martedì 26 giugno 2018

L'età adulta è l'inferno - Lettere di un orribile romantico (Lovecraft)


Lovecraft è uno scrittore oggigiorno famosissimo, anche se durante la sua vita non godette mai del successo che meritava, complice anche un mercato si ampio come quello dello Pulp Fiction ma che difficilmente permetteva agli scrittori di lasciare profonde tracce di se. Padre di un panteon mostruoso conosciuto e apprezzato da molti, di racconti e romanzi che ancora oggi procurano brividi di paura in ogni lettore (sfido chiunque a non rimanere elettrizzati per racconti come "Colui che sussurrava nelle tenebre" o romanzi come "Il caso di Charles Dexter Ward" o "Alle montagne della follia"). Certo anche lui come tutti gli scritttori famosi godeva e gode di leggende ancora oggi dure a morire, spesso false o travianti come per il suo sopranome più famoso "Il solitario di Providence". Infatti H. P. Lovecraft fu tutto in vita tranne che un solitario, come dimostra il suo sterminato epistolario (con questo ragazzone che arrivava anche a spedire lettere dalle 30-40 pagine) e una certa propensione allo spostamento per trovare amici o conoscenti (sempre però con il consenso di qualche famigliare).


Sonia Greene e marito
Spesso tendiamo a scordarci che dietro alla figura miticizzata dello scrittore ci sia una persona in carne e ossa, con i suoi vizzi e virtù, umori e vezzi, a volte stranissimi (Lovecraft alla soglia dei trentanni prese l'abitudine di ribaltare il proprio schema famigliare, definendosi egli il nonno e le zie figlie. Tanto da scrivere le sue lettere con questo schema in mente). L'orma editore con questo piccolo libriccino (facente parte della bellissima collana "i pachetti", i primi libri che una volta chiusi nella specifica sovraccoperta possono essere spediti come se fossero delle lettere grazie a un semplice francobollo da 1.50€) mi ha fatto scoprire un Lovecraft decisamente inedito e per certi versi anche più umano di quello che mi sarei mai aspettato di vedere. Per esempio nella lettera a Rheinhart Kleiner del 11 agosto 1921 possiamo vedere lo scrittore gongolante per la ricca donazione che la sua futura moglie Sonia Greene fa alla Amateur Press Association, oppure l'orgoglio di gestire l'appartamento da vero uomo di casa, quando si trovava da solo a causa della malattia della moglie, provando a cucinarsi da mangiare grazie alla istruzioni lasciate dalla medesima (E come ogni studente universitario a cucinarsi gli spaghetti).

"Durante il ricovero ospedaliero ho provato, per la prima volta, a mandare avanti la casa da solo. Aiutato dalle istruzioni scritte da mia moglie, ho preparato del caffè bevibile e ho cucinato spaghetti mangiabili; in più, mi sono fatto un punto di onore nel mantenere la casa pulita e ordinata." 

Ma guarda quel "musone" di Lovecraft
Si tratta ovviamente visto l'esiguo numero di pagine di vari estratti di lettere, che però mettono bene in luce vari aspetti della sua vita, sopratutto del breve periodo coniugale con Sonia Greene, donna eccezionale, molto indipendente e colta, cosa non usuale per l'epoca (con una figlia avuta da un precedete matrimonio che aveva diciannove anni al momento del matrimonio di sua madre con Lovecraft, che ovviamente non poteva vedere). Sarà proprio la sua vivacità intellettuale ad attirare Lovecraft nonostante il deciso iniziale atteggiamento spocchioso dell'uomo per una donna appartenente a un razza ritenuta culturalmente inferiore (anche se le prime mosse saranno compiute dall'intraprendente Sonia, compreso il loro primo bacio), tanto da conviverlo a tentare di abbandonare la vita da scapolo (Con la sfiga a mettersi di mezzo visto che lo scrittore perderà il dattiloscritto "sotto le piramidi" scritto per il mago Houdini e sarà costretto a passare la prima notte di nozze a ribattere a macchina il suo racconto con l'aiuto della novella moglie). Purtroppo la loro vita coniugale avrà breve durata, solo due anni (dei quali solo una decina di mesi passati effettivamente insieme), visto le differenze caratteriali e ambizioni dei due (Il soggiorno a New York sarà sempre ricordato con orrore da Lovecraft). Bisogna comunque dire che negli estratti delle lettere dello scrittore traspare un sincero sentimento d'affetto per la propria moglie, anche se fu incapace di esprimerlo come farebbe una persona normale (secondo Sonia Greene Lovecraft era perfino incapace di pronunciare la parola "amore" ad alta voce), tanto che una delle poche lettere sentimentali scritte dallo scrittore di Providence a Sonia è adorabile nella sua goffaggine nell'esprimere i suoi sentimenti. Fu comunque un marito esemplare per l'epoca, visto che andava a trovare ogni giorno la propria moglie malata all'ospedale. Forse anche dopo la fine Lovecraft continuo a nutrire segretamente la speranza di riallacciare i rapporti con la moglie, o perlomeno mi piace pensarlo, visto che non firmo mai gli atti finali del divorzio cosa strana per un precisino come lui (Con la povera Sonia che per un periodo della sua esistenza fu per questo inconsapevolmente bigama).

