mercoledì 13 febbraio 2019

Michele e l'aliante scomparso di Maurizio Cometto - Recensione -


Nel misterioso paesino di Vallascosa i papà portano i loro figli maschi a fare una passeggiata alla spianata del Contrario per sancire l'abbandono dell'infanzia (la cosiddetta "muta" ), ma quando scendono dalla valle qualcosa in loro si è perso per sempre, tanto da sembrare dei freddi automi. Michele è un ragazzino come tanti nel paesello, con il sogno di comprare finalmente un magnifico aliante che ha adocchiato da molto nella vetrina del ferramenta, ma il destino del passaggio all'età adulta sembra che stia per abbattersi anche su di lui. Forse solo grazie all'aiuto della vecchia signora Lena il ragazzo riuscirà a trovare il modo per salvare se stesso e a spezzare la maledizione che da anni colpisce la città.

Come si può facilmente intendere il tema principale del romanzo di Cometto è il passaggio dall'infanzia all'adolescenza, con tutti i dubbi e le paure che un tale passaggio comportano. Simbolo di questo passaggio è l'aliante di Michele, che durante i lanci scompare nel nulla seguito da un possente grido di una poiana. Sarà infatti proprio la ricerca dello scomparso aliante ad introdurre gli elementi fantastici della trama, che devo dire funzionano egregiamente per l'economia del romanzo, introducendo un mondo misterioso dove finalmente Michele troverà le risposte che cerca.

Altro elemento centrale del romanzo è il tema della "muta", sviluppato come un troncamento tra l'io bambino e l'io adulto, visto però in un ottica forzata e traumatica, tanto che chi subisce il passaggio torna completamente svuotato del proprio passato e con il cuore freddo come il ghiaccio (chi subisce la "muta" nella maggior parte dei casi, nonostante le grandi promesse dei genitori che si prestano a tale pratica, non ha mai una vita felice). A fare da contraltare c'è Michele, che con il suo percorso si troverà a prendere decisioni difficili e pericolose, spesso per il bene di tutti piuttosto che il proprio, che lo porterà spiritualmente a diventare quell'adulto buono ed affidabile che non si riesce a trovare negli adulti del paese che hanno subito il passaggio.

Molto interessante il fatto che nell'altro mondo finiscano gli elementi buoni e la fantasia degli uomini del paese, che rimangono infatti allo stato di bambini in perenne fuga da oscuri essere in una sorta di versione alternativa del paese, visti come inutili pesi per lo sviluppo nel mondo lavorativo (che un po' mi ha ricordato i Signori Grigi del romanzo Momo di Ende).

I personaggi principali hanno una craterizzazione sufficiente per la storia, sopratutto Michele e la signora Lena.

Nonostante l'atmosfera da racconti di formazione per ragazzi, il romanzo può essere apprezzato anche dagli adulti (che possono notare le note più profonde della storia), anzi credo che una lettura condivisa con un ragazzo la storia dia il meglio di se. Molto interessante l'utilizzo nel romanzo di termini dialettali piemontesi, sopratutto nell'altro mondo, che danno più colore e atmosfera alla storia ma che rendono decisamente più difficoltosa la lettura per chi non è di quelle parti.

Leggermente fastidioso il fatto che non venga detto da nessuna parte che questo romanzo è il solo primo volume di una trilogia.

In definitiva Michele e l'aliante scomparso è un buon romanzo di formazione che mi ha piacevolmente sorpreso. Peccato che il finale rovini leggermente lo sviluppo della storia.

12 commenti:

  1. Cometto ha uno stile che conquista facilmente i lettori. Da quello che so comunque è che dovrebbe essere previsto un sequel.

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    1. Verissimo, ha uno stile molto piacevole da leggere. Vedremo cosa svilupperà per il secondo volume.

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  2. Ma le illustrazioni sono prese dal libro?
    Sono stupende!

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    1. No, sono una mia scelta per dare al lettore un idea più chiara del romanzo.

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  3. Questa metafora della "muta" mi piace molto. I miei alunni sono in un'età particolare. Nel passaggio dalla prima alla seconda media fanno proprio quella muta. A volte è impressionante come cambino fisicamente e nel carattere.
    Vedo molto in giro questo libro, a prima vista la copertina mi ricorda Il Piccolo Principe, pensa un po'.

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    1. È stato infatti elemento che mi ha spinto a comprare questo romanzo. Non hai tutti i torti i temi sono molto simili, se l'opera di Antoine de Saint-Exupéry rimane per me insuperabile.

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  4. Bella l'analogia della muta e interessante l'inserimento del fantastico nel passaggio all'età adulta.
    Ci vedrei un bel videogioco indie.
    Peccato per il finale, magari si rifa coi prossimi due libri.

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    1. Il tema della crescita è inserito davvero bene.

      Sul gioco io direi qualcosa alla Monkey Island o Life is strange.

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  5. Bellissima sorpresa questa recensione, precisa e dettagliata, grazie di cuore! Il seguito esiste già, ma deve ancora trovare casa per la pubblicazione. Spero succeda presto, così da soddisfare le curiosità dei lettori. Un saluto! Maurizio Cometto

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    1. È un grandissimo onore per il sottoscritto averti nel mio blog.

      Ti ringrazio per le tue parole. Non vedo di leggere il prossimo volume!

      Arrivederci al prossima recensione ;) !

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  6. Ciao a tutti, per chi non lo sapesse, questo romanzo è stato appena ripubblicato da Delos Books nella collana "Odissea Fantasy", e martedì uscirà il seguito "La città delle anime". Nel corso dell'anno è prevista la pubblicazione di tutto il ciclo che comprende in totale cinque romanzi. Grazie ancora per l'attenzione. Maurizio

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