martedì 1 dicembre 2020

The Mandalorian – S02E05 – Chapter 13 – The Jedi - Recensione by Alvaro V. H.

 

 

Una delle cose che mi piacciono di più del primo Monkey Island è la possibilità all'interno dello Scumm bar di parlare con un pirata dall'aria "molto sveglia", che ad ogni nostra domanda, ci risponderà sempre con un laconico "Aye". Se però a questo filibustiere gli chiederemo di parlarci di Loom (la targhetta sulla sua giacca infatti dice "Ask me about Loom"), la sua faccia si illuminerà e con una parlantina degna di Stan ci illustrerà le meraviglie dell'ultimo gioco della LucasArts (una riuscita parodia all'interno del gioco della sfacciate pubblicità dei videogiochi o dei prodotti commerciali in generale). Visto che anch'io un tempo sono stato un giovane con semplice desiderio di diventare un pirata (o meglio "Un temibile pirata") ho deciso di istituire questa piccola rubrica, "Dunque, parlami di...", per dare la possibilità a piccoli recensori di dire la loro su vari argomenti (ovviamente non sono stato pagato con sonati pezzi da otto per questa recensione, ne tanto meno ho rifilato l'unica e autentica mappa per il tesoro di Monkey Island come forma di pagamento... forse).

Episodio chiave della nuova stagione e del progetto seriale di Jon Favreau e Dave Filoni (qui regista), ci troviamo non di fronte ad un capolavoro, ma alla cosa più vicina all’idea ed alla visione di George Lucas, e si, a quello che i fan storici della Saga per eccellenza,vogliono vedere in un prodotto del genere.

MADONNA TANO!!!

Partiamo dall’introduzione,e che introduzione!

L’arrivo in live action di uno dei personaggi più amati del nuovo corso di Star Wars,ed eredità di quel capolavoro di serie animata chiamato The Clone Wars: Ahsoka Tano, allieva padawan di Anakin Skywalker,qui con le fattezze ed il carisma di Rosario Dawson,che buca lo schermo ad ogni inquadratura, e che, personalmente, mi ha perfino dato un brivido “erotico” nel vederla trasportata finalmente in un contesto reale, lontano dalla grafica CGI della serie animate e dagli altri media come fumetti, libri etc.
LO CHIAMAVANO BABY YODA

Per quel che riguarda la trama, l’ambientazione, i personaggi comprimari, e Baby Yoda, che adesso non possiamo più chiamare Baby Yoda o The Child, ma rimarrà sempre legato a questo nomignolo affettuoso tra i fan, Filoni imbastisce la classica storia di frontiera, come già visto in alcune puntate precedenti, con le solite mega strizzate d’occhio ed easter egg degli elementi  più nascosti della Saga e citazioni messe al momento giusto, ad esempio, qui si vede a passeggio uno dei droidi torturatori del Ritorno Dello Jedi, e c’è una frase pronunciata proprio da Ahsoka che mi ha dato brividi d’emozione, solo per dirne alcuni, e, rispetto alle paraculate allucinanti di JJ Abrams & co. Qui si respira un atmosfera familiare ma molto più rarefatta e cupa, con elementi  visivi che, oltre che Star Wars, ricordano molto Game Of Thrones (gli schiavi messi ai pali e l’arrivo di Mando alle porte della Cittadella), Il Signore Degli Anelli. Nel bosco dove vediamo Ahsoka testare la Forza del nostro ormai ex-Baby Yoda, mi sarei aspettato un Gandalf da un momento all’altro, anzi , proprio lei mi è parsa una specie di Gandalf in certi momenti, il cinema moderno di Tarantino, in uno dei combattimenti finali (altro che quella sboronata di The Last Jedi) che è un gran bella sfida silenziosa fatta di sguardi ed espressioni tese, e si ,anche il primo James Cameron, con l’inserimento nel cast del granitico Michael Biehn, il Kyle Reese di Terminator ,oltre che gli immancabili omaggi al cinema orientale, cosa a cui anche il buon Lucas è stato sempre legato.


COME SI PONE QUINDI RISPETTO AI SEQUEL, CHE HO DECISO DI “BUTTARE”?

