domenica 24 ottobre 2021

Le avventure di Lupin Ep 01. Trappola su quattro ruote - Lupin contro tutti (in originale "Lupin sta bruciando...?") - Recensione -


Sceneggiatura: Tadaaki Yamazaki
Regia: Massaki Osumi
Storyboard: Kazumi Takahashi
Trasmesso in Giappone il 24 ottobre 1971

Il 24 ottobre 1971, alle 19:30, viene trasmesso per la prima volta il primo episodio della serie in giacca verde di Lupin III. Una serie sfortunatissima, che in pieno golden time raccoglie un misero 6.5 di share (oggi sarebbe oro ma all'epoca una serie animata in quella fascia raccoglieva di solito il 20%), ma con elementi che nelle successive repliche ne avrebbe decretato il successo (prima in Giappone e poi nel mondo). Una serie che faceva di una sceneggiatura ben scritta; ricca di avventura e inseguimenti, belle donne, colpi e fughe rocambolesche e entusiasmanti i suoi punti di forza. Una animazione veramente di alto livello, con una cura maniacale per auto e pistole (la prima del suo genere). Addirittura nei primi 7 episodi diretti da Maasaki Osumi, prima del suo licenziamo per il suo ostracismo nelle soddisfare le richieste dei produttori e sponsor di alleggerire i toni della serie, hanno un tono molto cupo e adulto. Addirittura fedeli alle atmosfere adulte del manga di Monkey Punch. Con un Lupin che non si fa problemi ad uccidere, cinico, menefreghista delle regole morali ma soprattutto con un marcato erotismo tra le pagine delle storie. Quindi quale miglior modo di festeggiare l'anniversario del cinquantesimo anno della serie in giacca verde, se non commentando il primo mitico episodio? In cui Lupin non ruba nulla... Ma sarà vero? Alla fine del post l'ardua sentenza. 

Il titolo giapponese fa riferimento alla famosa frase attribuita a Adolf Hitler, che alla notizia dell'arrivo degli alleati nella capitale francese, chiese ai suoi officiali se il suo ordine di raderla al suolo fosse stato eseguito "Parigi brucia... ?"

Metà James Bond Metà Arsenio Lupin, da cinquant'anni sinonimo di epicità
La trama vede Lupin III partecipare a una corsa automobilistica per inaugurare l'autodromo di Hida. Fujiko spiando le mosse degli Scorpions (anche se il muro dice Scopion) scopre prima di essere catturata che quella che sembra una normale corsa nasconde un micidiale segreto. Infatti Mister X dopo aver legato Fujiko, in una posizione che non lascia molto spazio alla fantasia, non perde tempo e si lancia in un monologo dove spiega che ha intenzione di uccidere il ladro proprio durante la corsa, vantandosi di come la sua organizzazione non abbia badato a spese pur di distruggere l'impero dei Lupin (con il primo doppiaggio che lo pronuncia "Liupen" invece di "Lupen")

Per superare certe curve ci vuole un pilota di prima categoria ;) 
È interessante vedere come Masaaki Ōsumi riesca in questo episodio a riprendere in modo molto elegante lo spirito erotico dell'opera di Monkey Punch, con Mister X che usando una stecca illustra usando come base il corpo di Fujiko i punti "pericolosi" del percorso (ma direi non solo quelli).

Ovviamente Lupin non è un fesso, anche solo perché guida una stupenda Ferrari 312B, e ha già subodorato il piano degli avversari, ma sta per il momento al gioco. Il tutto solo grazie al suo udito che gli ha fatto comprendere dai rumori dei motori e dallo stile di guida dei piloti che sta affrontando delle copie e non delle vere macchine di formula uno. Tutti falsi tranne uno, l'ispettore Zenigata della Metropolitan Police di Tokyo, che in un breve ma ben sceneggiato spezzone ci fa comprendere il profondo legame spirituale che lega da generazioni le famiglie dei due uomini.

Lupin e motori in binomio sempre vincente
Nel frattempo gli Scorpions mettono in moto le loro trappole. Purtroppo credo la costruzione del circuito e delle macchine deve aver esaurito la maggior parte del budget (5 miliardi di yen), costringendo i tecnici a fare di necessità virtù, ripiegando su dei miseri spruzzatori di olio e dei tronchi per tentare di bloccare il percorso al ladro. Lupin invece con un barbatrucco bellissimo frega tutti. Infatti Jigen usando una seconda Ferrari entra al momento giusto per sostituirsi a Lupin, facendo credere a tutti che il ladro gentiluomo sia ancora in gara, quando invece Lupin si dirige all'hotel dove si trova la banda avversaria per organizzare un bello scherzetto. Ovviamente mentre se la ride di gusto.

Fujiko viene, per la gioia di noia maschietti, torturata con una macchina del solletico che anche questa volta dimostra che i giapponesi ne sanno una più del diavolo su come eccittare la mente. A salvare da morte certa l'intero personale del Moige ci pensa Lupin, che sabotato l'impianto idraulico e allagato lo stabile, decide di elettrizzare la giornata degli Scorpions buttando dei fili elettrici nell'acqua.

Fujiko: Certo sarebbe stato più carino da parte tua se fossi arrivato un po' prima.
Lupin: No, io penso che sarei dovuto arrivare un po' più tardi, non ti pare?  

Mi spiace per tutti i fan di Lupin nel mondo ma questo sorriso era stato riservato da Lupin per me dal lontano 1971. 

