Yorick è una rivista fondata nel 1987, dedicata alla letteratura del fantastico, spesso con pezzi di altissimo pregio che sono praticamente introvabili da altre parti. Qualità e cura nel testo che hanno innalzato questa piccola realtà nell'olimpo degli appassionati del fantastico. Alcuni suoi volumi sono oggi ricercati dagli appassionati con lo stesso zelo con cui i protagonisti di Lovecraft si immergono nella ricerca di antichi grimori. Nel suo raggio di azione rientrano scrittori come Robert Howard, H.P. Lovecraft, Emilio Salgari (praticamente il non plus ultra per un tipo come me).
Una delle prove della dura battaglia combattuta dalla Yorick per la nostra salvezza. |
Una delle piacevoli iniziative di cui è promotrice è Cthulhu Invasion, un mondo immaginario (o forse solo uno dei tanti specchi che si affacciano su un realtà alternativa o futura), in cui più di 20 autori, tra le migliori penne del panorama italiano si cimentano nella stesura di racconti collegati da elementi narrativi comuni.
Un universo alternativo dove nonostante i vari segni premonitori i nostri peggiori incubi lovecraftiani si sono realizzati. Infatti Cthulhu, Shub-Niggurath, Dagon, il Re in Giallo e molti altri sono scesi dallo spazio profondo sulla nostra terra. In breve tempo queste entità spaziali hanno distrutto il nostro mondo e portato il caos e la follia. Solo piccoli gruppi di resistenza rimangono a lottare per gli ultimi scampoli di sanità rimasta e per la speranza che un giorno l'umanità possa risorgere libera. A guidarli ci sono personaggi come "Capitan Aosta", "Taxus", "i salgariani del Rajah".
Pubblicare autori italiani? Vuoi scatenare l’apocalisse? |
Vi consiglio di recuperare questi volumetti prima che vadano a ruba, io mi sono divertito molto a leggerli.
Conosco Yorick ed alcuni dei suoi collaboratori, anche del passato. Sulla qualità del loro lavoro niente da dire, anzi i loro lavori sono spettacolari.
RispondiEliminaSono d'accordo, è una piccola e poca conosciuta realtà ma il suo impatto nel mondo del fantastico è indiscutibile. Peccato che molto del loro materiale sia ormai di difficile reperibilità.
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