sabato 13 luglio 2019

I celebri casi del giudice Dee (autore anonimo. Recuperato e tradotto da Robert Van Gulik) - Recensione -



Durante la seconda guerra mondiale il diplomatico Robert van Gulik decise di tradurre un romanzo cinese anonimo quasi totalmente dimenticato (si trattava proprio di "Celebri casi del giudice Dee", stampato a Tokyo in 1949). Grazie a questo lavoro l'autore si appassionò a questo genere letterario e convito delle sue potenzialità rispetto alla sua controparte occidentale decise di scrivere nuove storie sull’infallibile giudice Dee, protagonista del romanzo, realmente vissuto in epoca Tang.

L'opera come detto è probabilmente il lavoro di un animo cinese del XVIII secolo, sullo stile delle cronache delle avventure dei magistrati distrettuali,  un genere che però non era ben visto dall'élite culturale cinese che lo considerava un genere poco degno per i letterati di alto livello (probabilmente per questo motivo il romanzo è arrivato in forma anonima).

Il giudice Dee in una antica stampa
La trama vede il giudice Dee affrontare tre diversi casi molto complessi: un doppio omicidio che vede coinvolti alcuni mercanti della seta, un caso di morte naturale ma che ha lasciato alcune ombre di dubbio e la morte improvvisa di una sposa durante la prima notte di nozze.

Questo giallo cinese è come tutti i suoi simili molto diverso dalla controparte occidentale. Per prima cosa si tratta di un genere formatosi molto prima che in occidente (nella sua forma definitiva si parla del sedicesimo secolo ma i primi tentativi sono molto più antichi). Altro aspetto interessante è il fatto che il ruolo del "detective" è assunto dal giudice, un funzionario statale che viene considerato come il “padre e madre del popolo” visto che non solo dirige le funzioni civili del distretto di cui è incaricato ma ha anche il compito di amministrare la giustizia.


Altri punti interessanti sono:
  1. Nel giallo cinese il colpevole viene di solito rilevato fin dall'inizio del romanzo, con tanto di motivazioni e antefatti ben spiegati (Cosa che ho notato in molti romanzi gialli giapponesi contemporanei).
  2. Sono presenti elementi sopranaturali (fantasmi e spiriti sono molto presenti e spesso guidando o chiariscono le azioni del giudice). 
  3. I cinesi amano come detto il dettaglio, anche quelli fuori contesto come citazioni filosofiche o le genealogie dei personaggi. 
  4. I romanzi sono pieni di personaggi (anche più di duecento). 
  5. I dettagli importanti per un buon giallo sono completamente diversi da quelli occidentali. Se in occidente è più interessante sapere come si svolge l'omicidio, per i lettori cinesi invece è più interessante conoscere nel minimo dettaglio come viene eseguita la giustizia (più ci sono dettagli sulle pene elargite meglio è, sopratutto se sono descritti in modo truculento le esecuzioni capitali). Ovviamente una visione delle pene che il condannato riceverà all'inferno è molto gradita. Visto che anche lì il povero disgraziato subirà un nuovo processo per i crimini commessi da una corte simile a quella terrestre. 
  6. I romanzi di solito si concludono con una pioggia di promozioni per il zelante funzionario dello stato. 
L'autore
Robert Van Gulik sceglie questo romanzo anche grazie al fatto che molti elementi elencati del giallo prettamente cinese classico sono qui molto più stemperati (Il colpevole non viene rivelato, l'elemento soprannaturale è presente solo in minima parte, ha un numero limitato di comparse e il materiale non necessario ai fini della trama è molto scarso).

La lettura si dimostra piacevole anche per l'interessante visione di un diverso approccio investigativo, dove non sempre il protagonista è nel vivo dell'investigazione ma a causa del suo ruolo istituzionale si affida spesso a un gruppo di fidati assistenti (non molto brillanti ma pronti fisicamente e capaci di tutto), spesso ex banditi ravveduti, che svolgono missioni per il giudice (considerando anche il fatto che il personale del tribunale non è molto felice di fare del lavoro extra e ben deciso a guadagnare sempre qualcosina in ogni missione). La giustizia per quanto possa apparire per certi aspetti barbarica (il giudice può imprigionare chiunque se lo ritiene colpevole e se necessario usare la tortura per fare confessargli confessare qualche reato) ha un proprio equilibrio interno molto forte (gli indiziati possono rivolgersi ai gradi superiori per ottenere giustizia se pensano di essere giudicati ingiustamente, e nel caso il giudice non riesca a dimostrare la colpevolezza dell'indiziato dovrà subire pene molto pesanti, spesso anche la morte per la negligenza dimostrata) e tutto il processo è aperto al pubblico. Molto interessante che per ottenere la colpevolezza di un criminale il giudice deve ottenere la sua confessione completa e timbrata con l'impronta del pollice.

Non mancano poi interessanti spaccati della vita quotidiana e delle abitudini degli abitanti della Cina. Peccato che per i nostri gusti occidentali manchi una certa introspezione dei sentimenti e affetti del giudice Dee e personaggi del romanzo che rimangono invece abbastanza anonimi sullo sfondo (tranne per il caso dell'apparente morte naturale dove uno dei personaggi), anche se grazie a un piccolo spezzone teatrale apparentemente sconnesso dal resto del romanzo è possibile comprendere meglio i sentimenti di alcuni personaggi.

La trama in se è veramente piacevole e i colpi di scena sono azzeccati, i casi proposti mi hanno intrigato, sopratutto quello della morte misteriosa che mette in seria difficoltà il giudice.

8 commenti:

  1. Personaggio che conosco solo per i film, quindi ho letto con molto interesse questo posto, grazie ;-) Cheers

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    1. Mi fa piacere esserti stato utile. I gialli di Van Gulik sono veramente interessanti.

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  2. Interesante, me gustaría alguna vez leer este libro. Muchas gracias por la recomendación, saludos desde Argentina

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  3. Very good �� Silver

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  4. A me sembra che i cinesi non abbiano capito un cazzo di come debba essere architettato un giallo 😅
    Oh, poi paese che vai, usanze che trovi... però con 'ste premesse, a me fanno ridere!

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    1. E pensa che il loro stile di giallo viene prima del nostro! Chi avrà copiato chi? :P

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