Neil Gaiman è un autore di cui ho letto veramente poco, nonostante mi sia ripromesso più volte di leggere qualcosa di suo (anche se ho paura che la mia colonna di libri da leggere prima o poi mi crollerà addosso per quanto è diventata voluminosa ed alta). Visto che a un mercatino dell'usato ho trovato una copia di Coraline a un solo euro, mi sono detto che comunque ho visto fin troppe volte Indiana Jones e il tempio maledetto per non saper evitare una possibile valanga di libri.
Coraline è una bambina curiosa ed intraprendente, che si è appena trasferita con i genitori in una nuova casa che ha strani vicini e ben 14 porte (o meglio la quattordicesima apre verso un muro di mattoni). La vita scorre monotona e senza particolari eventi, con i genitori che svolgono la loro banale vita e non sembrano prestare molta attenzione alla bambina, che come tutti gli spiriti avventurosi vorrebbe una vita più ricca di eventi. un giorno la bambina scopre che la quattordicesima porta porta verso una strana casa dove vive l'altra mamma, un essere simile alla sua vera mamma ma con bottoni al posto degli occhi. Coraline trova lì la famigliola che ha sempre desiderato, premurosa e sempre pronta a giocare, ma non tutto è quello che sembra e il pericolo è sempre in agguato per la bambina.
Il romanzo di Neil Gaiman è una fiaba oscura ma affascinante su del desiderio e su come non sempre quello che sembra buono e a bello si riveli tale, sulla crescita e su come spesso le azioni più banali e semplici in realtà nascondano un profondo affetto in chi le svolge. Coraline è una bambina insofferente della sua vita, cerca una famiglia che sia visivamente più calorosa ed partecipativa nella sua vita. L'incontro con "l'altra madre" però le fa comprendere la bellezza dei piccoli gesti, del loro significato recondito.
Un interessante punto di riflessione sono i bottoni al posto degli occhi. Per me rappresentano l'idea di nascondere la verità delle cose, rendersi ciechi di fronte a una realtà che non ci piace o che non vogliamo comprendere. Il desiderio dell'altra madre è proprio quello di svuotare lentamente la bambina, in modo che perda pian piano la propria essenza e la capacità di vedere i proprio difetti ed apprezzarli, invece di compatirsi. Un altro elemento interessante è il fatto che come dice giustamente Coraline non sempre i desideri vanno realizzati, a volte un desiderio per essere apprezzato deve rimanere tale, il divertimento e la gioa stanno anche in questo genere di cose. Se si potesse ottenere tutto quello che si desidera la vita non avrebbe alcun senso di essere vissuta.
Il confronto con l'oscuro mondo al di là dell'armadio permette alla ragazza di comprendere i propri sbagli, di maturare e usare l'intelligenza e la furbizia di cui è dotata per battere l'altra madre al suo stesso gioco.
L'influenza di Alice nel paese delle meraviglie è decisamente palese, per esempio il ruolo del gatto come guida spirituale è presente in entrambi i libri. Anche la figura della madre potrebbe rappresentare una degna rivisitazione della regina di Cuori di Alice.
In definitiva una bellissima fiaba, con ottimi valori e una trama che sicuramente farebbe piacere ad ogni bambino. I disegni sono veramente molto belli. In definitiva un ottimo libro da leggere, probabilmente da bambini da molto più soddisfazione ma anche da adulti c'è sicuramente qualcosa da imparare.
Sarà un libro per bambini ma l'idea che ti vengano attaccati dei bottoni agli occhi, inquieta e non poco.
RispondiEliminaIo adoro tutto di Gaiman, quindi con me si gioca facile.
Sono d'accordo, poi l'idea si presta troppo a molte interessanti riflessioni sull'argomento.
EliminaLo vedo benissimo, Gaiman merita assai.
A me questo libro ha terrorizzato sin dalla prima riga. Bottoni o non bottoni, la sola idea di una porta in casa che si apra su una specie di mondo parallelo, dove vive una seconda mamma, mi inquieta (anche se devo ammettere che l'idea di trovare una porta nascosta tra le mura domestiche un po' mi solletica)
RispondiEliminaIn effetti l'idea è decisamente inquietante però allo stesso tempo mi affascina moltissimo. Sicuramente è una metafora sulla crescita veramente riuscita.
EliminaL'idea della porta nascosta è veramente accattivante.
Per me l'essere influenzati da "Alice nel Paese delle meraviglie" è un pregio da tenere conto. Sono d'accordo, non ho potuto iniziare in miglior modo.
RispondiEliminaHo apprezzato e visto diverse volte il film in stop-motion di Henry Selick ma non ho mai letto il libro, devo rimediare.
RispondiEliminaDa quello che letto in giro ci sono lievi differenze tra romanzo e film. Magari potrebbe essere lo spunto per ridare una visione al film dopo aver letto il romanzo.
EliminaGaiman l'ho apprezzato già su altre cose, chissà, magari potrebbe piacermi anche qui.
RispondiEliminaMa la storia la conosco...
Moz-
Magari potrebbe sorprenderti... se non provi non lo saprai mai.
EliminaQuanto amo Neil Gaiman, l'ho scoperto grazie ai fumetti di "Sandman" e poi mi sono allargato alla narrativa, a questo proposito consiglierei anche la lettura di "Nessun Dove".
RispondiEliminaMe lo segno, grazie per la dritta.
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