Titolo originale: 長靴をはいた猫
Nagagutsu o haita neko
Anno: 1969
Durata: 80 min
Genere: animazione
Regia: Kimio Yabuki
Soggetto: Charles Perrault
Il gatto con gli stivali è stato uno dei primi titoli di successo della Toei, frutto di tanti valenti maestri dell'animazione anni 70-80 (tra cui un giovane Hayao Miyazaki), tanto che il faccione del gatto protagonista Pero è diventato l'emblema della stessa azienda.
Conscia della lezione data dalla Disney con i suoi classici animati la Toei usa la fiaba originale come base di partenza per creare una sua storia personale, con un taglio più avventuro e comico, con diverse idee riprese da altre fiabe di Perrault (per esempio i topolini recuperati della fiaba di Cenerentola) e una spruzzata di atmosfera da romanzo di cappa e spada che non guasta mai. La storia infatti parte con il gatto Pero (nome che omaggia l'autore della fiaba originale) già bardato di stivali e cappello fuggire per evitare la condanna a morte che pende sulla sua testa per non aver mangiato un topo. Durante la fuga il gatto incontra Pierre, un figlio di un mugnaio cacciato di casa dagli avidi fratelli che non vogliono spartire con lui l'eredità paterna. Colpito dalla bontà del giovane, Pero decide di unire le forze con il ragazzo per cercare fortuna. Durante i loro vagabondaggi il ragazzo incontra la bellissima principessa Rosa, la figlia del re locale, di cui si innamora a prima vista. Pero decide come nella fiaba di aiutare il giovane a coronare il suo sogno usando una serie di trucchi per far crede al Re che Pierre sia lo sposo ideale della sua figlia in quanto ricco e pieno di virtù, il famoso Marchese di Carabas. Pierre contrariamente alla fiaba è contrario ad usare inganni e sotterfugi per conquistare la ragazza. Sarà però lo scontro con l'orco stregone Lucifero a dimostrare la vera pasta di cui è fatto il ragazzo.
A parte i personaggi principali, che risultano leggermente più approfonditi, il resto del cast non va oltre a varie figure stereotipate. Interessante il fatto che la figura dell'Orco in questo film ha un ruolo molto più ampio e sviluppato rispetto alla fiaba originale, rendendosi degno avversario dagli eroi (tanto che il finale della fiaba finisce in un clamoroso fiasco). Quello che più stupisce e si apprezza del film è il suo insegnamento morale che ribalta quello proposto dalla fiaba. Se infatti il protagonista di Perrault accetta di buon grado le astuzie proposte dal gatto con gli stivali per conquistare la bella, esattamente l'opposto fa il Pierre del film, che si dimostra fin dall'inizio del film restio e contrario a sotterfugi di Pero per conquistare la principessa Rosa, tanto che alla fine confesserà alla ragazza la verità. La morale che si apprende è quella di farsi apprezzare per quello che si è o per quello che si riesce ad ottenere con le proprie forze, senza ottenere i medesimi risultati grazie alla propria forza bruta o grazie ai furbi consigli di amici, per quanto ben intenzionati. Soprattutto cercando di far comprendere ai giovani spettatori che la via più facile non sempre si rivela quella più appagante. Insegnamento che oggi nella nostra società dove l'apparire sembra il centro di tutto non è sicuramente da disprezzare.
Davvero un bel film, piacevole e divertente, che non risente degli anni sul groppone.
Il successo del film porterà poi a due seguiti animati "...continuavano a chiamarlo il gatto con gli stivali" (Nagagutsu Sanjūshi, 1972) e "Il gatto con gli stivali in giro per il mondo" (Nagagutsu o Haita Neko: Hachijū Nichi-kan Sekaiisshū, 1976).
Ho guardato questo film su VVVVID che ripropone legalmente e gratis questo film ormai difficile da trovare per vie legali, peccato che nella versione proposta non sia presente nessun doppiaggio italiano ma solo una versione sottolineata (che perlomeno dovrebbe essere fedele al doppiaggio originale e non avere le libertà che gli adattatori del tempo erano avvezzi a prendersi per rendere il film più appetibile al mercato occidentale). Qui il Link.
C'era un periodo nei primi anni'70s in cui questo e i seguiti venivano spesso trasmessi (assieme a tante altre cose come i Godzilla e i Gamera) sulle prime piccole reti libere.
RispondiEliminaAltri tempi.
Verissimo. Io per fortuna su qualche tv locale da ragazzino sono riuscito a vedere gli strascichi di quel primo periodo d'invasione di prodotti di animazione orientale.
EliminaOggi lo apprezzo; in passato invece ero così legato alla Disney (per stile, per tutto) che consideravo questi film (che come dice Nick passavano sulle tv private) quasi alla stregua delle vhs Stardust XD Insomma, una poveracciata simil-disneyana XD
RispondiEliminaMoz-
Non avevi tutti i torti. La toei degli anni 60-70 cercava di strizzare l'occhio al mercato occidentale inserendo alcuni elementi Disney (le canzoni per dire).
EliminaDi vhs Stardust ne ho sentito parlare molto ma non credo di aver mai visto qualcosa da loro prodotto, prima o poi dovrò recuperare.
Le ho tutti.Sia come versione VHS Stardust,ed anche degli altri capolavori toei editi dalla Cinehollywood. Unici e spettacolari.
RispondiEliminaPer prima cosa ti do il benvenuto nel mio blog.
EliminaHai ragione, sono film che hanno fatto la storia del cinema d'animazione. Poi Pero è troppo adorabile in questo film.
P.S. Se ti va in questo blog trovi anche altre recensioni dei classici Toei. Nel caso fammi sapere cosa ne pensi.
Ho la versione con il doppiaggio originale in italiano del 1969, solo gli ultimi 5/8 minuti hanno il video rimasterizzato con doppiaggio attuale
RispondiEliminaEcco il link di anteprima: https://www.youtube.com/watch?v=ZqxJPum_gyY&feature=youtu.be
RispondiElimina