lunedì 12 novembre 2018

Gli allegri pirati dell'isola del tesoro - Recensione -


Titolo originale: Dōbutsu takarajima (letteralmente "L'isola del tesoro degli animali")
Paese di produzione: Giappone
Anno: 1971
Durata: 78 min
Genere: animazione, azione, avventura
Regia: Hiroshi Ikeda
Soggetto: Robert Louis Stevenson
Sceneggiatura: Kei Iijima

Quanto ho sognato una barchetta così per partire all'avventura.
Gli allegri pirati dell'isola del tesoro è uno di quei film di animazioni che più mi sono rimasti impressi da bambino e che hanno fatto nascere in me la passione per la filibusta. Sopratutto per alcune scene che nella loro semplicità fin da bambino mi hanno conquistato e lanciato in fantasticherie dove ripercorrevo le gesta del film. 

Film del  1971 uscito per commemorare il ventesimo anniversario dalla fondazione dello studio, vede tra i suoi realizzatori un allora trentenne Hayao Miyazaki, che come suo solito si fece il mazzo lavorando in diversi ruoli (character designer, autore dei fondali, animatore chiave e secondo alcuni anche come consulente per la sceneggiatura).


"Noi ci prenderemo tutto quello che hanno.
Tutto quello che adesso è loro nostro diverrà.
È la dura legge dei pirati questa qua, è così anche qui si farà. 
Prenderemo tutto quello che troviamo, a sentire il nostro nome il mondo tremerà. 
Dove siamo passati poi più niente resterà. 
Nulla mai arrestar ci potrà. 
Chi non si piega a noi se ne pentirà. 
Quindi ognuno ci consegni tutto quello che ha, perché questa è la nostra volontà. "
Disney può solo inginocchiarsi davanti a una canzone così. 

La trama che riprende solo a grandi linee il romanzo di Stevenson e vede come protagonista Jim, giovane oste della locanda Bembo assieme al suo fidato amico Gran (un topolino miope). Trovata per un caso fortuito la mappa per il tesoro del capitano Flint il ragazzo partirà per una grande avventura per ritrovare l'isola del tesoro che lo vedrà scontrarsi con i temibili pirati capitanati da Capitan Uncino (in originale Silver) e a conoscere Kathy, la giovane nipote del Capitano Flint, con cui stringerà una forte amicizia. 

Il film punta tutto su una trama semplice ma accattivante, una avventura direi quasi onirica, basata su: combattimenti e scenette comiche, duelli e doppi giochi, personaggi comici e colpi di sceneggiatura ben congeniati. Si deve comunque considerare che si tratta di un film rivolto a un pubblico molto giovane, con personaggi fortemente caricaturali e una trama molto leggera, dove il pericolo è si presente ma i personaggi effetivvamente non rischiano mai nulla, senza intenti pedagogici o morali, con l'unico scopo di intrattenere e divertire. 

Gli allegri pirati dell'isola del tesoro è film che sa intrattenere divinamente, sfido chiunque a rimanere insensibile al motivetto della canzone che si sente quando Jim parte all'avventura con la sua fida nave (una botte a vapore che da bambino ho sempre sognato di possedere per quanto io detesti il mare) o il momento comico in cui il ragazzo stufo dei soprusi dei pirati che lo tengono prigioniero gli rifila una serie di fritture molto particolari. L'uso di animali antropomorfi (che da soli praticamente compongono il 99% del cast) da poi una marcia in più al film, che di fatti si può permette di caratterizzare con pochi tratti personaggi altrimenti anonimi. 

Ehi, state parlando con me? Dovete chiamarmi signor "Pirata" maiale.
I personaggi come detto non brillano per caratterizzazione, risultando macchiettistici e funzionali al loro ruolo, ma su tutti spiccano due personaggi: Il primo è il Capitano Uncino (ribattezzato inspiegabilmente così nella edizione italiana, visto che in originale era il più contestualizzato Silver. Una scelta forse dipesa dal fatto che il personaggio ha un uncino nella mani sinistra), il mio personaggio preferito (che spiegatemi come si fa a non amare un maiale che ha come nave la "Porco in padella") , che con la sua dirompente energia, dispotismo, cattiveria e furbizia spicciola è la perfetta rilettura in salsa comica del personaggio del romanzo. Il suo "Cialtroni" è poi qualcosa di epocale. L'altro personaggio è Kathy, non tanto come personaggio in se (visto che l'utilità nel film è praticamente nulla), odioso per la maggior parte del film, ma in quanto ideale acerbo e molto abbozzato dell'eroina miyazakiana. 

