mercoledì 1 novembre 2017

Mazinga Z Infinity - Recensione -


Anno: 2017
Durata: 95 min
Genere: animazione, fantascienza, azione
Regia: Junji Shimizu
Sceneggiatura: Takahiro Ozawa
Casa di produzione: Toei Animation

Mazinga Z (o se preferite la trascrizione più fedele Mazinger Z) non credo che abbia bisogno di presentazioni. Padre di quel genere robotico che tanto successo ha avuto nel mondo dell'animazione giapponese (anche se non mancano illustri precedessori come Tetsujin 28/Super Robot 28, Astroganga e molti altri ecc), finendo per definire le basi del genere a cui poi tutti gli altri si rifaranno per ricreare le proprie storie. L'idea venne come molti sanno mentre Go Nagai era bloccato nel traffico, l'autore infatti immaginò quanto sarebbe stato bello potersi allontanare dalla zona usando le gambe della propria autovettura. Naturale quindi che per festeggiare il 45° anniversario della serie la Toei producesse un film per omaggiare uno dei suoi più grandi successi.
 

La trama si svolge dieci anni dopo la sconfitta dell'impero Sotterraneo, il nostro eroe Koji ha smesso i panni di pilota del Mazinga Z per diventare un ricercatore. La pace regna ormai sovrana nel mondo, grazie anche alla energia fotonica, che ha permesso di togliere tutte le fonti energetiche inquinanti o pericolose. A sconvolgere questo stato di cose ci pensa un redivivo Dottor Inferno, che vuole impossessarsi di una recente scoperta, un nuovo e potentissimo Mazinga, capace da solo di piegare con la sua possente forza il continuum-spazio temporale. Chi ne diventerà il padrone potrà diventare a sua scelta un demone o un dio.  

Quello che più mi ha stupito di Mazinga Z Infinity è la sua buona qualità grafica, sopratutto nei combattimenti, dove grazie a un sapiente uso della grafica in CGI (anche se la qualità non è proprio il massimo) assistiamo a combattimenti veramente coinvolgenti e appaganti. Anzi il nuovo design di Mazinga Z è veramente spettacolare, rendendolo si più realistico ma allo stesso tempo rimanendo fedele allo stile più semplice dell'originale, veramente un ottimo lavoro. Sicuramente per un quarantenne cresciuto a pane e Mazinga rivedere riprodotti in modo dannatamente fedele tutta la schiera di mostri meccanici del Dottor Inferno deve essere qualcosa di veramente godurioso, peccato che la sovrabbondanza di nemici ne releghi la maggior parte a una comparsata anonima sullo sfondo.

Il fan service è ovviamente presente, ma non sempre riuscitissimo, ma perlomeno divertente da vedere. Sicuramente è molto bello rivedere la classiche macchiette comiche della serie come Boss e i suoi assistenti o i due professori (che io ricordavo fossero in tre, ma forse mi sbaglio io). 

Il doppiaggio è buono, ma probabilmente un purista storcerà molto il naso per l'uso di tradurre tutti i colpi in italiano invece di usare una terminologia corretta, volta probabilmente ad attirare il vecchio fan nostalgico. Scelta discutibile, ma comprensibile, anche se il criterio di traduzione rimane abbastanza nebuloso visto che non tutti i termini sono stati tradotti o riprodotti con i termini del doppiaggio storico. 

Probabilmente il punto debole del film è la sceneggiatura, che nel tentativo di attirare i giovani cerca di creare una storia più complessa, peccato che il risultato finale sia disastroso su tutti i fronti. Il canovaccio rimane quello vecchia scuola di Mazinga, ma con improbabili derive sul valore della famiglia (unico sbocco per il film di una relazione amorosa assieme alla prole) e idee fantascientifiche che fanno acqua da tutte le parti, e che non hanno altro scopo che permette di far comprendere come i nostri eroi sono "complessi". Anche se lo sviluppo di alcuni personaggi legati al Grande Mazinga mi ha piacevolmente sorpreso.

Neanche i cattivi escono bene da questo casino, con una apparente maggiore complessità negli intenti, ma che però dura solo per il volgere di una frase, per poi tornare al classico tema della "conquista del mondo". Onestamente passi per Sayaka, ma vedere Koji disquisire di fisica quantistica con nonchalance fa veramente ridere. Da dimenticare totalmente il personaggio originale di Lisa, che per quanto abbia qualche spunto interessante, si traduce in un personaggio davvero irritante per il suo infantilismo e pochezza caratteriale.

In definitiva Mazinga Z Infinity che convince pienamente solo nelle scene di combattimento e nella sigla di testa (riarrangiata dal mitico Mizuki Ichirou, lo stesso cantante che aveva cantato la sigla originale), per il resto perdendosi divagazioni totalmente inutili che vorrebbero rendere più complessa la storia ma che finiscono solo per rendere inutilmente pesante una storia che non aveva bisogno di tali accorgimenti. Sopratutto è un film che nonostante i tentativi di svecchiamento rimane rivolto principalmente ai fan storici, anche perché per capire la storia bisogna avere almeno un minimo di conoscenza del background del robot, ma ho comunque notato che i bambini in sala sono rimasti sostanzialmente contenti della visione. Quindi se cercate un film da rivedere in famiglia per far rivivere il mitico Mazinga sarete soddisfatti, altrimenti vi consiglio di cercare altro. 

