lunedì 12 marzo 2018

Dracula (1931) - Recensione -

Anno:1931
Durata: 85 min (vers. originale)
75 min (vers. 1936)
Dati tecnici B/N
Genere: fantastico, orrore
Regia: Tod Browning
Soggetto: Bram Stoker (romanzo), Hamilton Deane, John L. Balderston (spett. teatrale)

Dracula di Tod Browning è uno di quei capolavori dell'horror vecchia scuola che bisogna vedere almeno una volta nella vita. Primo film ufficiale basato sul romanzo di Bram Stoker (anche se ripreso più dalla versione teatrale ominima che dal romanzo), con budget non molto elevato (molte delle location usate nel film erano riarrangiate da film precedenti) ebbe talmente successo da riscrivere totalmente la figura del Conte Dracula rendendola quella che conosciamo oggi.

Quello che colpisce del film non è tanto la storia in se, visto che ne riprende solo i personaggi e alcune ambientazioni del romanzo, ma l'atmosfere gotiche (sopratutto nella prima parte ambientata in Transilvania) e il fascino intramontabile del nobile e malvagio Dracula. Inizialmente il ruolo sarebbe dovuto andare Lon Chaney l'uomo dai mille volti, grande attore trasformista del cinema muto ma il cancro lo portò alla morte prima delle riprese. Come sostituto venne scelto Bela Lugosi, che in questo film fa una prestazione eccezionale, liberando il suo personaggio dell'aspetto vecchio e mostruoso che il romanzo gli conferiva, per dargli una aria aristocratica e curato nell'aspetto (da vero dandy dei primi anni del Novecento) che ne aumenta di molto il lato ambiguo del personaggio. Un mostro che usa il proprio charme e non la violenza per conquistare il sangue delle sue vittime. Una prestazione talmente riuscita che si trasformerà per Bela Lugosi in una maledizione che lo perseguiterà per tutto il resto della sua carriera (tanto da finire la sua carriera verso la metà degli anni cinquanta, afflitto da problemi di salute e difficoltà finanziarie, che lo costrinsero ad accettare di apparire in tre pellicole del regista Edward D. Wood Jr. Tanto che molti lo conoscono anche grazie al film di Tim Burton che omaggiava questo sfortunatissimo regista).



Altro personaggio veramente riuscito è quello di Renfield, interpretato da caratterista Dwight Frye, che riesce a dare al suo personaggio una riuscita caratterizzazione tra la follia più pura e l'altrettanto lucida illuminazione sui comportamenti di Dracula. Un personaggio costantemente in bilico tra la consapevolezza dei crimini del proprio padrone e la voglia di emularne il suo destino distruttivo, anche se in piccola scala (tanto da preferire insetti e piccoli mammiferi alle persone).

Non mancano espedienti tecnici molto interessanti, per esempio il continuo giocare con le luci per illuminare o spegnere i volti (sopratutto per concentrare l'attenzione dello spettatore sugli occhi del conte), regalando un atmosfera decisamente orrorifica.

Forse il suo principale pregio fù quello grazie al successo di aver lanciato il filone dei mostri della Universal.

Certo oggi il film dimostra più difetti all'occhio moderno, la recitazione è ancora legata al cinema muto con espressioni facciali caricate e movimenti esagerati (lo si potrebbe definire un ponte tra il cinema muto e il nuovo cinema sonoro). Il difetto più grosso è sicuramente quello di essere troppo fedele alle rappresentazioni teatrali, con una camera eccessivamente fissa o poco agile nel cogliere i movimenti del personaggi. Anche la sceneggiatura non è perfetta, a una prima parte sicuramente più riuscita  e avvincente se ne succede una seconda con molto momenti di stasi, qualche volta anche noiosa, e con un finale fin troppo frettoloso di concludere una vicenda che non ha più nulla da dire.

In definitiva è un film che nonostante i molti anni mantiene inalterato il suo fascino e attrattiva, attori talmente calzati nel loro ruolo da rimanere iconici. Un film che come il suo personaggio è immortale.

Anche i Vampiri hanno bisogno di una pausa :P

9 commenti:

  1. Della versione teatrale oltre a Lugosi venne scelto e trasportato al Cinema anche Edward Van Sloan che riprese il suo ruolo di Van Helsing.
    In quanto a Dwight Frye si tratta di uno dei grandi caratteristi del Cinema horror anni '30 e '40,a suo tempo dedicai un post alla sua figura: http://wwwwelcometonocturnia.blogspot.it/2012/11/l-uomo-dalle-mille-morti.html

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    1. Verissimo, oggi compiere una operazione del genere sarebbe quasi impensabile ma il risultato finale è veramente ottimo.

      Thanks, gli darò sicuramente un'occhiata.

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  2. Hai ragione, peccato questo ruolo gli abbia in parte rovinato la carriera di Lugosi (anche se ci rimase così affezionato da farsi seppellire con il mantello che usava durante le riprese del film).

    Grazie mille per il commento.

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  3. L'ho appena regalato, in edizione bluray steelbook, a un mio caro amico :)
    Filmone imprescindibile per la storia del cinema.

    Moz-

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  4. Che sei andato a pescare!
    Al di là di tutto rimane un grande classico.

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    1. Ogni tanto mi piace ripescare un grande classico, per il resto non posso che essere d'accordo.

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  5. Bella recensione, Silver.
    quando farai la recensione della versione spagnola del film?

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    1. Non nell'immediato, ma prima o poi mi piacerebbe dargli un'occhiata.

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