Il circolo Pickwick è stato il primo romanzo di Charles Dickens (e che prima prova eccezionale oso dire). Il romanzo fu pubblicato inizialmente in fascicoli, riscuotendo un successo clamoroso, così forte che secondo molti critici diversi appassionati arrivarono a formare dei piccoli circoli spontanei per dividere la spesa per l'acquisto del giornale, e chi sapeva leggere lo faceva ad alta voce anche per i compagni. Dickens ancora lontano dai più cupi romanzi successivi regala un libro che diverte dalla prima all'ultima pagina, creando un ritratto di una Inghilterra nostalgica e sognate, fatta di personaggi memorabili e avventure semplici ma appassionanti.
L'incontro tra Pickwick e Sam Weller |
Altro personaggio memorabile è Jingle, lo potremmo definire l'antagonista del romanzo, che con la sua parlantina e spregiudicatezza inganna e deruba i membri del circolo. Alla però anche lui finirà Marshalsea, dove ormai ridotto alla fame finirà per ottenere il perdono di Pickwick.
Il protagonista con la sua innocenze e bontà conquista subito la simpatia del lettore, tanto che si finisce per considerare questo personaggio come una sorta di zio fanciullino e bonario su cui si può sempre contare.
Il cambiamento risolutivo che introdusse una certa continuità narrativa è la contesa giudiziaria, dai tratti comici, tra il signor Pickwick e la sua padrona di casa, che per una serie di equivoci finisce per credere a una presunta proposta di matrimonio e quando essa non viene mantenuta a denunciarlo. La decisione di non pagare l'indennizzo perché considerato estorto con l'ingiustizia porta il protagonista a finire nelle carceri di Marshalsea (tema caro per l'autore, che aveva visto sconvolgere la sua vita a causa dei debiti del padre che avevano costretto la famiglia a soggiornare lì).
In definitiva un romanzo che mi è piaciuto tantissimo, divertente ma in cui non mancano riflessioni amare. Sicuramente uno dei libri migliori con cui approcciarsi alla lettura di Charles Dickens.
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Copertina rigida
Ebook
Very good Job ������ Silver
RispondiEliminaUn bel classico della letteratura britannica e mondiale.
P.s. farai anche il signore degli anelli di Tolkien?
Sono d'accordo, sicuramente è un ottimo libro per approcciarsi a Dickens.
EliminaIl signore degli anelli non rientra tra i miei libri preferiti, ma ci sono aspetti della figura di Tolkien che mi piacerebbe parlare prima o poi.
Okay.
EliminaCome la leggerai con la vecchia traduzione o la nuova.
Che ne pensi delle scelte di traduzione di Ottavio Fatica?
Per fare un lavoro onesto dovrei leggere entrambe le traduzioni e poi valutare. Quindi direi entrambe.
EliminaDirei che alcune scelte sono state prese per discostarsi completamente dalla vecchia traduzione, tipo la locanda "Puledro Impennato" che diventa "Cavallino Inalberato" nella nuova. Comunque per una analisi completa dovrò leggere per intero la nuova traduzione.
Excellent review also for the work done Silver, congratulations.
RispondiEliminaHello From Uk.
Thanks. Welcome to my blog! It's a pleasure to have you here.
EliminaIo posseggo di questo romanzo una di quelle edizioni della BUR, in cofanetto.
RispondiEliminaAmmetto, non l'ho mai letto. E sì che amo Dickens. Mi piace la tua recensione, mi riporta a quel sapore tipicamente dickensiano. :)
Grazie mille, mi fa piacere essere riuscito ad trasferire il mio amore per Dickens.
EliminaP.S. Cosa aspetti ad leggerlo? Non sai che i libri hanno uno spirito vendicativo? :P
Mi ci vorrebbe quell'immergersi in un romanzo come questo magari sotto una copertina ben calda mentre fuori piove. Ecco, leggere Dickens così è perfetto. Mi ci metterò d'impegno. :)
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