sabato 10 marzo 2018

Full Throttle Remastered - Recensione -


Full Throttle è un'avventura grafica sviluppata e distribuita dalla Lucas Arts nel 1995 e primo gioco con Tim Schafer alla regia (già ideatore di Day of the Tentacle e futuro autore del mitico e incommensurabile Grim Fandango).

La storia è ambientata in un mondo in cui quasi tutti i veicoli a gomme sono stati sostituiti da mezzi che si muovono sfruttando la tecnologia del cuscinetto d'aria, non si capisce se a causa di uno sviluppo alternativo della storia o perché ci troviamo in un presunto mondo post-apocalittico (io propendo per la seconda alternativa). Solo le moto continuano a sfruttare la locomozione su ruote, grazie a varie comunità di biker che non vogliono rinunciare al proprio modo di vivere e dotati di un proprio codice morale, convinti che la strada sia l'unica maestra di vita. Sarà proprio su una strada che incontreremo Ben, il protagonista nonché capo della banda di motociclisti Polecats, mentre sta danneggiando una limousine per l'avversione del protagonista per qualsiasi mezzo di locomozione che non sia un moto. Fermatosi in un bar li vicino il biker scoprirà che il proprietario della limousine è nientepopodimeno che Malcolm Corley, il presidente dell'ultima fabbrica di moto del paese. Incastrato dal perfido Vicepresidente Adrian Ripburger, che usa come capro espiatorio la sua banda per liberarsi del vecchio e ostinato presidente; a Ben non rimane altro da fare che salvare la sua banda e se stesso dalle accuse. Il nostro Biker riuscirà a salvare l'interno mondo delle due ruote dalle mire di Ripburger di distruggere per sempre il trasporto su gomma?



Schafer crea una avventura grafica molto diversa dai precedenti lavori Lacas Arts, la storia di Full Throttle è molto più adulta ed epica di quanto fino a quel momento era stato proposto (e decisamente lontana dallo stile comico-demenziale tipico della casa). Lo stesso protagonista Ben è tutto fuorché un eroe, l'unica cosa che gli preme infatti è salvare il proprio mondo dalle mire di Ripburger e nella storia non c'è posto per ideali romantici. Lo stile di gioco perciò cambia per andarsi al suo modo di vivere da emarginato, con enigmi più semplici e votati all'azione più pura. Una storia a tutto gas che va serrata fino alla conclusione senza pause comiche. Uno sviluppo più lineare e dallo scarso numero di scenari visitabili, cosa che ne aumenta il fascino ma che riduce drasticamente il tempo di gioco, tanto che il titolo può essere completato anche dai meno avvezzi in 5-6 ore. La stessa interfaccia ad avverbi viene abbandonata per una più semplice e rapida interfaccia radiale a forma di teschio con un numero limitato di azioni (raccogli, osserva, parla e la particolare "calciare" usata per le azioni più dirette). Alcuni sezioni nel tentativo di avere una impostazione più action, come la parte centrale, dove il nostro protagonista dovrà affrontare scontri con gang rivali a cavallo della propria moto per recuperare alcuni oggetti, dimostrano purtroppo una ripetitività e una frustrazione ingiustificate, con un protagonista non sempre responsivo ai nostri comandi. Peggio va alla sezione del destruction derby del gioco, con un povero motore SCUMM messo alle strette per una sezione di gioco al di là delle sue capacità, che regala momenti di vera disperazione al giocatore costretto a cercare una soluzione letteralmente a tentativi. Per fortuna l'unico enigma penalizzante del gioco, che lo stesso Tim Schafer aveva definito uno dei peggiori della sua carriera, è stato rivisto e adesso è molto più facile da risolvere. Incredibile ma vero, questo è uno dei pochi giochi della Lucas Arts dove è possibile morire, una rarità per lo stile della casa.

Prima e dopo
Il lavoro di rinnovo nella grafica di questa remastered è veramente spettacolare. Visivamente simile al precedente Day of tentacle, Full Throttle ha richiesto un lavoro decisamente maggiore. Gli sfondi sono stati ridipinti ed estesi al formato 16:9; anche i personaggi sono stati ridisegnati partendo dalle animazioni orginali. Ovviamente per chi vuole giocare al gioco come fu rilasciato nel 95 è possibile riportare la grafica al vecchio formato tramite la pressione di un tasto.

Full Throttle fu il primo gioco della Lucas Arts a utilizzare musica su concessione esterna. I brani musicali presenti nel gioco sono opera del gruppo di autentici bikers "The Gone Jackals". Brani che devo dire sono veramente coinvolgenti e orecchiabili,  e che danno una bella mano a rendere al meglio l'atmosfera del gioco (le mie canzoni preferite del gioco sono Legacy e Let'er Rip), peccato solo per i rapidi tagli che le musiche subiscono dal passaggio da uno scenario all'altro (complice forse la maggiore velocità di elaborazione dei pc moderni). Grazie al lavoro di rifinitura attuale possiamo ascoltare i brani al massimo delle loro possibilità senza penare delle compressioni del 95.

Inizi poetici
È presente anche il doppiaggio italiano d'epoca, discreto rispetto all'originale, purtroppo la remastered non ha aggiornato i file dei doppiaggio non anglofoni, che risultano per questo leggermente gracchianti (da notare che in alcuni casi sopratutto all'inizio del gioco, alcuni dialoghi vengono troncati delle vocali finali dell'ultima frase).

Molto interessante la possibilità di inserire il commento degli sviluppatori (tra cui Schafer stesso) durante lo svolgimento del gioco, cosa che permette di conoscere tante piccole chicche sullo sviluppo del gioco. Personalmente l'ho adorato. 

In definitiva Full Throttle non è sicuramente perfetto, in linea con la sua atmosfera on the road va dritto per la sua strada senza guardarsi mai indietro, forte del suo ritmo sicuro e coinvolgente. I difetti sono spesso difficili da ignorare, ma mai tali da far abbandonare il gioco. Se siete novizi del genere questo gioco è uno dei migliori con cui cominciare, ma rimane consigliato anche ai più scafati per le sue atmosfere davvero inusuali per il genere. Il vero difetto del gioco è quello di non avere mai avuto un seguito, nonostante i vari tentativi da parte della Lucas Arts di scrivere nuove storie su Ben e i Polecats.

3 commenti:

  1. Non la conoscevo per niente! Sono proprio vecchio dentro! :(

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    1. Nah! si diventa vecchi solo quando si smette di sognare ;)

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  2. Grazie. Le avventure della Lucasart sono un must have per un videogiocatore. Rispetto alla remastered di Grimm Fandango siamo su un altro livello.

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