mercoledì 4 settembre 2019

CITY HUNTER: PRIVATE EYES - Recensione -


"Invincibile, odiato dai criminali, amato dalle loro vittime... è City Hunter!" 

Non credo ci sia miglior modo di iniziare questa recensione se non citando il mitico spot che compariva su Italia 7 prima della messa in onda di ogni puntata dello show e che praticamente era il sunto perfetto sul personaggio.

Assieme a Jigen è il pistolero per eccellenza
Ryo Saeba (ma che nel nostro strambo venne ribattezzato nelle prime due serie con l'originalissimo nome di Hunter) è uno di quegli eroi che avrà sempre un piccolo spazio tutto suo nel mio cuore; un abile pistolero, un combattente serio e preparato (uno dei miei punti preferiti dello show era proprio quando Ryo riusciva grazie ai suoi sensi super allenati ad avvertire la presenza dei nemici pochi secondi prima delle loro mosse) ma a cui faceva da contraltare una mania esagerata ed incontrollabile per il gentil sesso, mai volgare ma sempre estremamente comica, grazie anche alle famose martellate/trappole della sua assistente Kaori Makimura (da noi Kreta Mancinelli) pronta a punirlo per ogni tentata sortita verso le sua protetta del momento (una delle regole fondamentali dello Show era che Ryo accettava solo casi in cui fossero coinvolte bellissime ragazze). Altra particolarità era il fatto che l'unico modo per contattarlo è quello di scrivere XYZ nella stazione di Shinjuku.

Lo Stallone di Shinjuku è tornato in azione!
La trama del film vede Il detective Ryo Saeba e la collega Kaori alle prese con la bella modella Ai Shindo, che si trova in pericolo per le minacce da parte di alcuni criminali. Quello che sembra un caso come un altro nasconde in realtà una complotto che punta a scatenare un evento terroristico nella città di Tokyo.


All'annuncio di questo film era su di giri, sopratutto perché questo film avrebbe festeggiato i trent'anni dell'uscita della prima serie. Il film è diretto da Kenji Kodama (che aveva già diretto le prime due serie) ed è arrivato al cinema in Italia il 2, 3 e 4 settembre grazie a Dynit/ Nexo Digital. Sopratutto ero curioso di vedere se il traghettamento del cartone dagli anni 80 a nostri tempi moderni avrebbe funzionato. Il risultato alla fine è nì.

Si alzi la bandiera!
Parliamoci chiaro rivedere Ryo e compagnia dopo tanti anni è stato veramente piacevole, il film intrattiene e diverte, soprattutto le scene d'azione sono veramente spettacolari e ricche di momenti al cardiopalma (nonostante un cattivo decisamente da dimenticare). La parte comica funziona discretamente, sopratutto grazie a un doppiaggio italiano che per una volta rende perfettamente lo spirito del "Mokkori" (tradotto magistralmente in "alzabandiera", mentre i favori di Saeko in "botte"), anche se bisogna ammettere che si tratta di un umorismo che risente un po' dell'essere ormai della vecchia guardia (anche se il sottoscritto e il pubblico in sala hanno gradito moltissimo).

La bella Ai
Peccato che la trama in generale si riveli banale e dal forte sentore di già visto, lasciando che la narrazione finisca spesso in binari già collaudati in tanti episodi della serie. Non parliamo poi della fantastica presenza delle tre sorelle occhi di gatto, che a parte fare qualche scenetta comica/sexy e far partire la loro sigla originale non hanno nessun scopo nella trama (l'unico elemento da segnalare è un character design decisamente diverso rispetto alla serie classica, forse anche per evitare le ovvie somiglianze tra i vari protagonisti delle sue serie). Anche il discorso "traghettamento", funziona a tratti e come accade spesso anche in Lupin III ci sono momenti in cui si assiste a un forte stridio tra: i personaggi, loro motivazioni classiche e il contesto moderno in cui si muovono.

Cosa sarebbe City Hunter senza il martellone?
Molto meglio sul versante delle relazioni dei personaggi, sicuramente la parte migliore del film, principalmente grazie al rapporto romantico tra Kaori e Ryo decisamente ben gestito (anche se tirato troppo per le lunghe). Buono anche il rapporto cavalleresco tra il pistolero e Ai (con una morale di fondo che coinvolge la modella da non disprezzare). Ogni membro del cast ha il suo spazio per brillare, sopratutto Umibozu sprizza simpatia come non mai. Belli anche i vari cameo presenti nel film, tra i tanti in una scena finale si intravede per un breve istante nella bacheca di Shinjuku anche il simbolo stilizzato di Lupin (con profonda gioia del sottoscritto). Molto piacevole l'uso durante la pellicola di numerosi accenni alle bellissime musiche anni 80 della serie classica come: "Sara", "Footsteps", "Get Wild", "Ai yo kienaide" ecc. Bisogna ammettere che il personaggio che esce meglio dal film è Kaori Makimura, qui decisamente più intraprendete e femminile del solito.

