sabato 11 gennaio 2020

Il piccolo popolo all'aria aperta (Saga del Piccolo Popolo n° 2) di Terry Pratchett - Recensione -


Dopo le rocambolesche avventure accadute nel primo libro gli niomi dell'emporio devono affrontare un nuovo e grande nemico... il mondo esterno, con tutti i suoi guai come: il freddo e la neve, il cibo da coltivare (e che non esce come dovrebbe da barattoli e scatole), ma sopratutto abituarsi al fatto che il mondo sia immenso e pieno di cose sconosciute. Ovviamente le nuove generazioni (sopratutto quelle nate dopo la fuga dai grandi magazzini) si sono abituate alla novità ma le vecchie generazioni sono ancora restie a... tutto il nuovo. E come se non bastasse gli umani stanno per sfrattarli per l'ennesima volta.

Devo essere sincero questo romanzo l'ho trovato meno divertente rispetto a precedente, Terry cerca di mescolare le sue carte allontanando gran parte dei protagonisti del precedente romanzo, una idea che sulla carta si rivela interessante, ma i nuovi protagonisti non hanno lo stesso brio dei precedenti e non aiuta che l'ambientazione della cava non riesce ricreare lo stesse opportunità narrative dei grandi magazzini. Alcuni nuovi personaggi sono interessanti, sopratutto una sorta di Savonarola a misura di niomo che vorrebbe riportare indietro lo spirito di "F.lli Arnold (dal 1905)" e cancellare le novità, peccato che il romanzo sia fin troppo breve per sviluppare questa interessante tematica. 


"Gunder e Angalo l'avevano capito perfettamente. Il guaio stava nel fatto che nessuno dei due era del tutto certo di avere ragione, e quando non si ha certezza di quel che si dice, si grida ancora più forte, come se la prima persona che vogliamo convincere fossimo noi stessi."

Ovviamente come ogni buon libro di Terry Pratchett è ricco di spunti di riflessione e la satira funziona egregiamente (sopratutto quella che tramite gli atteggiamenti degli niomi è rivolta in realtà a noi esseri umani). Sopratutto sono interessanti le riflessioni sul ruolo del comando, del modo in cui si comportano le persone e su come la cultura possa aiutare a superare le situazioni difficili.

"Il guaio di avere una mente aperta, naturalmente, è che gli altri insistono per riempirla con le loro idee."
Quel noioso e ben vestito di un Terry Pratchett

Nel libro è presente anche la tematica delle pari opportunità tra i sessi, che funziona anche se non benissimo come nel ciclo di Tiffany (però è rivolto a un pubblico più grande rispetto a questa serie).

Alcuni personaggi funzionano meglio di altri, sopratutto quelli femminili hanno un marcia in più (sopratutto Nonna Morkie, che con i suoi commenti riesce sempre in modi spassosi ad aggravare la situazione generale). Il vero protagonista del libro è Fiat Allis, ma lascerò a voi scoprire il perché. 

Interessante anche il fatto che la conclusione di questo romanzo sia una sorta di conclusione/anticipazione degli eventi del terzo libro.

In definitiva non bello quanto il primo libro, ma non mancano gli spunti di riflessione e di analisi da cui prendere spunto. Poi alcuni personaggi regalano perle di umorismo irresistibili.

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