lunedì 27 aprile 2020

Dark Crystal di Anthony Charles H. Smith - Recensione -



Dark Crystal è uno degli araldi del cinema fantastico per ragazzi degli anni 80 (assieme a pellicole come:"La storia infinita", "Gremlins" e "I goonies"). Un tipo di fare cinema che non aveva paura ad inserire tematiche crude, anche spaventose nelle proprie storie, e che voleva coinvolgere i propri spettatori piuttosto che rassicurare i genitori dei pargoli.

I due protagonisti del film/libro
Jim Henson per la realizzazione del film voleva tornare a fare un cinema più cupo, in modo simile alle fiabe dei Fratelli Grimm, convinto che i bambini dovessero provare un po' di paura. Il film fu uno dei più grandi successi del periodo, osannato da fan e critici

Mille anni fa sul pianeta Thra tutti vivevano in pace e armonia, questo fino a quando i tre soli che ruotavano intorno al pianeta si allinearono infrangendo il Cristallo della verità. I guardiani dell'artefatto, gli UrSkeks, si divisero a loro volta in due entità distinte: Da una parte i Mistici (detti anche urRu), creature buone e connesse alla natura ma incapaci di approcciarsi al mondo reale. Dall'altra gli Skeksis, esseri totalmente devoti al male e che hanno quasi totalmente inaridito il pianeta per la loro sete di potere (arrivando a cercare di sterminare la razza dei Gelfling per paura che potessero distruggere il loro potere). Infatti una profezia afferma che la divisione dei guardiani avrebbe avuto termine quando un prescelto avrebbe riportato allo stato originale il cristallo.


Kira e Jen
Il successo del film portò alla creazione di diverse opere collegate (libri, fumetti, una recente serie tv). Per anni si penso a un film seguito dell'originale, che però non fu mai realizzato. La riduzione romanzata di Anthony Charles H. Smith segue quasi pedissequamente la storia del film, discostandosi solo per piccoli dettagli, ma comunque si tratta di un lavoro decisamente dignitoso (anche se Smith farà un lavoro decisamente migliore per il successivo Labyrinth). Un dettaglio interessante è che nel romanzo è ancora presente in alcune parti l'uso della lingua Skeksis, che inizialmente doveva essere usata ampiamente nel film ma poi venne scarta perché le proiezioni di prova aveva rivelato che l'uso di sottotitoli distraevano troppo il pubblico.

Mi ha davvero stupito vedere che Urania avesse pubblicato un romanzo decisamente lontano dal suo target (con tanto di foto prese dal set e didascalie per spiegare la scena da cui erano prese), ma probabilmente il successo del film e la brevità del romanzo devono aver aiutato (anche se la collana Urania non è stata esente da capatine nel mondo del fantastico, anche se purtroppo di brevissima durata). 

Gli Skeksis
Un elemento che mi ha colpito molto è la dualità tra urRu e Skeksis, antitetici per natura e principi, eppure completamente legati l'uno a l'altro (tanto che alla morte di uno Skeksis corrisponde la morte di un urRu). Gli Skeksis sono una rappresentazione pura del male, ogni singolo elemento ne rappresenta una sorta di peccato, materialisti puri e incapaci di comprendere effettivamente il bello (nonostante cerchino costantemente di ingentilirsi sovraccaricandosi di accessori). Sono la personificazione del lato mostruoso e distruttivo degli UrSkeks. I Mistici al contrario, sono creature totalmente volte alla ricerca spirituale e distaccamento di ogni desiderio materiale, rappresentano il lato gentile e saggio degli UrSkeks.

Gli urRu
Il tema della morte (e della rinascita) è un dei segmenti portanti del film. Infatti  il protagonista Gelfling, Jen, parte dopo la morte del suo padre putativo urRu per svolgere il proprio compito. Al trapasso è legato anche il diverso approccio usato dalle due razze, infatti i mistici accettano passivamente tale destino convinti che sia solo una fase di passaggio, mentre Skeksis materialisti come sono cercando in tutti i modi di arrestarne il processo (anche se poi hanno anche loro una sorta di distorta processione funebre). Una contrasto dicotomico che si presta a molteplici punti di riflessione (natura contro capitalismo, anima e corpo, il buon selvaggio che nonostante i suoi principi non fa nulla per cambiare le cose ecc.). A mio una interessante riflessione è quella di vedere gli urRu e gli Skeksis in modo similare al principio dello ying e yang, entrambi sono fondamentali e nessuno dei due deve prevalere sull'altro, altrimenti l'equilibrio come nel film si spezza in modo mostruoso ed innaturale.

Una riuscita fiaba Dark, che ci fa riflettere sul ruolo della morte e di come spesso non esista una unica indistinta verità ma solo infinite variazioni di grigio.

12 commenti:

  1. Bellissimo post, ho visto abbastanza volte il film ma non ho mai letto il romanzo, quindi ho apprezzato molto grazie! ;-) Cheers

    RispondiElimina
  2. Wao, non sapevo che fosse uscito un romanzo, ai tempi, e addirittura pubblicato su Urania! :o
    Io devo ancora vedere la nuova serie...

    Moz-

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Oggi ho rivisto il film, la serie tv è la prossima sulla lista.

      Urania non è nuova a queste capatine, purtroppo il suo target è molto selettivo e non ama le variazioni.

      Elimina
  3. Very good �� ben fatto

    RispondiElimina
  4. Ignoravo anche io che ne esistesse il romanzo e perfino che fosse stato tradotto su Urania, è proprio vero che non si finisce mai d'imparare.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. È grazie al mio senso di bibliofilo, che mi fa trovare perle ma allo stesso tempo prosciuga il mio portafoglio, se l'ho trovato seminascosto in una bancarella dell'usato.

      Non è un libro che "ti cambia la vita", ma sicuramente fa la sua bella figura.

      Elimina
  5. Ah grandissima recensione! Di recente ho visto il film che per me è un capolavoro! Ma non sapevo che esistessero dei libri!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Il libro è una semplice riadattamento della sceneggiatura del film, ma è sicuramente interessante vede le scelte che nel film sono state eliminate (tipo la lingua dei Skeksis).

      Elimina
    2. Ciao. Ho trovato la serie TV. Spero che anche tu possa vederla e poi darci il tuo parere.

      Elimina
    3. Sicuro, prima o poi gli darò un'occhiata.

      Elimina