Titolo originale: Mickey's Christmas Carol
Paese di produzione: Stati Uniti d'America
Anno: 1983
Durata: 26 min
Genere: Animazione, Fantastico, Drammatico, Avventura
Regia: Burny Mattinson
Soggetto: Charles Dickens
Il canto di natale di Topolino è a mio giudizio il prodotto televisivo da guardare sotto natale (altro che il sopravalutato "Una poltrona per due"). Infondo qualsiasi prodotto che porti il nome dell'opera di Dickens e che rispetti almeno un pochino lo spirito è degna di visione, anche se bisogna dire che la Disney è stata bravissima a comprimere la storia in soli trenta minuti senza sacrificare nulla della storia originale.
Sciocco dettaglio personale. Fino a qualche tempo fa era sicuro al 100% che questi due fossero una citazione a Sherlock Holmes e al suo fido assistente Watson |
I primi anni 80 rappresentano uno dei punti più alti della produzione disneyana, sopratutto per quanto riguarda l'animazione tradizionale, che qui raggiunge vette qualitative veramente eccezionali (Sopratutto per la presenza sia di vecchie che delle nuove generazioni di animatori, con i primi che imbrigliano con loro sapienza la voglia e le capacità dei nuovi venuti). Questo corto rappresenta anche un gradito ritorno in scena del formato dei corti del topo, che erano rimasti fermi al 1953, dopo che la tv e la comparsa di altri carismatici personaggi avevano messo in ombra la figura di Topolino, facendo cessare la produzione dei corti e dirottato le risorse verso i nuovi formati televisivi e cinematografici, tranne qualche breve sortita ogni tanto per prodotti particolari e originali.
L'idea di creare un corto sulla base della storia di Charles Dickens venne da un disco del 1974, dove Topolino e soci in una sorta di fiaba sonora impersonavano i personaggi della storia. Idea non così campata in aria se si considera che zio Paperone fu ricalcato proprio dal protagonista della storia, infatti in originale il personaggio si chiama proprio Scrooge McDuck, riprendendone anche il carattere che poi verrà nel corso del tempo addolcito subendo la stessa sorte del protagonista della storia di Dickens.
La scena più "umana" e toccante del corto |
Lo special si dimostra un piccolo capolavoro, non solo grazie agli splendidi fondali che ricreano con precisione sia l'atmosfera natalizia ma anche il periodo storico della storia, ma anche per aver ricreato con cura la parabola evolutiva del personaggio di Scrooge, che passa grazie all'intervento dei tre fantasmi da un acido cinismo dovuto al materialismo a una più positiva visione del mondo e alla salvezza della propria anima (un po' come tutti noi che che diventiamo cinici dopo aver visto gli addobbi natalizi a novembre per poi tornare nello spirito natalizio qualche giorno prima di natale).
Uno special che non si tira indietro anche davanti a scene decisamente crude ma allo stesso tempo molto belle e ben realizzate, basti pensare alla scena dove Cratchit/Topolino piange la perdita del proprio figlio, in una scena così sincera e toccante che se non vi siete commossi vuol dire che la vostra catena è ormai così pesante da schiacciare il vostro miserabile cuore (Ovviamente scherzo... forse). Anche sul lato dei personaggi si assiste a scelte sulla carta molto discutibili, lasciando perdere personaggi quasi nati per la parte come zio Paperone e Paperino, ma l'idea di vedere Pippo impersonare Jacob Marley, allegro e dolce personaggio che in vita si divertiva a sfruttare le vedove e truffare i poveri, sarebbe forse decisamente eccessiva e invece si dimostra una scelta azzeccata da parte degli sceneggiatori. Infatti i caracter disney anche quando impersonano le vesti dei personaggi continuano a rispettare la propria mimica ed espressività vocale (Paperino per esempio continua ad esprimersi con il suo peculiare stile e Pippo continua ad essere il solito pasticcione e maldestro personaggio) .
Anche il comparto sonoro è veramente sopraffino, sopratutto per la canzone "Oh What a Merry Christmas Day" che si dimostra dolcissima e malinconica allo stesso tempo. Sopratutto grazie ai disegni che scorrono durante la canzone che strizzano molto l'occhio alla vecchie illustrazioni del romanzo di Dickens.
Il canto di Natale di Topolino è uno dei punti alti della produzione Disney e una delle migliori trasposizioni del romanzo di Dickens. un classico intramontabile da vedere a ogni vigilia di natale, sopratutto per ricordarci che il vero spirito del natale è quello di stare insieme alle persone che amiamo e donare al prossimo un poco del nostro affetto.
Infine voglio augurare a tutti i lettori e blogger che mi seguono buone feste e un felice anno nuovo.
Credo di averlo visto, molti anni fa, coi miei cugini attorno al televisore.
RispondiEliminaÈ per me un ricordo lontanissimo, quindi non mi vengono in mente i dettagli ma mi piacque molto.
Questo piccolo romanzo di Dickens è da sempre nel mio cuore. Credo che prima o poi lo porterò in palcoscenico.
Buon anno!
Io invece lo riguardo ben volentieri a natale, sopratutto quando non riesco a trovare il tempo per rileggere la storia di Dickens.
EliminaPrima o poi mi piacerebbe venire a vedere un tuo spettacolo, ho una forte curiosità di vedere dal vivo le tue grandi capacità.