Non mancano poi tra le lettere tracce dell'umorismo dello scrittore, capace anche fare battute e scherzi ai propri amici.

Piccola parentesi personale: Non so voi ma dopo la lettura di questo libricino vorrei tanto vedere una giornata tipo della Famiglia Lovecraft.

L'età adulta è l'inferno - Lettere di un orribile romantico è un titolo molto interessante per tutti gli appassionati di questo grande scrittore americano, che mette in luce un lato fin troppo oscuro di Lovecraft, mentre per chi non ha letto mai nulla di suo risulterà sicuramente noioso o inconcludente. Rimane comunque una piacevole iniziativa che permette di fare un regalo simpatico spendendo molto poco.

7 commenti:

  1. Ci sono un paio di aneddoti interessanti riguardo al matrimonio ci sono compresi dei particolari cosidetti piccanti. Molti presunti esperti di Lovecraft già dopo la morte dello scrittore misero in dubbio il fatto che il matrimonio tra i due non fosse stato realmente consumato, dovette intervenire la stessa Greene che dichiarò (mi sembra all'interno di una propria biografia, ma potrei sbagliare) che sotto quel punto di vista Lovecraft fosse stato un marito perfettamente "adeguato" (parole della Greene stessa). Per quanto riguarda la separazione i due coniugi fecero effettivamente diversi tentativi per rimanere insieme:spesso uno dei due raggiungeva l'altro per passare quanti più giorni possibile assieme. L'ultimo tentativo venne compiuto proprio da H.P.L che però chiese alla moglie se fosse possibile continuare il loro legame solo sotto un piano epistolare,cosa che -ovviamente- la Greene rifiutò.
    Credo che la cosa fece comunque soffire entrambi i coniugi per molto molto tempo.

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    1. È una storia molto triste, peccato che le cose non si siano sistemate, probabilmente le differenze caratteriali erano troppo forti per poter far funzionare il matrimonio.

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  2. Grazie :)

    Un film su Lovecraft sarebbe fantastico, anche perché i tempi sarebbero maturi per una opera del genere. Purtroppo credo che non lo realizzeranno mai visto visto che in America lo etichetterebbero subito come razzista (che poi Lovecraft fosse semplicemente figlio dei suoi tempi non conterebbe).

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  3. Sicuramente ne vien fuori la figura di un tipo strambo e certamente originale XD
    Mica lo sapevo che si faceva passare per nonno XD

    Moz-

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  4. Lovecraft era un soggetto molto particolare. La storia dell'albo famigliare rovesciato è solo una delle sue tante stramberie, ma in fondo è anche per questo che mi piace moltissimo.

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  5. Tutte cose molto interessanti che non conoscevo affatto 😃
    Non ho capito come fece a fare una grossa donazione alla futura moglie se non se la passava bene. Oppure aveva i soldi e per successo intendi altro?
    Su due aspetti mi ricorda me, l'incapacità di esprimere amore e le battute 😝

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    1. Mi fa piacere, Lovecraft è ricco di sorprese sia nei propri testi che nella sua vita personale.

      In verità fu la moglie a dare una cospicua donazione all'organizzazione del futuro marito (Lovecraft pagò solo le fedi nuziali con il ricavato del racconto su commissione per Houdini). Lovecraft viaggiava sempre su un gradino sopra all'indigenza.

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