Totoro deve molto alla scena iniziale di questo film.
L'influenza della visione di Miyazaki si fa presente in molti spezzoni del film. La stessa scena iniziale del film verrà ripresa in modo pressoché identico nel film Totoro.

Belle anche le animazioni, fluide e molto colorate. I disegni sono molto semplici ma permettono di mettere in scena un numero enorme di personaggi in scena, tutti in movimento.

Da segnalare la pratica all'epoca comune ma oggi giustamente detestata di rendere "più comici" i personaggi secondari affibbiandoli accenti dialettali nostrani (tranne al tricheco pirata che diventa tedesco perché si), ma che questa volta non risultata totalmente disprezzabile, sopratutto grazie al personaggio di Barone, che con il suo accento barese guadagna una unicità altrimenti irraggiungibile. 

In definitiva un film veramente molto bello e divertente, che probabilmente riuscirà a intrattenere lo smaliziato pubblico giovanile di oggi. La figura di Capitan Uncino e la scena del battello/botte valgono da sole per me il prezzo del biglietto. Poi ci sono pirati, tesori, avventure e comicità, cosa volete di più? Poi se siete fan di Miyazaki potrebbe essere interessante vederlo per capire da dove nascono alcuni degli elementi più cari del regista. 

10 commenti:

  1. Oddioooo lo voglio vedere anche solo per il doppiaggio dialettale vecchio stile! XD
    Certo, una perla così la ridoppierei anche (in modo fedele, niente più Uncino ma Silver...)

    Moz-

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    1. Il vecchio doppiaggio nostrano merita di essere ascoltato, per quanto ogni tanto si prenda qualche licenza di troppo dal giapponese. Sopratutto per una serie di doppiatori veramente bravissimi.

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  2. Non lo conosco ma sembra molto bello!
    Stupendo il nome della nave 😂

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    1. Lo trovi gratis e legalmente sul sito VVVVID.it e ti consiglio di vederlo perché si tratta di un classico della Toei animation.

      Perla del doppiaggio italiano.

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  3. Lo conosco bene! Anche questo faceva parte di quel pacchetto di film e di cartoon che le piccole reti televisive indipendenti mandavano in onda a loop durante le estati dei primi anni '70s.
    Sono decenni che non lo rivedo ma la sensazione di una visione piacevole è rimasta.

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    1. Una volta le reti locali avevano un palinsesto di tutto rispetto. Il film è stato una piacevole visione, sopratutto per un cast di personaggi veramente accattivante.

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  4. "La stessa scena iniziale del film verrà ripresa in modo pressoché identico nel film Totoro."
    Aggiungo che la scena dell'assalto notturno a Kathy, con le spade infilzate nel letto, è praticamente uguale a quella di Cagliostro.
    A tal proposito Kathy è davvero la prima figura femminile di Miyazaki, forte e determinata.
    Al di là di tutto un film ancora oggi molto godibile, in un certo senso l'ultimo di una determinata fase, di lì a poco molti big lasceranno e inizierà certo di declino di Toei al cinema, anche se continuerà a fasi alterne a produrre buoni film.

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    1. Hai ragione, sono quasi identiche. Si vede che Miyazaki ci teneva molto a questo film.

      Purtroppo si, i tempi erano ormai cambiati e film di questa qualità artistica trovarono sempre meno spazio soppiantati da film più commerciali.

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  5. Grazie per la segnalazione, non lo conoscevo. O forse mi sarò imbattuta in qualche immagine riproducente una delle caratterizzazioni. Adoro Miyazaki. Anzi, dovrei dedicare un post approfondito su questo splendido maestro. Questa sua presenza giovanile deve essere interessante, forse anche per l'aspetto un po' ingenuo di quello che si rivelerà il suo genio.

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    1. Il piacere è tutto mio.

      Miayazaki è uno degli ultimi grandi dell'animazione vecchio stile, capolavori come Porco Rosso, Nausicaä della valle del vento o Princess Mononoke vanno visti almeno una volta nella vita.

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