziotti per molti periodi festivi e non.

La trama vede in una città mai specificata l'abbassamento drastico dei requisiti minimi per entrare nelle forze di polizia da parte del sindaco, cosa che spinge ovviamente ogni tipo di personaggio a tentare di entrare nelle forze dell'ordine. Le nuove reclute non sono viste di buon occhio dal tenente Harris e da parte del comando di polizia, cosa che porta la decisione di promuoverne il minor numero possibile tramite un addestramento massacrante.


La trama  dell'intero film in soldoni è questa e il film si concentra principalmente sul periodo di addestramento delle reclute, cosa che scatena una serie di gag e momenti comici di ogni sorta, che sopratutto giocano sulla fisicità dei personaggi e sul soggetto steriotipato che rappresentano (il tizio grasso, il fissato con le armi, il latin lover, la canaglia ecc). Ovviamente la caratterizzazione dei personaggi è praticamente assente e tutto il film si basa sulla abilità degli attori di rendere riconoscibili i propri personaggi.

La scena più divertente del film (oggi così poco
politically correct che ci vorrebbe un post intero per spiegarlo)
Un tipo di comicità che farà da base per tutta la saga, senza particolari scossoni o innovazioni e che in questo primo capitolo trova il suo pezzo migliore (sopratutto perché tutti i personaggi sono ancora freschi e vivaci e non bloccati nei piccoli ruoli che ne bloccheranno ogni sviluppo futuro). Un tipo di comicità nata dai film ambientati nei college americani ma aggiornati agli anni 80. Certo oggi molte di quelle battute sarebbero improponibili ma che ancora oggi fanno sorridere e non sono così maliziosi come si potrebbe pensare.

In definitiva un film carino, che sa intrattenere e divertire. Forse un po' troppo volgare in certi punti ma gli si perdona tutto per l'abbondante numero di gag riuscite.

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DVD

2 commenti:

  1. Nonostante lo abbia amato durante la mia infanzia (solo i primi 2, già il cartone mi stava sulle palle), sono tra quelli che esclamano "CHE PALLE!" ogni volta che capita una replica!
    La scena nel locale gay che hai riportato, la uso da 19 anni per prendere per il culo la decisione di cambiare i costumi giallo-blu degli X-Men, in tutine nere di pelle nera da froci della San Francisco anni 80! Gli "ecs-men" sono giallo-blu, quelli di Singer sono ricchioni adatti al locale che vediamo nello sketch di questo film!

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    Risposte
    1. Non sapevo questo piccolo dettaglio sugli X-Men. Purtroppo di fumetti americani sono molto ignorante.

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