Umibozu!!!
Molti belli anche i post credit finali, che riprendono i momenti più importanti delle varie serie del pistolero. I doppiatori italiani nel film di Ryo e Kaori sono quelli della prima serie, e devo dire di essere piacevolmente rimasto colpito da quanto siano stati capaci di fare un lavoro veramente egregio (sembra quasi che abbiano doppiato ieri l'ultima puntata del cartone). 

Da dimenticare la scena post credit by Dynit, che io inizialmente pensavo fosse l'annuncio della acquisizione della versione Live action francese di City Hunter, ma che invece si rivela una mossa decisamente pessima. Infatti il super sorpresone finale non è altro che... la sigla Get Wild cantata da Stefano Bersola (bisogna dire che il trailer ci aveva avvisati), che per quanto sia un bravissimo artista canta una sigla non adatta la suo timbro e adattata in modo veramente pessimo. Decisamente da evitare. 

Della gatte che non graffiano

In definitiva un film che fa il suo lavoro e che non farà rimpiangere la visione al fan, ma che non osa nulla di originale o di moderno. Un gradito ritorno di Ryo e soci, anche se si poteva fare qualcosa di meglio.

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11 commenti:

  1. Oddio il Bersola sono riusciti ad infilarcelo in qualche modo, come chiudere in bellezza, complimenti Dynit XD

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    1. È stato una strano mix di aspettative e trash assurdo. Io mi aspettavo un saluto da parte dell'autore o qualche chicca sulla realizzazione... ma mai non un video girella a metà tra una sigla di Giorgio Vanni e un testo adattato male da un qualche youtuber per farci una cover (per non dire peggio).

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  2. Penso che non sia stato semplice fare un adattamento nei tempi moderni di un opera degli anni 80. Ci sono riusciti bene il film vale la pena il prezzo del biglietto. City Hunter è City Hunter il film rende omaggio alla serie televisiva trasmessa. Sarebbe fantastico vedere una serie ambienta ai giorni nostri. Questa è una delle opere senza tempo perché è una concezione semplice che ti fa appassionare dalla prima puntata, City Hunter non delude. XYX ci puoi fare affidamento perché è l'unico che sa come risolvere il problema. XD

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    1. Sono d'accordo in generale è stato un buon adattamento. Avrei preferito una trama che si discostasse un po' di più dal classico canovaccio da City Hunter e con una trama un po' più brillante... ma poteva andare molto peggio.

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  3. Bella recensione Silver, complimenti.
    P.s. Quando compaiono la banda di occhi di gatto nel film, dimmi solo i minuti XD.

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    1. Grazie.

      Il minuto preciso non lo so, però compaiono nella parte finale del film. Comunque il momento clou della loro presenza era già comparso nel trailer.

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    2. Grazie mille Silver.
      Secondo te faranno un film animato sulla banda occhi di gatto?

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    3. Bella domanda caro Anonimo. Per me un eventuale progetto dipenderà da quanto successo avrà questo film in Giappone.

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    4. Quindi in verità,mai.
      Forse in futuro.

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  4. Bellissima la citazione iniziale dello spot di Italia 7!
    Gli adattamenti di mokkori e dei favori non mi piacciono per niente!
    Come ti ho già scritto per i post su Lupin, non mi piace quando vecchi cartoni vengono contestualizzati ai giorni nostri. Vedere gli smartphone in City Hunter, grazie ma no grazie!
    Basandomi solo sul trailer, non concordo sul doppiaggio. Almeno quello di Ryo mi sembrava un'altra persona, è cambiato troppo.
    Comunque non ho mai amato questi film/special/OAV perché pare si inseriscano in mezzo alla serie e non dopo ciò che ci era stato nel finale, almeno del manga. Motivo per cui non ho 'sta gran voglia di guardare 'sto film. E poi, nonostante sia riasaputo che Angel Heart si colloca in un altro "universo", per me Kaori ormai è morta! E Ryo è invecchiato.
    Concordo su Get Wild cantata in italiano... se la potevano evitare!

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    1. Grazie, era una citazione obbligatoria (praticamente per me per anni è stata la "sigla" italiana del cartone).

      Per me nì, o meglio se il contesto moderno ha un ruolo interessante nella storia va benissimo; ma come dici tu se semplicemente serve per mettere in mano lo smartphone al protagonista si può evitare.

      Per me il film ci sta, poi cartoni come Lupin e Ryo (anche in questo caso il manga aveva una trama più complessa) essendo molto episodici come struttura non risento molto di film e special. Io poi gli ho sempre visti come una occasione per vedere il personaggi in nuovi contesti.

      Non capisco come Dynit sia arrivata a pensare che fosse una buona idea. Il peggiore special di sempre.

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