lunedì 4 novembre 2019

La casa sull'abisso di William H. Hodgson - Recensione -



William Hope Hodgson è un autore che oggi come ieri rimane sconosciuto ai più. Lo stesso Lovecraft si rammaricò più volte nel corso della sua vita che l'autore inglese fosse così poco conosciuto.

William Hope Hodgson
William Hodgson nacque il 15 novembre del 1887 a Blackmore End, nell'Essex. Figlio un pastore anglicano, a causa delle opinioni radicali del padre passò una infanzia movimentata tra le varie parrocchie che il padre era costretto a cambiare per i contrasti con i suoi superiori. Con la precoce morte del genitore il giovane William fu costretto ad abbandonare gli studi ed imbarcarsi come mozzo per aiutare le disastrate finanze famigliari. L'autore odierà profondamente il periodo passato in mare, sopratutto per le pessime condizioni di vita e i vari soprusi che era costretto a subire dai suoi superiori (anche se dimostrò sempre generoso e volenteroso, arrivando a salvare un suo superiore che era cascato in mare e venendo insignito della Royal Human Society per altri atti di eroismo), ma tale esperienza fu allo stesso tempo fu la base per la maggior parte dei suoi scritti.

Nel frattempo sviluppò una delle sue passioni e divenne esperto di judo e sviluppo muscolare. Tanto da riuscire in una occasione grazie alla sua conoscenza sui muscoli gli permise di legare così bene il prestigiatore Houdini, che il prestigiatore impiegò ben due ore per liberarsi dai nodi (nessun'altro riuscì in una tale impresa). 

Aprì con alterne fortune una "scuola di cultura fisica". Solo nel 1903 Hodgson fece il suo primo tentativo di scrivere qualcosa, anche se si trattavano di articoli sulla cultura fisica e di fotografia (altra sua grande passione). Solo l'anno seguente scrisse la sua prima storia dal titolo "La Dea della Morte" ispirata da una statuetta presente nel parco di Blackburn e riguardante la vendetta di una statuetta indiana rubata dal suo luogo natio. Il vero successo arrivò con il suo racconto (A tropical Horror) che riscosse un ottimo successo dalla critica. 

Pubblicò diversi romanzi, tra cui il secondo fu proprio "La casa sull'Abisso", che venne pubblicato nel 1908. Questo romanzo influenzò moltissimo la prosa di Lovecraft, che lo considerò il suo lavoro migliore. Purtroppo i racconti orrifici gli procuravano poche entrate, tanto da costringerlo a diversificare la propria produzione verso la prosa poliziesca, visto l'enorme successo dei racconti di Sherlock Holmes di Conan Doyle (anche se con una propria originalità visto che il suo detective, Carnacki, era un investigatore dell'occulto che lottava contro le forze oscure). 

Tra il 1910 e il 1911, Hodgson scrisse quello che considerava il suo capolavoro. Un romanzo intitolato "La terra dell'eterna notte", libro a tema apocalittico di ampio respiro da altre 200000 parole.

Allo scoppio della prima guerra mondiale nonostante fosse fuori dai limiti di leva per l'età (aveva quarant'anni) partecipò come soldato volontario alla prima guerra mondiale. La terrificante esperienza lo portò ad avere il desiderio di scrivere un nuovo romanzo che riportasse le devastanti esperienze provate, cosa che purtroppo non riuscirà a fare visto che nell'aprile del 1918 morirà a causa di un bombardamento nei pressi di Ypres.

Il romanzo di Hodgson  ha diverse chiavi di lettura: è una storia di terrore di un protagonista che si ritrova suo malgrado a vivere in una casa isolata ed assediata da creature mostruose con il muso di porco. Una lenta discesa verso la follia, dove la casa è allo stesso tempo baluardo contro le forze oscure e progenitrice delle stesse. Un luogo dove il pericolo è sia in attesa fuori la casa che dentro la mente del protagonista. 

I mostri suini come illustrati da Richard Corben
Sicuramente lo scrittore è riuscito a scrivere una ottima storia che descrive un orrore cosmico (che sarà poi rielaborato da Lovecraft) che non è altro che una analisi dei lati oscuri della psicologia umana. 

Il romanzo descrive attraverso il ritrovamento di un diario (un escamotage che assieme alla casa strega è una sorta di rielaborazione di alcuni elementi cardini del romanzo gotico) le vicissitudini di un recluso anonimo e del suo cane, che si trovano alle prese con diverse manifestazioni nefaste provenienti dall'abisso (una voragine che si apre vicino alla casa ed collegato con oscuri mezzi ad essa). L'assedio è una metafora sulla sanità mentale del protagonista. Infatti se la parte superiore, solida e luminosa, ne esprime gli elementi positivi, il sotterraneo oscuro e le creature mostruose ne rappresentano le forze primordiali che sono sempre pronte a rompere l'assedio per spezzare ogni vincolo di raziocinio e bilanciamento nella vita umana. 

Con il passare del tempo le visioni che il protagonista è costretto ad assistere si faranno sempre più forti ed complesse, arrivando al punto di fargli vedere attraverso un folle ed quasi eterno viaggio la fine del nostro universo e della materia per come la conosciamo (in un vero e proprio viaggio astrale). Tanto da arrivare alla fine alla visione alla presenza di due soli, uno salvifico di colore verde e uno dalla valenza nefasta di colore nero.

Il bello di "La casa sull'abisso" è proprio la sua capacità di avere più chiavi di lettura a seconda del sentimento e della capacità di criptazione del lettore, tanto che una seconda o una terza lettura spesso no chiariscono i dubbi del lettore ma finiscono invece per aumentarli. 

In definita un romanzo che consiglio caldamente di leggere, sopratutto per la sua profonda elaborazione sotterranea dell'animo umano. Hodgson ha poi una prosa ricerca ed complessa, che ricorda molto i classici gotici per ricercatezza e attenzione al lessico. Se volente quindi approfondire la tematica dell'orrore cosmico di Lovecraft ma sopratutto riscoprire un autore ingiustamente dimenticato dai più vi consiglio di recuperare questo piccolo capolavoro (ha meno di 150 pagine) che spesso di può trovare a basso prezzo.    

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4 commenti:

  1. Un classico imperdibile. Ma ho sfruttato la tua recensione per avere una rispolverata visto che mi ero dimenticato buona parte della trama. Peccato che Hodgson sia saltato in aria, avrebbe potuto scrivere chissà quante altre storie. Per quanto riguarda "La terra dell’eterna notte" hanno da poco ristampato in Italia la sua versione ridotta, "Il sogno di X". Mi sa che va letto.

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    1. Sono d'accordo. Io ho l'ebook Fanucci di "La terra dell’eterna notte", ma non avendo ancora letto non ti so dire se sia la versione completa oppure no.

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  2. Lo amo, capolavoro indiscusso, a suo tempo ne parlai anch'io.
    Di Hodgson prima o poi conto di leggere tutto, già sono a buon punto.
    I suoi racconti sul mare li adoro tutti.

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    1. Fai benissimo, è un autore sconosciuto ai più ma che merita tantissimo.

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