martedì 6 ottobre 2020

La maga di Eld di Patricia A. McKillip - Recensione-

 
Sul monte Eld si raccontano molte storie, alcune di queste riguardano la misteriosa maga Sybel e la sua corte di animali fantastici (Il cinghiale Cyrin*, che risponde a tutti gli enigmi tranne uno, il drago Gyld, intento a custodire il suo incredibile tesoro, il fedele falco Ter, il simbolo del coraggio Gules il leone, la gatta Moriah conoscitrice di misteri e magie e il leggiadro cigno nero di Terleth. Il solo un animale a sfuggire al suo richiamo è il mitico Liralen, un animale dall'incredibile bellezza). Un giorno un cavaliere spezza il suo esilio dal mondo chiedendoli di accudire un bambino di sangue reale. Sybel dovrà fare quindi i conti con il mondo degli uomini ed esplorare allo stesso i propri sentimenti.

* che nella copertina italiana è diventato per qualche motivo un orso

Disegno di Gervasio Gallardo
Devo ringraziare la mia amica Terry per avermi fatto scoprire questo interessante fantasy (una vera esperta del fantasy pre anni 2000 e mia grande friend). "The Forgotten Beasts of Eld", questo il titolo originale dell'opera, è un fantasy decisamente atipico. Per quanto a tratti il romanzo non rientrasse nei miei gusti la trama accattivante, personaggi scritti benissimo e dalla psicologia realistica, un mondo forse poco fantasy ma decisamente ben costruito, mi hanno spinto a divorare le pagine del romanzo (non lunghissimo già di suo e che nell'edizione italiana è stato stampato nell'indigesto per il sottoscritto impaginazione in doppia colonna), tanto da finirlo a notte fonda. 

Sybel è una donna che vive in un mondo ovattato, dove tutto sembra immerso in una atmosfera fatata, dove nulla si evolve e tutto è sterile di sviluppi, tanto da spingere la donna a cercare la misteriosa figura del Liralen per riempire un minimo il vuoto che sente dentro di se. Solo l'arrivo del cavaliere Coren e del neonato principe Tamlorn, che le verrà lasciato in custodia dal cavaliere, le permetteranno di aprirsi verso il mondo esterno. Un cambiamento non scevro da pericoli e dolori, visto che la donna conoscerà si l'amore grazie al bambino ma anche il dolore e la rabbia, dopo che il paranoico Re Drede, il padre del neanato, spaventato dai suoi poteri ma allo stesso tempo innamorato della donna cercherà di farla sua rendendola però una marionetta senza volontà.  

Sicuramente il punto forte del romanzo è come detto è l'ottima caratterizzazione dei personaggi, tutti con motivazioni plausibili e una tematica amorosa realistica (che sia il rapporto dolce e comprensivo di Coren o il folle e possessivo sentimento di Drede). Sopratutto nel protagonista si può vedere un lento ma costante sviluppo, che la porterà a crescere ma a fare anche tanti errori, sopratutto nel comprendere a quali nefasti risultati possa portare l'odio.

- Non è freddezza! Anche tu hai conosciuto l'odio, me lo hai detto tu stesso! E allora come ti scorreva il sangue nel cuore? Denso e bruciante? Come odiavi? Hai coltivato la vendetta a partire da un minuscolo germolio, pallido come la luna? L'hai piantato nelle parti notturne del tuo cuore, l'hai visto crescere e fiorire e dare frutti scuri che poi ti sei visto maturare davanti agli occhi, pronti per farsi raccogliere? Sappi che poi diviene una grande, contorta massa di foglie brune e di viticci spessi e intrecciati, che soffoca e fa appassire ogni cosa buona che ti cresce nel cuore; si alimenta di tutto l'odio che il cuore può dargli... Ecco come è in me. Le gioie che mi hai dato e il mio amore per te non sono sufficienti ad abbattere questa pianta oscura che cresce in me..."

La copertina di Rodney Matthews

Interessante il fatto che gli animali fantastici, capaci con il loro fascino di ammagliare gli uomini, non siano altro che la rappresentazione delle migliori caratteristiche dell'uomo (saggezza, coraggio, fedeltà ecc). Lo strano personaggio di Maelga, la fattucchiera che vive nei pressi di Sybel, mi è piaciuto molto sopratutto perché rappresenta la saggezza e il lato materno di Sybel.

Mi ha colpito molto il fatto che per ottenere il Liralen (lo spirito a capo della gioia e della vita) bisogna accettare anche il suo doppio Blammor (lo spirito portatore di paura e morte), una riflessione che nei nostri tempi dove il concetto della morte viene rinchiuso in un angolo della mente e troppo spesso dimenticato andrebbe sicuramente riscoperto.  

In definitiva un romanzo che mi aveva lasciato qualche dubbio all'acquisto si è rivelato una piacevole scoperta. Lo consiglio caldamente, sopratutto da si vuole allontanare dalle atmosfere del high fantasy o dello sword & sorcery. Il personaggio femminile protagonista è poi realizzato divinamente e mantiene inalterato dell'universo femminile.

6 commenti:

  1. Non conoscevo questo fantasy ante litteram. Molto molto bello!
    Non mi stupisce che gli animali corrispondano a vizi e virtù umane. La favola antica è un grande insegnamento e questi generi attingono a piene mani al passato.

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    1. Mi è stato consigliato da una mia cara amica, e nonostante la mia ritrosia iniziale mi ha stupito (la protagonista femminile è delineata benissimo e non è il classico stereotipo del genere).

      Che poi non so se capita anche a te ma quando trovo un libro interessante scopro sempre nuovi acquistare fare (adesso ho scoperto la raccolta "altri mondi" della editrice Nord che raccoglie alcuni romanzi di fantascienza francese di primo novecento e che mi gusta assai)

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  2. Voglio dire un'altra cosa sulla copertina italiana, oltre l'orso: la tizia è ricalcata paro paro dalla Sorceress del film 1987 Masters of the Universe:
    https://3.bp.blogspot.com/-v80Otb0Xjio/V5BVT_oaZrI/AAAAAAAAGag/zUmb94egglgSBV5wEwEFXYEFnAWEhMngwCLcB/s1600/0%2BSorceressVersion.jpg

    Mi limito a questo, perché non credo che la trama faccia per me, pur apprezzando i recuperi narrativi dei vari generi^^

    Moz-

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    1. L'avevo pensato pure io, si vede che una volta prendere "ispirazione" da altri soggetti era più tollerato (o perlomeno non c'era internet a sgamarti dopo 5 minuti).

      Ci sta, la lettura deve essere un piacere non un obbligo.

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  3. Il fantasy ha subito tante trasformazioni in questi ultimi decenni, a leggere un libro pre anno 2000 e leggerne uno scritto adesso sembrano quasi due generi diversi.

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    1. Verissimo, ma credo che sia una cosa molto naturale, i gusti e i temi si sviluppano con la società (un po' come leggere oggi un Lord Dunsany). Anche se certi quesiti rimangono comunque attuali e anzi forse sono meglio esplorati di oggi.

      Sicuramente bisogna avere una buona infarinatura di tutto per poter affermare di conoscere il genere, purtroppo oggi il lettore medio ha troppa poca curiosità e molto pregiudizio e quindi libri rischiano di finire nel dimenticatoi (una vera ingiustizia).

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