13 commenti:

  1. Non capivo molto se questo film era rivolto ai vecchi appassionati o alle nuove generazioni, mi hai chiarito il dubbio grazie mille ;-) Cheers

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    1. Mi fa molto piacere esserti stato utile :) È sicuramente un film per nostalgici ma in qualche modo vuole farsi vedere moderno.

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  2. Umh, un adattamento girellaro ma non troppo, boh!
    Io però voglio andare a vederlo, al di là del fatto che non mi aspetto chissà quale profondità.
    Se è piaciuto ai bambini mi fa davvero piacere!^^

    Moz-

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    1. È il classico adattamento Lucky Red per accontentare tutti (teniamo il girellico Mazinga ma il protagonista ha il nome corretto).

      Se passi sopra gli evidenti problemi di trama il film è accattivante, sopratutto nelle scene di combattimento.

      Anche a me! Quando non si fanno prendere dal film la visione diventa impossibile per gli schiamazzi.

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    2. Ahaha sì, vero: e il problema è che i cartoni animati, anche se per girellari e/o adulti, attirano a prescindere i bambini XD

      Moz-

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  3. Ciao! I professori erano effettivamente tre, ma uno di loro è morto nel corso della serie originale (non a caso in una scena di Infinity si vedono i due prof “superstiti” che tengono in mano una foto del loro collega defunto con la tipica banda laterale da lutto). A presto!

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    1. Grazie per il chiarimento. Ammetto candidamente che della serie classica ho visto pochissimo.

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  4. Io ricordo anche il casino nato all'interno delle edizioni italiane. Nel nostro paese arrivò prima "Goldrake" anzi "Grendzinger" successivo nella continuity di Nagai rispetto a"Mazinger Z"all'interno del quale il personaggio di Koji Kabuto, che pur compariva, veniva ribattezzato Alcor. All'inizio del primo episodio venivano mostrati dei flashback con i combattimenti di Mazinger Z e del Grande Mazinga, in un altro appariva anche il personaggio di Boss.Successivamente nelle reti private apparve "Il Grande Mazinga" anch'esso successivo all'interno del quale Koji veniva ricordato continuamente ma appariva solo negli ultimi tre episodi. Ed infine solo dopo anni la Rai -in mezzo a mille polemiche delle associazioni dei genitori- trasmise, senza mai concluderla, la serie di "Mazinga Z" con Koji ribattezzato come Rio.
    Per anni i fans italiani della serie non ci hanno capito niente a causa di tutte queste variazioni della continuity.

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    1. Verissimo. Goldrake arrivò in Italia grazie all'enorme successo che la serie riscosse in Francia, da cui noi riprendemmo copioni e nomi dei personaggi, e fu per questo che Koji venne ribattezzato con il nome di Alcor (tanto che il primo nome della serie "Atlas UFO Robot" fu colpa di una svista dei dirigenti italiani, che scambiarono la guida informativa francese per il nome della serie. Atlas ha il significato di guida in francese).

      Poi arrivò il Grande Mazinga, dove Koji ha il proprio nome pronunciato correttamente.

      Ryo Kabuto invece dovrebbe invece dipendere da una cattiva trascrizione del nome fatta in Italia basandosi sul doppiaggio spagnolo, che fu usato nel nostro paese come base per doppiare Mazinga Z (che però nella sigla italiana viene pronunciato correttamente Mazinger).

      Ci credo che i poveri appassionati fossero "leggermente" confusi su questo personaggio con forti problemi di personalità.

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  5. L'ultimo film in cui ho visto Mazinga (quello classico) in azione è la mitica collaborazione con Devilman..gli anni passano ma Go Nagai è sempre in pista la sua mitologia nata tra Mecha e Horror è sempre attuale...

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    1. Verissimo, Go Nagai assieme a Shotaro Ishinomori e Osamu Tezuka è un pilastro della animazione giapponese.

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  6. Visto ieri, in colpevole ritardo. Mi ha lasciato perplesso il tema della paternità come realizzazione di un tizio che ha salvato le chiappe all'intera umanità, oltre alla traduzione da fritto misto (ma sono un nostalgico, avrei voluto sentire un "aggaaaaaan-ciamentooo!".

    L'ultimo ricordacino (cit. South Park) era stato Capitan Harlock, al cinema. Animazioni fantastiche, ma trama deludente. Alla luce delle ultime rivisitazioni, Infinity esce comunque a testa alta. Incrocio le dita sperando in un live action decente nel prossimo futuro.

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    1. Benvenuto nel mio blog!

      L'idea di rendere più "adulti" i personaggi ci starebbe pure (Per esempio la scena dove una Jun in stato interessante deve accettare che non può più combattere è una scena veramente ben fatta) ma si sono scordati di far evolvere il carattere dei personaggi, con la conseguenza che l'idea stride tantissimo con la realtà.

      Purtroppo è il classico doppiaggio che vorrebbe unire nostalgici e puristi ma che finisce solo per scontentare tutti.

      Capitan Harlock è un film che va avanti a suon di Dark matter e poco altro da dire. Però come dici tu le animazioni sono spettacolari.

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