venerdì 26 aprile 2019

I Medici - Splendore e segreti di una dinastia senza pari di Alexandre Dumas - Recensione -



I medici sono una delle stirpi più illustri e rinomate nel panorama italiano, sicuramente la più importante tra quelle che hanno arricchito il panorama artistico e scientifico italiano. Una dinastia di non illustri origini, visto che la loro ascendenza arriva fino al tredicesimo secolo in una normale famiglia borghese di stampo mercantile. Sempre pronti a grandi imprese riuscirono dome dice lo stesso Dumas a incatenare la città di Firenze prima con catene d'oro (Cosimo il Vecchio), poi d'argento (Lorenzo il magnifico) e alla fine con la nascita del ducato con catene di ferro (Cosimo I).

Tra i tamti loro primati possiamo annoverare ben tre Papi (Leone X, Clemente VII e Leone XI) e due regine di Francia (Caterina e Maria).

Come detto furono grandi mecenati e tra i più fortunati visto che in toscana in quel periodo nacquero o fiorirono i migliori artisti rinascimentali (Leonardo da Vinci, Brunelleschi e Michelangelo per citarne alcuni). Grazie alla loro attività di finanziamento collezionarono una quantità enorme di oggetti preziosi. Alla fine della dinastia il loro ultimo colpo di grandezza fu proprio quello di preservare all'interno del territorio nazionale e bloccarne l'uscita da parte della nuova dinastia regnante facendoli diventare beni indisponibili dello stato.


Una dinastia non essente da grandi ombre, dove l'omicidio di consanguinei era spesso la norma, sopratutto grazie all'uso di veleni e armi affilate (con una abilità decisamente ben maggiore rispetto ai ben più famosi Borgia). Una famiglia con un destino impetuoso come un fiume in piene, e a come ogni piena, a grandi personaggi seguirono come un rigagnolo in secca nel corso del tempo personaggi via via sempre più deboli e opachi fino alla definitiva cessazione della dinastia.

Dominique Fernarnando definisce giustamente il libro di Dumas come: "il libro più intelligente e vivace mai scritto su questa famiglia". Un libro scritto dallo scrittore francese quando ancora non era stato baciato dalla fortuna per i suoi romanzi ma che già denotava le grandi qualità che lo avrebbero portato al successo. Sopratutto grazie a una narrazione molto scorrevole ma storiograficamente accurata, che da meglio di se' negli aspetti più crudi come la congiura dei pazzi o l'omicidio di Alessandro il Moro. Uno stile che riesce a rendere interessante anche i fatti più prettamente accademici, sopratutto grazie a una ottima capacità di sintesi.

Il libro nasce dall'esigenza da parte dello scrittore di fuggire dalla dispendiosa vita che stava conducendo a Parigi (anche se lui affermerà sempre che non tutti i buchi del suo bilancio fossero dipesi dalla sua persona). Troverà ristoro proprio a Firenze dove ottiene il lauto compito di scrivere una serie di testi sulla galleria degli Uffizzi per ben 70.000 franchi.

Un opera che in definitiva si può definire veramente interessante, ancora oggi fresche e avvincenti, che ci fa immergere nei più importanti aspetti di una tra le più potenti famiglie italiane.

4 commenti:

  1. Però! In pratica un'opera commissionata, che sarà una delle sue migliori.
    C'è da dire che gli scrittori d'Oltralpe hanno da sempre ammirato la nostra arte. Forse più degli stessi italiani.

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    1. Vero, molto spesso le necessità economiche spingo gli scrittori a dare il meglio per conquistare i propri lettori.

      Purtroppo è così. Sembra proprio che l'erba del vicino sia sempre più verde anche nell'arte.

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  2. Proprio adesso sto vedendo su RaiStoria un documentario sui Medici, riguardo Dumas c'è da dire che -a differenza di molti suoi conterranei- fu un sincero appassionato dell'Italia. Tra le altre cose fu anche amico e seguace di Garibaldi, lo seguì durante la spedizione dei Mille (fu anche tra i finanziatori della spedizione) Tra le altre cose Dumas ha scritto anche sui Borboni.
    Ciao.

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    1. Presentato dal mitico Barbero? Comunque hai ragione Dumas ha sempre guardato con simpatia all'Italia. Io ho un suo libro dedicato alla impresa dei mille.

      P.S. Scusami per il ritardo della risposta.

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