lunedì 29 agosto 2022

Weird War Tales - AA.VV - recensione -

 

L'enorme sforzo bellico messo in campo dai vari protagonisti nelle due guerre mondiali non riguardò solo gli aspetti economici, sociali e tecnologici della società ma coinvolse aspetti teoricamente distanti come la narrativa e la sfera spirituale. Soprattutto quando il carico di disperazione e morte raggiunse livelli mai prima sperimentati (basti pensare al numero atroce di vittime, sia civili che militari, che una singola battaglia poteva scatenare. A volte dell'ordine decine se non centinaia di migliaia di persone). Quindi è naturale che questo dolore dovesse trovare una valvola di sfogo, come sperimentò per esempio lo scrittore Arthur Machen, che con il suo racconto basato sulla leggenda degli "Angeli di Mons" ( secondo la quale la ritirata inglese dell'agosto del 1914 fu possibile solo grazie al provvidenziale intervento degli spettri dei soldati inglesi morti nella battaglia di Azincourt o secondi altri di angeli, scesi in campo con i loro archi per tempestare di frecce l'esercito tedesco che stava per annientarli), che diede una speranza alla popolazione (per quanto basata come si scoprì più tardi su fatti inventati dal governo inglese) e la convinzione che la loro causa fosse giusta e avvallata dall'altissimo.

Fede che portava molti a credere che le potenze celesti sostenevano, o addirittura scendevano direttamente in campo, per aiutare i soldati alleati nella dura lotta contro il nemico. Inutile dire che si trattava di un mezzo per allievare le preoccupazioni dei famigliari rimasti a casa, sostenere le truppe (anche se immagino con poco successo) e mezzo di propaganda per convincere la popolazione civile della bontà della loro causa (mezzo usato ampiamente da entrambe le parti). 

Si tratta di racconti che facevano ampio uso del sovrannaturale e del mistero nello svolgimento delle loro trame, a volte in buona fede veniva convogliato anche un messaggio di speranza evangelica (come nelle storie che coinvolgono il "Compagno in Bianco", figura similare al Cristo). A volte sono figure storiche, come George Washington o Napoleone Bonaparte, ad ammantarsi di una aurea santa e scendere in campo contro il nemico.

Providence realizza un libro veramente interessante a livello storico/sociologico, che permette di fare numerose analisi su come la religione, la narrativa e la superstizione/spiritualismo abbiano avuto un ruolo molto importante nel formare l'immagine collettiva della guerra nelle persone che in prima persona ne furono coinvolte, e a volte come la sfera religiosa piegandosi alle necessità del conflitto.

Purtroppo si tratta di un potenziale che rimane sulla carta o nella voglia dei lettori di andare ad esplorare altrove i temi presenti nei vari racconti. Anche a causa del fatto, che tolti dal loro contesto storico, ho trovato la gran parte degli scritti tremendamente noiosi o solo vagamente sufficienti. Soprattutto i racconti ispirati al racconto di Machen o basati sulla presenza di esseri angelici sono veramente pesanti da leggere.

Onestamente si sente la mancanza di un apparato di saggistica che esplori il tema (per esempio di come funzionasse la propaganda°, di come spesso i soldati non fossero proprio felici della realtà falsamente romantica ed eroica che i giornali dipingevano del fronte, e di come manifesti/fumetti/cartoni* cercassero di spingere la popolazione civile al lotta) oppure... ma so già di chiedere troppo... racconti presi anche dalla parte avversa del fronte (Gli imperi centrali e l'impero dei Romanov durante la prima guerra mondiale, l'asse e l'Urss nelle seconda) per vedere un po' come loro raccontavano la loro lotta^.

L'edizione è curata molto bene, ricca di immagini e illustrazioni dell'epoca, anche se a mio giudizio l'immagine di copertina sembra adocchiare a un genere orrorifico/pulp totalmente assente nella raccolta e che potrebbe ingannare un eventuale lettore. Anche il prezzo a mio giudizio è un po' troppo alto (per un paperback stiamo sui 20 euro).

*Basti pensare ai cartoni dei Looney Tunes o Disney sul tema (o Private Snafu, nome che deriva dallo slang militare "Situation Normal: All Fucked Up". Vero e proprio cartone pensato per le truppe e che quindi non doveva sottostare alle rigide norme dei cartoni coevi, potendo permettersi per esempio di mostrare elementi sexy sullo schermo o parole altrimenti impronunciabili).

Private Snafu impara una amara lezione sulle booby traps

°Che in Italia coinvolgeva le più grandi firme del mondo giornalistico ed intellettuale dell'epoca, basti pensare al giornale fumettistico per le truppe "La tradotta".

^Anche se immagino già le difficoltà di trovare un testo che sia spendibile sul mercato moderno.

2 commenti:

  1. E' vero che un libro non si giudica dalla sua copertina, ma anch'io ho storto un po' il naso guardando questa (a maggior ragione sapendo che Providence Press è una casa editrice che cura molto l'aspetto grafico). Non posso giudicare il contenuto, non avendolo letto, per cui mi affido alle tue parole che non sono del tutto confortanti. L'idea è comunque ottima e il potenziale enorme, per cui non escludo di approfondire.
    P.S.: Scopro solo ora che negli anni Settanta c'era un'omonima collana DC Comics. Ecco, quella mi intriga molto di più, ma temo che i prezzi in giro siano ben diversi dai 20€ con cui me la caverei (si fa per dire) con il libro Providence

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    1. Immagino che considerando il loro target una copertina più classica non avrebbe attirato l'attenzione. L'edizione è fatta molto bene, con delle belle immagini tratte dalle locandine dell'epoca, peccato che la mancanza di un apparato di saggistica si faccia sentire.

      L'ho scoperta pure io su Goodreads (dove volevo inserire questo libro, visto che non c'è, ma non ci sono riuscito). In inglese credo che tu possa recuperarli abbastanza facilmente ma non sono esperto.

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