Un occhio mancante. Un'ala rotta. Una nazione rubata. L'ultimo lavoro non è finito bene.Gli anni passano, e le cicatrici sbiadiscono, ma i ricordi diventano più duri.Per gli animali della Compagnia del Capitano, sopravvivere ha significato mantenere un basso profilo, costruirsi una nuova vita, e cercare di dimenticare la guerra perduta.Ma ora i baffi del Capitano stanno vibrando all'idea di saldare i conti in sospeso.
The Builders di Daniel Polansky è una storia pulp con un miscuglio di western-dark fantasy a fare da contorno (con strizzate d'occhio qui e la a film storici come è I Sette Samurai/I magnifici sette. Il mondo del romanzo sembra riflettere una versione distorta del nostro 800 e la tipica ambientazione da western americano.
Quello che subito colpisce è il mondo del romanzo è composto interamente da animali antropomorfi, dotati di intelligenza e carattere che rispecchiano in parte la loro parte animale (per esempio le salamandre sono capaci di muoversi a velocità fulminee, i Tassi sono forzuti e possono portare grossi carichi ecc).
La trama è molto interessante e appagante, con molti colpi di scena, con un mix tra una storia di vendetta, una di avventura e una di rivalsa. Il tutto condito da una atmosfera western perfettamente ricreata. Una storia che non ci risparmia sangue, distruzione e morte; in una spirale di violenza senza sosta per tutto il racconto, con un Humour nero azzeccatissimo e qualsiasi forma di buonismo è buona solo per concimare il terreno dove il proprietario è caduto. Per certi versi sembra di trovarsi di fronte a uno strano mix tra la la "lega degli straordinari gentlemen" di Moore, un qualsiasi fumetto di Frank Miller e Tex Willer (ma anche dei film di Sergio Leone).
Quello che ho apprezzato di più è il riuscito cast di personaggi che accompagnano il Capitano (un topo) nella sua folle avventura sia il cast dei nemici. Tutti ben tratteggiati e ricchi di sfaccettature che si dipanano in tutto il romanzo, tanto che sarà decisamente impossibile rimanere indifferenti e si finirà per trovare un nostro personale beniamino. Il mio personaggio preferito è Bonsoir (un ermellino dal caldo cuore gallico); ma nella squadra del capitano ci sono Cinabro (una salmandra), Elf (un gufo), Reconquista (un ratto), Gertrude (una talpa), Buodica (un opossum), Orzo (un tasso), tutti dotati di un proprio personale arsenale e moudus operandi nell'affrontare il nemico.
La trama è molto breve, ma si tratta più di un punto di forza che di debolezza, visto che allungare troppo il brodo della vicenda avrebbe rovinato il ritmo indiavolato e incalzante della storia senza portare nessuno costrutto.
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Anche la copertina inglese spacca il deretano |
In definitiva è un romanzo che straconsiglio, divertente e appagante come pochi. Spero che prima o poi Polansky scriva una nuova avventura con il capitano.