Se nei sequel, che io considero da sempre dei prodotti “slegati” dall’Esalogia principale, e non una chiusura di Saga, che per me si è chiusa degnamente con Il Ritorno dello Jedi, si notano molte pecche, tantissime cose prima messe e lasciate lì non spiegate, se non successivamente in altri prodotti mediatici, molte cose fatte di fretta, come in The Rise of Skywalker, ed il  voler mettere per forza delle pezze agli errori precedenti, come il passare dal “let the past die” di Rian Johnson al “fammici mettere sta pezza a sta cosa che non ci è piaciuta” di JJ Abrams. Con tanta, tantissima confusione, qui invece si vede un percorso ben preciso che, si , probabilmente andrà a confluire negli eventi della Trilogia Sequel (vedi già gli esperimenti imperiali su Nevarro), ma c’è una scelta stilistica che è un gran bel “siamo a casa” per i vecchi fan della storica trilogia classica, non privo delle strizzatone d’occhio alle nuove generazioni, e si denota un gran rispetto sia per il materiale di origine, recuperando degnamente elementi scartati dal nuovo Canone oppure scovati in chissà quali archivi della Lucasfilm, che per le aspettative dei fan, invece di prendere personaggi storici e momenti storici della Saga e giocarci abbastanza alla rinfusa, vuoi per obbligo, mi riferisco alla triste, sia nella vita vera che sullo schermo, dipartita di Carrie Fisher, che per motivi di trama (la morte di Han Solo e di Luke Skywalker).

In più,l’inserimento di un cast compatto e di guest star di un certo livello,denotano una professionalità e credibilità dietro ogni singolo momento di questo grande progetto. 

 


CONSIDERAZIONI FINALI

Rispetto alla prima stagione, che è stato un banco di prova, qui si alza molto di più il tiro, si vede che stavolta la Disney e la Lucasfilm hanno dato fiducia e carta bianca ai creatori della serie di sperimentare nuove storie e nuove situazioni, in un progetto fatto davvero col cuore e la passione di un vero fan ed esperto come Dave Filoni, degno erede spirituale di Lucas e della sua idea di Galassia Lontana Lontana.
Concludo dicendo che con questa seconda stagione, sono state gettate delle basi enormi per un futuro in cui ci si giocherà il tutto per tutto nel destino della Galassia e della Saga, nonostante già si sappia il punto di arrivo, se è davvero quello dei Sequel, ed i fan non possono che continuare a fantasticare con teorie e storie, anche perché verranno coinvolti personaggi e nomi di un certo spessore nella continuità della Saga, come quel gran personaggio ben noto ai fedeli della Saga, ovvero il Grand’Ammiraglio Thrawn, ed i Dark Trooper di Moff Gideon, sperando non risultino essere inutili come i Trooper rossi di TROS. In più, ci sono moltissimi spunti per un futuro del franchise con release seriali ed eventuali spin-off, con l’inserimento di personaggi chiave messi lì non a caso, e sapete bene a chi mi riferisco. “It’s not good to me dead”.


HO PARLATO.

Recensione scritta da Alvaro V. H.

7 commenti:

  1. Con "Monkey Island" dritto al cuore, grandissimo episodio con dosi abbondanti di Kurosawa dentro, ora anche i fan oltranzisti di Guerre Stellari, quelli che si ostinano ad ignorare tutto l'universo espanso, si sono riscoperti esperti di "Clone Wars", serie che fino a ieri ignoravano ;-) Cheers

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    1. Verissimo, i fan duri e puri di qualcosa sono spesso quelli più refrattari alle novità (e poi quando qualcosa diventa popolare "l'avevano già previsto/considerato").

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  2. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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    1. Grazie per il commento.

      Per il tuo post appena possibile lo vado a vedere ma ti avviso che non sono un fan di Tolkien quindi il mio giudizio sarà abbastanza limitato.

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    2. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  3. Questo lo leggerò quando avrò finito di vedere la serie. Sono alla sesta puntata della prima stagione!

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    1. Fai benissimo. Ti aspetto quando ti sarei messa in pari.

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