Questo sì è un finale con il botto.
Lupin risostituisce Jigen e torna in pista. Mentre il ladro gentiluomo finisce la gara partono in sottofondo le note di Afro Lupin 68, con il sottoscritto che non può fare altro che canticchiare "Machine in crime, ya pa pa, Lupin the third!" anche se ormai sarà la settecentesima volta che rivedo questa puntata. Ovviamente Arsenio Lupin vince la gara, ma dopo la consegna del premio dinamitardo (che poi viene rispedito prontamente al mittente), parte una fuga scoppiettante. Complice il fatto che il ladro gentiluomo durante la gara aveva fissato degli esplosivi alle macchine avversarie. Scoppia il finimondo e l'autodromo scompare tra le fiamme mentre Mister X si augura che anche Lupin stia bruciando (a questo si riferisce il titolo giapponese).

Lupin si sente al sicuro se non fosse che il vecchio Zenigata ha un informatore pronto a incastrare il ladro in cambio della distruzione del suo mandato di cattura. Un traditore che si rivela essere Fujiko, in quello sarà solo il primo di tanti voltagabbana dalla ladra.

Zenigata: La Libertà è il bene più prezioso dell'uomo, ma per te Lupin la libertà è finita. 

Purtroppo per Fujiko, Lupin non è ancora quello mollaccione della seconda serie e da pan per focaccia alla provocazione della ladra, con il povero ispettore che si trascina inconsapevole una macchina distrutta.

Il doppiaggio italiano storico in questo episodio fa il suo onesto lavoro di adattamento. Certo ogni tanto con i sottotitoli del Blu-ray è possibile notare qualche piccola leggerezza o semplificazione nella traduzione ma onestamente in generale mi sembra un ottimo lavoro. Forse il problema più grosso è la cronica mancanza di doppiatori, male comune dei doppiaggi dell'epoca, che vede tre o quattro doppiatori fare le voci di tutti i personaggi della puntata.

Ovviamente il campione non poteva che essere lui

Il numero 4 della macchina di Lupin non è messo a caso. Infatti il numero quattro è un elemento molto sfortunato in Giappone (e nei paesi asiatici in generale), infatti la pronuncia di tale numero (shi) ha un suono identico alla parola morte.

E qui arriviamo alla risposta al quesito posto all'inizio del post: Lupin ha rubato qualcosa in questa puntata? Apparentemente no. Non lo vediamo portare via soldi, gioielli o opere d'arte. Possibile che il più grande ladro del mondo sia rimasto con le tasche vuote? Io non credo. Ci siamo illusi per anni, per sciocca ignoranza ci credevamo invincibili. La verità è che Lupin III in questa puntata ha fatto il colpo più grande di tutti, zitto zitto senza farsi scoprire fino all'ultimo, ha rubato il nostro cuore di fan. Inutile negarlo. Ci ha stregati e adesso non possiamo fare altro che inseguirlo ovunque, e dopo qualche momento esitanti, vogliamo che ci porti su "Planet O". Essere anche noi, anche solo per una notte un suo compagno in arditi colpi e come pegno a "Lupin il mio cuore darò". Perché si sa "di Lupin al mondo uno c’é ne’" e non ne faremmo a cambio con nessuno. Perché alla fine "Io voglio essere un pò come Lupin vincere e perdere un pò come fa lui, tra mille brividi per colpi mitici e teneri rendez-vous" e chi nega mente spudoratamente. E alla fine alla notizia di una nuova avventura urlare "You’ll be Amazing, Amazing, Amazing, Amazing Lupin Forever and ever and ever…". 


E dopo anni alla fine dopo anni capisci che quel sorriso sornione non era rivolto a Fujiko ma a tutti noi che ancora dopo anni, decenni.. ne seguiamo rapiti le gesta. Buon cinquantesimo antiversioni Lupin!

8 commenti:

  1. "Il titolo giapponese fa riferimento alla famosa frase attribuita a Adolf Hitler, che alla notizia dell'arrivo degli alleati nella capitale francese, chiese ai suoi officiali se il suo ordine di raderla al suolo fosse stato eseguito "Parigi brucia... ?""

    Un palese falso storico attribuitogli dalla propaganda, come altre cose... Insomma, roba che sta ai livelli del soldato crocifisso o le mani mozzate ai bambini belgi dai prussiani nella prima guerra mondiale.

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    1. Vero, ma la maggior parte delle frasi attribuite a un personaggio storico sono false o storpiate. Comunque a parte questa frase non si può certo pensare che Hitler meriti elogi per il suo operato.

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  2. E dopo 50 anni siamo ancora qui, a ricordare con piacere una puntata fresca oggi come allora, di cui mi sembra ancora di sentire le voci da quando ero bambina (anche se mi mancano ancora dieci anni per diventare "vecchia" come Lupin).
    Auguri al mio ladro preferito (e ovviamente al suo barbuto compagno u.u)!!

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    1. Vero, Jigen è l'amico/spalla affidabile che tutti noi vorremmo nella vita.

      Come ha detto la Regina d'Inghilterra recentemente, ognuno di noi ha l'età che si sente e non quella anagrafica. Quindi il tempo è solo una misura relativa e come Lupin possiamo essere sempre young and cool.

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  3. Grande celebrazione di una grande opera...

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    1. Grazie mille, per un mito della mia infanzia e di quella di milioni di altri fan, era il minimo.

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  4. Complimenti ottima analisi. Il nostro ladro ci sa proprio fare.

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    1. Sì, calano gli anni sulle spalle ma lui rimane imbattibile. Forse il suo pregio sta nella semplicità di base.

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